Il Fenerbahçe non è Sloukas-dipendente e il Barça (forse) non così forte

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Ci si attendeva una partita intensa al Palau Blaugrana tra FC Barcelona Lassa e Fenerbahçe Istanbul. Il Barça, dopo le ultime due pessime campagne, con risultati deludenti in Europa e relegata agli ultimi posti in classifica, sembrava aver risalito la china e, con solo due sconfitte fino al momento, insidiava il trono delle primissime. Il Fenerbahçe, dal canto suo, nonostante il record ampiamente positivo, aveva comunque fatto fatica a portare a casa le ultime tre vittorie in trasferta, spuntandola all’ultimo sui campi di Baskonia, Olympiacos e Maccabi. Inoltre, la compagine allenata da Zeljko Obradovic si presentava all’importante appuntamento priva del suo uomo chiave fino al momento: Kostas Sloukas, infortunato. Mancava anche Sinan Güler, impegnato con la nazionale turca nelle finestre FIBA di qualificazione al mondiale, e il capitano Melih Mahmutoglu, infortunato anche lui (ma se fosse stato sano, avrebbe giocato con la Turchia, quindi non ci sarebbe stato comunque).

Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per aspettarsi una vittoria del Barça, che oltretutto giocava in casa e veniva dall’energizzante successo in campionato contro il Real Madrid di domenica scorsa. Invece la sfida della capitale catalana ha tradito le attese, soprattutto quelle del pubblico locale, che stava ricominciando ad acquistare ottimismo nei confronti della propria squadra. Non c’è stata partita. Il Fenerbahçe ha vinto per 65-84, infliggendo ai blaugrana la prima sconfitta casalinga della stagione al termine di un incontro con poca storia, che proviamo ad analizzare attraverso cinque punti di vista.

  • Barça vs. Fenerbahçe al Palau, peggio che negli anni scorsi. Il Barça ha perso di 19 punti in casa contro il Fenerbahçe. Neanche nelle ultime due stagioni, nei quali i blaugrana avevano terminato la propria partecipazione lontano dalla zona Playoffs, erano caduti di così tanto. L’anno scorso, nella sfida valevole per l’11º turno disputata l’8 dicembre, il Barça allenato ancora da Sito Alonso aveva perso per 68-83, ma aveva comunque tenuto testa ai campioni di Turchia per metà partita (28-22 vantaggio dopo il primo quarto, 38-39 all’intervallo). L’anno prima, la compagine allenata in quel momento da Georgios Bartzokas, aveva accarezzato il successo nella 2ª giornata della Turkish Airlines Euroleague 2016-17 fino alla fine, perdendo per 72-73 per aver gestito male l’ultimo possesso palla. Il Fenerbahçe si era imposto in casa dei blaugrana anche nei due anni precedenti, diventano ormai una bestia nera per i culé.
  • No Sloukas, no problem. Kostas Sloukas era stato, fino al momento, indubbiamente l’MVP del Fenerbahçe. Con una media di 12.4 punti e 4.9 assist a partita, il playmaker greco si era reso protagonista di giocate ‘clutch’ che avevano regalato successi ai suoi. La sua freddezza (46.4% di realizzazione in triple), la sua visione di gioco e il suo controllo sembravano il marchio d’identità del Fenerbahçe 2018-19. A Barcellona Sloukas non ha giocato per infortunio. Il risultato? La sua squadra ha vinto, – anzi, stravinto – lo stesso. Gli schemi di Obradovic sono una religione, e, in mancanza di Kostas, Bobby Dixon e Marko Guduric hanno eseguito il ruolo alla perfezione.
  • La difesa su Heurtel e Pangos, la chiave. Nella pallacanestro vince chi difende. Zeljko Obradovic lo sa, e aveva studiato bene il suo rivale. La sua squadra è riuscita a bloccare i playmaker del Barça, i talentosi Thomas Heurtel e Kevin Pangos, che tra tutti e due hanno messo a segno solo 2 punti, con 1/10 al tiro e 7 assist. La palla non è circolata, e ne hanno risentito anche i centri Ante Tomic e Kevin Séraphin. Non sono giocatori capaci di “crearsi” il tiro, e se non arrivano gli assist, non arrivano né tentativi né punti. Sono l’energia di due giocatori di carattere come Adam Hanga (16 punti e 6 rimbalzi) e Pierre Oriola (9 punti e 4 rimbalzi) ha mantenuto vivo il Barça, impedendo alla squadra allenata da Pesic di incorrere in una debacle ancora più pesante.
  • Marko Guduric sa anche creare, oltre che segnare. La partita del Palau Blaugrana è stata la grande notte di Marko Guduric. La guardia serba, MVP dei suoi con 13 punti (5/7 al tiro con 2/3 in triple), 5 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi (24 di valutazione), si è disimpegnato nel ruolo di playmaker nei momenti di riposo di Bobby Dixon, l’unico giocatore di ruolo a disposizione di Zeljko Obradovic. Bobby Dixon, dal canto suo, ritrovatosi titolare in Eurolega per l’assenza di Sloukas, non ha deluso le attese ed è stato il top-scorer con 16 punti.
  • Il cambio di marcia del Fenerbahçe. Il Fenerbahçe ha sempre avuto in mano la partita, ma il Barça ha comunque provato a restare aggrappato all’incontro nella prima metà affidandosi a Hanga e a Kyle Kuric. Nella seconda metà delle’incontro i padroni di casa sono riusciti ad andare a segno solo con il 33.3%, mentre un parziale di 2-14 della squadra ospite ha definitivamente rotto la partita. Una vittoria di squadra quella dei turchi, che ha visto i due italiani in doppia cifra: 10 punti, 3 rimbalzi e 2 assist in 23 minuti per Nicolò Melli e 11 punti (4/5 al tiro), 2 rimbalzi e 1 stoppata (colossale) per Gigi Datome.

 

 

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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