Il fattaccio dei 5 secondi “spariti” a Mosca. Come è possibile che nessuno se ne sia accorto? Intanto Eurolega ha detto la sua.

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Secondo consuetudine, di fronte problemi regolamentari, la posizione di Eurodevotion è molto chiara: si interpella chi ne sa di più a proposito e si cerca di capire l’accaduto. Senza clamori, senza denunce, senza cercare complotti e macchinazioni tipici di una cultura del sospetto che non ci appartiene.

I FATTI

A poco più di un minuto dal termine del quarto periodo, in occasione della visita dello Zalgiris di coach Jasikevicius alla MegaSport Arena di Mosca, casa del CSKA, con gli ospiti in vantaggio di 3 punti (non 6 come scritto erroneamente da altri), si attiva regolarmente il cronometro dei 24 secondi sul possesso lituano. Quando scatta il secondo numero 18, improvvisamente compare un frame visibile solo al rallentatore che indica 14 secondi, che subito diventano 13 per poi sfociare, dopo il normale lasso di tempo da 13 a 0, in una infrazione di 24 secondi dello Zalgiris. La partita andrà al supplementare, col successo finale degli uomini di Itoudis.

Sostanzialmente mancano 5 secondi, con quell’improvviso ed inopinato scatto da 18 a 13 durante l’attacco dei biancoverdi. Ovvio il danno procurato alla squadra lituana, cui è venuta  mancare una sostanziale parte di tempo del proprio attacco.

LE RAGIONI DELL’ERRORE NELLA VISIONE DELL’ESPERTO

Abbiamo interpellato Silvio Corrias ( http://www.weref.it ) ex arbitro internazionale, sempre disponibile e preziosissimo collaboratore, per chiarire come e cosa possa essere accaduto.

Tutto molto chiaro: «E’ stato schiacciato il tasto “reset” dei 14 secondi. Senza ragione, ovviamente sbagliando. Come possa essere successo è impossibile stabilirlo, si può solo far notare l’errore. Non si sono accorti gli arbitri, nella dinamica dell’azione, ma la responsabilità pressoché totale è dell’addetto ai 24″».

La nostra domanda verteva poi sul fatto che si vedesse quel 18″ diventare per un impercettibile istante 14″ e poi, ovviamente, 13″. «Questo perché il 24 ed il 14, con i cronometri coi decimi, si vedono per pochissimi istanti, appunto impercettibili se non a velocità rallentata».

Proseguendo, ci sono gli estremi per l’errore tecnico, come avviene in altri sport, e quindi la ripetizione della partita? «No, direi proprio di no. Si doveva semplicemente dare rimessa nella zona corretta allo Zalgiris con 5″ sul cronometro».

Noi però insistiamo… Ma non sarebbe comunque danno per chi ha la palla? Dovrebbe rimettere e la difesa sarebbe favorita dal doversi applicare solo per 5″? Non sarebbe più giusto ricominciare da inizio possesso, quindi con 24″? «E’ vero e logico, ma la regola è così. Non è previsto il ritorno ai 24″ iniziali con l’arretramento del cronometro della gara».

Nessun dubbio sulle regole, quindi, stabilito, anche qui senza alcuna esitazione, che si tratti di errore. Incomprensibile ed ingiustificato.

COMMENTI E REAZIONI

Per Sarunas Jasikevicius «E’ incomprensibile che avvengano queste cose oggi. Attendiamo il giudizio di Eurolega. Noi faremo ricorso perché è chiaro che ne abbiamo avuto un danno. Non ci siamo accorti, abbiamo chiamato un gioco, poi è stato bravo Leo (Westermann) a cambiare set nel momento in cui ha capito che avevamo meno tempo».

Commento logico, quello di Saras, cui però ci permettiamo di fare un appunto. Com’è possibile che con staff composti da almeno 6 persone in panchina nessuno abbia avuto percezione dell’accaduto? Bravo Westermann ad accorgersi, sebbene non sia riuscito a metterci una pezza completamente, vista la persa finale, ma una parte di responsabilità, anche grande, va imputata a chi, soprattutto lo staff dirigenziale, non ha avuto percezione di una cosa simile. Ci sono allenatori che a volte, durante il lavoro settimanale, fanno iniziare un gioco d’attacco e poi lo fermano, chiedendo al playmaker quanti secondi restano nel possesso: il cronometro in testa, parte fondamentale del lavoro di chi chiama i giochi ed ha la palla in mano più spesso.

Quindi gravissimo errore del tavolo, ma parte di responsabilità anche allo staff.

CONSEGUENZE

Eurolega ha confermato di aver in corso un controllo, o indagine che dir si voglia, a seguito del quale vi è stato un comunicato del 23 novembre.

In sostanza viene ammesso l’errore e viene altresì confermato che il sistema dei 24 secondi era stato testato e giudicato regolarmente funzionante. L’unico individuo responsabile è indicato nell’operatore del tavolo che gestisce tale situazione. Infine si comunica che, essendo errore “scoperto” solo dopo la fine della gara, purtroppo non vi è stato modo di riparare. Un’indagine è stata aperta a carico del CSKA per verificare se vi siano infrazioni al codice disciplinare di Eurolega.

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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