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L’ennesima lezione di Pascual a Blatt: la dura realtà del primo derby tra Panathinaikos e Olympiacos

ATHENS, GREECE - NOVEMBER 09: Players of Panathinaikos OPAP Athens react after the final whistle of the 2018/2019 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 6 game between Panathinaikos OPAP Athens and Olympiacos Piraeus at Olympic Sports Center Athens on November 9, 2018 in Athens, Greece. (Photo by Panagiotis Moschandreou/EB via Getty Images)

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La prima «classica» greca dell’anno racconta aspetti noti e meno noti. Basta guardare il tabellino per comprendere una gara a due facce, con un Olympiacos dominante nel primo tempo con Toupane e Timma (5/5 da 3), poi spento nella ripresa, quando il Panathinaikos aumenta sino a 20 i rimbalzi offensivi e cavalca a turno i vari Calathes, Antetokounmpo e Lekavicius. Di fatto, una lezione di basket per Xavi Pascual con un David Blatt spesso e volentieri «portato a spasso» negli ultimi anni: 8-1 il bilancio del confronto tra i due. Ma andiamo nel «sommerso» di questa sfida, molto brevemente:

– Thanasis Antetokounmpo – «Fratello scarso» senza colpa alcuna, visto il livello del fratello Giannis. Ma il buon Athanasios, classe 1992, va oltre i 10 punti del terzo quarto. Fisico di famiglia, primo difensore del pacchetto di Pascual, in marcatura sul portatore di palla come sul primo lungo che passa a tiro. Troppo istintivo in attacco e ingenuo in alcune delicate situazioni di gioco, è ragazzo dal sorriso contagioso che sa vivere l’Oaka e la sua squadra come nessuno. Entusiasmo da cavalcare;

– Xavi Pascual. Rientra furioso negli spogliatoi dopo un primo tempo di sostanziale mollezza, con un attacco che si inchioda negli uno contro uno senza risultato alcuno di Keith Langford. La squadra recepisce il messaggio fuggendo dagli spogliatoi il prima possibile, e presentando in campo tutta un’altra faccia. L’aggressione costante a Vassilis Spanoulis partendo dal p&r ha una doppia valenza: vincere ogni uno contro uno portando anche due uomini a rimbalzo in caso di errore. Qui sta il dato dei 20 offensivi;

– David Blatt. Il primo derby greco è complicato. Cavalca Vassilis Spanoulis senza avere nulla in cambio, ci prova con Nigel Williams-Goss con eguale risultato. Il tutto concedendo solo 2’ ad un Vangelis Mantzaris assolutamente in salute. Inspiegabile;

– Nigel Williams-Goss. Attaccato dalla stampa greca dopo il ko casalingo con Milano per la sua difesa, nel derby dell’Oaka concede 22’ raccapriccianti anche in attacco, con 0 punti, 0/4 al tiro e -1 di valutazione. I 5 assist sono un piccolo contentino per un talento indiscutibile che sta soffrendo non poco il cambio di livello. Ma il tempo a disposizione è sempre meno;

– Dimitris Giannakopoulos. Il patron dei «green» poteva cadere in secondo piano? Assolutamente no. Nel corso dell’intervallo, dal referto di gara, scopriamo che il buon Dimitris ha accusato due arbitri, il nostro Carmelo Paternicò e il polacco Jakub Zamojski, di aver scommesso 20.000 euro sulla gara. Un nuovo, creativo modo di contestare la direzione.

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