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Secondo successo consecutivo per il Khimki. Cade ancora in casa lo Zalgiris

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Il Khimki conclude la sua settimana perfetta violando il campo di Kaunas. Vittoria che permette ai russi di raggiungere in classifica la compagine lituana a quota 6 punti. Miklanis fallisce a pochi secondi dal termine il tiro da tre punti che avrebbe portato la gara ai tempi supplementari.

Ecco i cinque punti di analisi di Eurodevotion sulla vittoria della squadra di Bartzokas.

PALLE PERSE: come giustamente sottolineato da coach Jasikevicius in sala stampa è estremamente difficile uscire dal campo vincitori con ben 21 palle perse, la maggior parte frutto di decisioni poco logiche. Dopo un primo quarto positivo, chiuso avanti di sette lunghezze, uno sciagurato secondo parziale alla voce “turnovers” (ben otto) ha permesso agli ospiti di rientrare in gara.

STRISCIA INTERROTTA: affrontandosi due squadre che rispettivamente non avevano mai vinto in casa ed in trasferta l’unica certezza è che una delle due strisce si sarebbe interrotta. A farlo è il Khimki che vince la sua prima partita a domicilio della Eurolega 2018-19. Resta ancora “maledetta” per i padroni di casa la Zalgirio Arena. Milano, la prossima settimana, non soltanto si scontrerà contro una squadra affamata di punti ma anche contro la legge dei grandi numeri

ALEXEY SHVED: non esiste nessun giocatore così condizionante per la propria squadra come “lo zar Alexei”. Giocare contro il Khimki costringe inevitabilmente la preparazione di un piano partita in cui scegliere se raddoppiare sistematicamente il playmaker russo oppure cercare di limitare i suoi compagni. Lo Zalgiris ha attuato una difesa molto attenta, con raddoppi sistematici che ha funzionato a tratti. Shved ha creato molto per i compagni (i 10 assist sono a dimostrarlo) ma nel finale ha deciso di vincerla da solo con un canestro da tre punti a poco più di un minuto dalla fine tirando direttamente da Mosca. Quasi per voler rimarcare, in stile ”Attila flagello di Dio” chi è ancora “lo Re

NATE WOLTERS: il derby dell’ex Unione Sovietica era anche la sfida tra Shved e Wolters. Pochi allenatori, anche per il passato da giocatore in quel ruolo, sono in grado di lavorare, far crescere, tracciare un percorso con i propri playmaker come fa Jasikevicius. Dopo Pangos, a beneficiarne in questa stagione, è stato Nate Wolters. Il giocatore, 15 punti e 5.9 di assist di media nelle prime otto partite, ha deluso nella sfida di ieri. Inevitabile, analizzando un rapporto assist/perse cosi negativo di squadra,  guardare con sospetto il regista della squadra. Rimandato

LUNGHI MODERNI: Anthony Gill e Jordan Mickey sono il prototipo dei lunghi moderni. Giocare vicino ad un accentratore come Shved facilita la vita ma le cifre che i due ragazzi hanno prodotto anche ieri sono da sottolineare. Per la “combo” 28 punti, 8/17 al tiro, 12/18 ai liberi, 8 rimbalzi e 4 stoppate, due delle quali in momenti caldi. Nel blitz dei moscoviti c’è anche molto dei due americani

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