Spettacolo Real : Barcellona asfaltato!

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I campioni, da campioni!

Nel contesto di una rivincita giocatasi in Turkish Airlines Euroleague, si può tranquillamente riassumere così quanto accaduto ieri sera al Wizink Center di Madrid. Se i padroni di casa cercavano quella vendetta dopo la rovinosa caduta di fine novembre al Palau Blaugrana, eccola servita.

40 minuti di grandissimo basket offerto dagli uomini di Laso, che danno l’impressione, assai preoccupante per gli avversari, di non avere punti deboli ed al contrario di poter migliorare ancora sotto tanti aspetti del gioco.

  • Le parole dei coach sono molto indicative dell’andamento della gara. Se per Laso «non abbiamo giocato una gara brillante ma siamo stati solidi», Pesic si complimenta coi rivali sottolineando il 74% da due ed il 46% da tre del primo tempo, tuttavia sottolineando che «se una squadra fa così bene, dall’altra parte ce n’è una che le ha permesso di farlo». «We helped them play their game». Tutto lampante.
  • 31-13 è il parziale del secondo periodo che ha chiuso la chiave del match a doppia mandata. Straordinaria prova di squadra madrilena, agli ordini di un Campazzo trascinatore assoluto, con un Jaycee Carroll che continua a migliorare, quando l’età dovrebbe dire di carriera in parabola discendente. Poi Thompkins, Deck, Tavares etc etc etc. Le armi di Laso sembrano tali e tante da non permettere a nessuno di poterne individuare qualcuna da spuntare in maniera decisiva per la gara. Squadra che gioca tra gli otto metri ed il ferro con grandissima intensità, ritmo e movimento di palla e uomini. C’è un grande allenatore che allena grandi giocatori: esiste formula migliore possibile?
  • Quello che ingigantisce ulteriormente i meriti dei “blancos” è la prova del Barcellona, che per almeno 13 minuti pareva anche discreta, restando tutto sommato a contatto con un avversario che stava già girando a mille. Dal 28-23 a alla  sirena di metà partita la tempesta perfetta Real ha travolto tutto e tutti. 25-7 in 7′ che ha reso il verdetto di metà gara impietosamente irrecuperabile per Pesic ed i suoi. 6-6 il record blaugrana oggi, sul valore del quale non va dimenticato l’impatto del calendario. 8 gare lontano da casa, che diventeranno 9 a fine giorno d’andata. Ora arrivano altri tre impegni di notevole livello, con Oly in casa, Baskonia fuori ed Efes al Palau per chiuder il girone d’andata. Da gennaio, i 9 turni casalinghi saranno alleati decisivi per le chanches di postseason della squadra di Pesic, ottima fino alla serie di tre sconfitte consecutive delle quali è pesante solo quella di Podgorica.
  • Tecnica, ritmo, fisicità ed atletismo. Il tutto condito da una grandissima personalità sul campo e fuori. L’insieme del Real è tutto questo. Squadra che sa cercare la cosiddetta “early offense” giudicandone alla perfezione vizi e virtù, squadra che fa della transizione un dogma assoluto, sapendo discernere tra ritmo offensivo e volontà di contropiede, squadra che sa usare armi moderne quali il “pick and roll” esattamente come sa isolare leggendo il mismatch o giocare possessi in post, elevando all’ennesima potenza le caratteristiche di ognuno. Chi comanda? Pablo Laso, ad un’ulteriore crescita nella propria carriera.
  • Esistono seconde linee a Madrid? La risposta è no. Se dalla panchina escono Campazzo, Carroll, Tavares, Thompkins e Taylor, con Reyes e Prepelic non utilizzati, si può tranquillamente parlare di 12 uomini totalmente intercambiabili ed in grado di garantire una minaccia costante e molteplice per gli avversari. E ci si lega al punto precedente analizzando proprio la molteplicità di questa minaccia proposta. Ognuno degli uomini di Laso ha caratteristiche tali da poter almeno essere bidimensionale e capace di offrire quella che una volta, quando si insegnava veramente il gioco ai giovani, si chiamava “triplice minaccia”. Palleggiare, passare, tirare. 20 assist e 9 perse, con l’ennesima prova oltre il 200% nel rapporto tra i due dati, dicono tutto. Il 181,62% stagionale è assolutamente irreale. Madrid vinse la scorsa Eurolega con il 168,69%: chiaro il messaggio?

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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