Real mette la sesta. Espugnata con facilità anche Tel-Aviv

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Il Real Madrid non conosce rivali. La squadra campione d’Europa in carica continua il suo cammino inarrestabile in Turkish Airlines Euroleague, conquistando ieri sera la sesta vittoria consecutiva in altrettanti match disputati. La vittima sacrificale, in questo caso, è ancora una volta un Maccabi Fox Tel-Aviv apparso sempre più in crisi e capace di arrendersi davanti ai propri tifosi già nel secondo parziale di gioco. Alla Menora Mivtachim Arena di Tel-Aviv si è visto il grande potenziale a disposizione e la straordinaria  pallacanestro offerta dagli uomini  di coach Pablo Laso, che dominano letteralmente la gara in terra israeliana in termini di energia, tecnica individuale e di mentalità. 

Andiamo, di seguito, ad analizzare con la consueta analisi in 5 punti il match Maccabi Fox Tel-AvivReal Madrid terminato con il punteggio finale di 66-87.

  • Il parziale da 23-8 targato Real Madrid nel secondo quarto annienta il Maccabi. Come detto poc’anzi, i Blancos di coach Laso tengono ferme le rotazioni offensive dei padroni di casa guidata da coach Neven Spahija senza canestri realizzati per ben 6′ di gioco, fermando ogni tentativo guidato da Scottie Wilbekin e soci. A tutto ciò vanno aggiunti una circolazione di palla e un efficienza offensiva strepitosa grazie a Jaycee Carroll, Gustavo Ayon e Rudy Fernandez che indirizzano definitivamente il match in favore della compagine ospite. Il Real Madrid da quel momento del match non si volterà più indietro e continuerà nel suo dominio per tutto il resto dell’incontro.
  • Percentuali da 3 punti imbarazzanti in casa Maccabi Tel-Aviv. Se in difesa la squadra di coach Spahija ha avuto tantissimi problemi a contenere l’asse formato da Sergio Llull e Walter Tavares ma anche i tiratori della compagine madrilena, in attacco la compagine israeliana ha avuto tantissimi problemi al tiro. Anche in situazione di tiro pulito è stata una giornata da dimenticare per il Maccabi, che complici i soli 8 punti nel secondo quarto, non hanno potuto reagire specie con delle efficaci conclusioni dal perimetro. Il 48,4% da 3 punti del Real contro il misero 20,7% dall’arco dei padroni di casa, mette in mostra la differenza delle conclusioni e del gioco impostato dalle due squadre in questo match.
  • Onnipotenza a rimbalzo in casa Real Madrid. Se il secondo quarto perfetto in difesa ha cambiato totalmente l’inerzia dell’incontro a favore dei Blancos, la battaglia sotto le plance è stata vinta a mani basse dalla compagine ospite. Ben 46 i rimbalzi totali conquistati dal Real a fronte dei 27 rimbalzi conquistati dal quintetto israeliano. Troppo netta la superiorità in centimetri con Tavares, Ayon, Anthony Randolph e Felipe Reyes bravi ad usare nella maniera migliore il fondamentale del tagliafuori.
  • Jaycee Carroll. Se c’è un uomo che può portare un cambio d’inerzia totale nell’incontro è proprio l’esperto tiratore del Real Madrid. Un secondo quarto da fantascienza per il giocatore americano naturalizzato azero che con un devastante 4/5 da tre ha praticamente tagliato le gambe alla compagine ospite, inerme di fronte alla serata di grazia del numero 20 dei Blancos. Saranno poi 16 i punti realizzati complessivamente da Carroll in 19′ di utilizzo, che lo eleggono MVP in questo incontro senza storia e ancora una volta dominato dai detentori del titolo della Turkish Airlines Euroleague.
  • Ramon Sessions. Piccola nota a margine in questo match. A quattro minuti dal termine del primo parziale di gioco, sul cubo del cambio si presenta il sostituto del lungodegente Jeremy Pargo. In una partita storicamente importante per il Maccabi in Eurolega, la sua esperienza non lascia solo l’apporto del lungo Johnny O’Bryant III come fulcro dello spento attacco della compagine israeliana. Il suo contributo da 11 punti e 5 rimbalzi in quasi 24′ di gioco lascia presagire bene per il prossimo futuro del Maccabi, fermo al palo da ben tre giornate in Eurolega, e apparso anche in questo match  spaesato e incapace di reagire ai colpi messi a segno dalle squadre avversarie.

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