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Il temuto doppio turno di Eurolega: quanto e come incide realmente

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Ne sentiamo parlare spesso,  si può tranquillamente dire pure troppo ed a sproposito, talvolta come se fosse qualcosa di cui si ignorava l’esistenza e che è comparsa improvvisamente: il doppio turno di Eurolega è realmente  un tale incubo per allenatori e giocatori da influenzarne prestazioni e dichiarazioni di cotanta portata?

Nei giorni in cui si è ufficializzato l’allargamento della competizione a 18 squadre, con la conferma della licenza biennale al Bayern e l’ingresso dell’Asvel, siamo andati ad analizzare diversi numeri riguardo i risultati ottenuti dalle squadre nelle 5 settimane stagionali in cui si gioca due volte, tra il martedì ed il venerdì ad intervalli di 48 ore. Ben consapevoli che la prossima stagione il numero di doppi impegni salirà da 5 ad 8.

Chi ha fatto meglio? Chi ha confermato il rendimento stagionale in queste settimane particolari? Quante sorprese si sono verificate in tali occasioni? Il fattore campo diventa un fattore soprattutto nel caso della seconda gara del temutissimo doppio impegno?

Una prima valutazione dice chiaramente di equilibrio mantenuto nel rapporto tra successi casalinghi ed esterni.

Sostanzialmente si confermano i valori finali, laddove le migliori in questa occasione particolare sono poi quelle che vanno sino in fondo : 7 delle migliori 8 sono quelle che hanno fatto i Playoff, con l’eccezione di Milano, che in questa classifica mette dietro il Baskonia che però si qualificò per la postseason. Anomala la situazione dei biancorossi meneghini: delle 10 W totali della scorsa stagione regolare, 6 arrivarono proprio in occasione dei doppi turni, con anche un paio di doppiette.

Importante notare come vi sia una percentuale praticamente identica, mentre è da valutare un leggero incremento nella percentuale di successi interni se parametro al dato globale del doppio turno stesso (62,5% nel 17/18 e 59,4% nel 18/19). In pratica, come vedremo, si vince di più in casa in occasione del primo dei due turni settimanali.

Qui la questione si complica. Perché si vince meno in casa in occasione della seconda partita settimanale? Due chiavi di lettura. La prima dice che il viaggio di ritorno da una trasferta, spesso poco agevole per orari etc, può limare di molto il vantaggio del fattore campo. Però viaggia anche chi va in trasferta , ed ha comunque un solo giorno per il trasferimento, quindi… La seconda direbbe semplicemente che in realtà l’impatto di questo secondo appuntamento è decisamente meno importante di quel che si pensi os i voglia far credere, anche proprio per chi si reca in trasferta, comunque dopo alcuni giorni di quiete sul proprio campo di allenamento.

Anche qui si riconferma il dato chiaro legato alla classifica: le squadre poi alle F4 di Belgrado guidano questa speciale graduatoria, seguite da chi ha fatto i Playoff come Panathinaikos, Olympiacos e Khimki, con la sola intrusione di Milano e di Valencia davanti a Zalgiris e Baskonia.

A chiusura del cerchio e lasciando ovviamente ampio spazio ad ogni tipo di considerazione ed opinione a riguardo, preme sottolineare come, in linea generale vi siano almeno altre 5 considerazioni che possono incidere. Dal valore del campionato che si gioca, perché fare la lega turca, spagnola o russa impegna il triplo rispetto al torneo italiano o lituano, al turno nazionale che precede il doppio impegno europeo, così come la portata delle trasferte, perché volare da Milano a Barcellona o da Atene ad Istanbul è ben diverso che andare dall’Europa dell’est alle Canarie o da Mosca a Madrid od infine al calendario, che spesso presenta, soprattutto ad inizio e fine stagione (turno di metà ottobre e di fine marzo) situazioni di squadre ancora in divenire o già decise che influenzano certamente i risultati.

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