La Germani Brescia Leonessa beffata al fotofinish da Ulm

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Dopo la prima e storica vittoria europea nel turno precedente ai danni della Stella Rossa di Belgrado, la Leonessa si arrende contro Ulm. Nella 5° giornata di EuroCup, infatti, i ragazzi di coach Andrea Diana subiscono il terzo k.o. consecutivo europeo lontano dalle mura amiche. Rispetto alle due sconfitte precedenti maturate contro Andorra e Galatasaray, quella di ieri è arrivata proprio a fil di sirena. Ad essere decisivi nel punteggio sono stati prima il canestro di Katin Reinhardt a 7.3 secondi dal termine e poi la sanguinosa palla persa collezionata nell’ultima rimessa. 

83-82 il punteggio finale dell’incontro che andiamo ad analizzare medianti i consueti cinque punti. 

  • Concentrazione: Nel percorso di crescita che la Leonessa dovrà compiere sicuramente bisognerà focalizzare l’attenzione sull’aspetto della concentrazione lungo tutti i 40’. Sotto questo aspetto la squadra lombarda anche ieri sera si è fatta trovare impreparata. Tra lo note negative di serata, spiccano le 19 palle perse e i 18 rimbalzi offensivi concessi, che hanno prodotto ben 40 punti alla compagine avversaria. 
  • Tiri liberi: Se si vogliono vincere partite come queste non si possono sbagliare così tanti tiri dalla lunetta. Nel match giocato sul parquet di Ulm la Leonessa ne ha sbagliati ben dieci (19/29) che equivale al 65,5%. Non a caso nella gara vinta una settimana fa tra le mura amiche del PalaLeonessa, la compagine biancoblu ha tirato a cronometro fermo con l’88% (16/18). Lasciare cosi tanti punti indietro poi lo si paga a caro prezzo.
  • Il rammarico di coach Andrea Diana: Nel post partita il coach della compagine bresciana ha commentato così la sconfitta: «Abbiamo perso una grande opportunità, perché oggi potevamo conquistare la vittoria. In questo momento però non possediamo ancora l’esperienza necessaria per vincere una partita di questo genere ed ancora una volta abbiamo commesso diversi errori. Basti pensare al fatto che nell’ultimo quarto abbiamo speso il bonus solo negli ultimi secondi di gara, o sennò notare anche la percentuale con cui abbiamo tirato i liberi. Sicuramente stiamo crescendo in termini di prestazioni, ma per vincere non si possono commettere tutti questi errori di concentrazione. Faccio i miei complimenti allo Ratiopharm per la vittoria».
  • Javonte Green: Vedendo la prestazione di Javonte Green maturata contro Brescia sicuramente dalla parti di Trieste qualche lacrimuccia sarà scesa sicuramente . L’ex Trieste è stato il miglior realizzatore della sua squadra con 19 punti (4/7 da 2, 3/5 da 3 e 2/2 dalla lunetta) con 9 rimbalzi e 25 valutazione in 28 minuti giocati. L’Ala americana si è espressa così nel post partita: «Quest’anno molte volte ci siamo trovati a dover giocare il possesso decisivo nei minuti finali, non riuscendo però a trovare la giocata vincente, finalmente ci siamo riusciti. E’ stato un test importante per noi, visto che Brescia è una buona squadra e sono venuti qui a lottare. Per vincere le prossime partite dobbiamo continuare su questa strada e combattere fino alla fine ».
  • Il ritorno di Jordan Hamilton: Dopo la prova in colore fornita nel successo contro la Stella Rossa di Belgrado, nel match contro la compagine tedesca l’ala americana  ha prodotto una buona prestazione. Infatti,  Jordan Hamilton sul parquet della Rathipharm Arena ha preso per mano i suoi compagni nei momenti decisivi del match, ma non è bastato. L’ex NBA ha chiuso con 23 punti (5/7 da 2, 4/9 da 3 e 1/4 dalla linea della carità) con 22 di valutazione in 31 minuti giocati.

Nel prossimo turno i tedeschi andranno a far visita alla Stella Rossa di Belgrado, mentre la Germani Basket Leonessa andrà in Francia sul parquet dell’As Monaco.

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One thought on “La Germani Brescia Leonessa beffata al fotofinish da Ulm

  1. Buongiorno,
    fatalità ho visto la partita ieri sera.

    Devo dire che coach Diana è stato un signore nelle dichiarazioni post partita, giustamente e correttamente
    .
    Ma io da semplice appassionato di basket sull’azione della rimessa finale mi sono alzato dal nervoso e ho mandato a quel paese i giocatori americani.
    Ho visto errori di tecnica individuale da rabbrividire, anzi da far bestemmiare un santo.

    Mi chiedo chi li abbiano scelti e perchè debbano giocare a questi livelli.
    Non che dall’altra parte abbia visto di meglio, sia chiaro.
    Ma allora perché non far giocare di più i giocatori formati in Italia?

    Veramente non capisco…. O forse capisco e sono un illuso…

    Grazie

    Luigi

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