What the fact #3 – Speciale 1vs1 : Zach LeDay vs Derrick Williams

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Due storie completamente diverse, un passato a tinte opposte.

Da una parte Zachary Vincent LeDay, nativo di Dallas con una carriera universitaria spesa tra South Florida e Virgina Tech, quel sempre terribile “undrafted” del 2017 e l’approdo all’Hapoel Gilboa Galil, dove è stato da subito protagonista.

Dall’altra Derrick LeRon Williams, “losangeleno” di La Mirada, “Freshman of the year” al primo anno nella gloriosa Arizona, reclutato da coach Sean Miller, grazie ai 15,7 a gara. E la gloria Wildcats lo porta alla seconda chiamata assoluta nel 2011, direzione Minnesota, dietro il solo Kyrie Irving, in un draft in cui fu scelto prima di Kemba Walker alla 9, Klay Thompson alla 11 e Kawhi Leonard alla 15 e Jimmy Butler alla 30. Tra l’altro tra quelle scelte vi furono anche gli attuali protagonisti di Turkish Airlines Euroleague Jan Vesely (6) e Chris Singleton (18). Una carriera NBA sotto le aspettative e l’approdo al Bayern, dopo un soggiorno cinese ed un “10 day” non rinnovato dai Lakers.

Niente ma proprio niente in comune, fino a poco tempo fa, gli onori di Eurolega da spartirsi oggi.

Limitiamoci alle ultime 5 gare, in cui l’Olympiacos di LeDay è 4-1, mentre  il Bayern di Williams è 3-2, entrambe le squadre in netta crescita.

Ruolo fondamentale quello del 4 oggi, sul quale si dibatte non poco a livello di considerazione sull’essere “strecth” o interno. Stanno entrambi dimostrando di essere perfetti per entrambe le situazioni, dando un valore aggiunto fondamentale all’esecuzione del pick and roll e non solo.

Zach LeDay, in queste ultime 5 partite, dice 15,4 punti col 62,5% da due (20/32), il 58,3% da tre (7/12) ed il 76,2% ai liberi (16/21). 6 rimbalzi a serata ed un notevolissimo 20 di PIR che lo pone ai vertici assoluti, se pensiamo che il leader della speciale classifica stagionale, il milanese Arturas Gudaitis, viaggia a 20,25.

Derrick Williams ne mette 17,4 a serata con 19/36 da due (52,7%), 11/22 da tre (50%) e 16/19 ai liberi (84,2%). 4,4 carambole raccolte ed un PIR di 19,6.

Eccellenza assoluta per entrambi e soprattutto grandissimo upgrade tecnico per le proprie squadre poiché la bidimensionalità offerta mette le difese avversarie nella difficilissima posizione di effettuare scelte estreme e, di conseguenza, assai rischiose. La “death lineup” che sognava Blatt ad inizio stagione sta diventando realtà con questo LeDay, mentre il pick and roll tedesco offre a Radonjic una possibilità di aprire e chiudere il campo a piacimento quando vi è coinvolto il nostro Derrick.

Se vogliamo andare oltre i “soliti noti”, per la corsa all’MVP, i nomi di LeDay e Williams non sono per nulla una bestemmia se guardiamo le ultime 5 gare. Con una preferenza, se volessimo pensare alla corsa finale, per l’ex Wildcats di Arizona, che ci pare proprio qualcosa che in Eurolega si è visto molto, molto raramente.

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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