Gran Canaria torna alla realtà. Troppo Panathinaikos all’Oaka

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Nel tempio dell’Oaka di Atene, nel corso della prima serata di ieri, si è vista solo una squadra in campo: il Panathinaikos di Javi Pascual. Nella terza giornata di Eurolega la compagine ellenica torna alla vittoria dopo lo scivolone in trasferta sul campo del Bayern Monaco. Vittima sacrificale un Gran Canaria praticamente messo fuori gioco dai padroni di casa sin dalle battute iniziali. Dopo un primo tempo decisamente giocato meglio in entrambi i lati del campo, infatti, la compagine iberica è apparsa decisamente irriconoscibile e costretta ad alzare bandiera bianca dopo la rimonta vincente messa in mostra 48 ore prima contro il Barcellona di Svetislav Pesic.

Andiamo, dunque, ad analizzare PanathinaikosGran Canaria terminato con il punteggio finale di 102-87, attraverso la nostra consueta analisi in cinque punti.

  • 102 i punti messi a segno dal Panathinaikos in questo match. L’attacco ateniese, nonostante un inizio decisamente poco brillante, è apparso rigenerato dopo la disfatta di Monaco di Baviera. Il tutto grazie all’ottimo contributo di tutto il roster bianco-verde. Per gli uomini di Pascual infatti è stato fondamentale attaccare in transizione primaria il canestro, mettendo in seria difficoltà la squadra di coach Salva Maldonado; costretta ad alzare bandiera bianca dopo tre quarti di partita. Risultato? Un ottimo 64% da 2 e un migliorabile 3/15 dalla lunga distanza.
  • Il cambio sistematico su ogni pick-and roll si è rivelato decisivo in fase difensiva per il Panathinaikos. La versatilità difensiva messa in mostra dai lunghi del roster bianco-verde (Georgios Papagiannis, Stephane Lasme e James Gist su tutti) si sono rivelate decisive per i padroni di casa, che sono riusciti non solo ad isolare dal gioco DJ Strawberry (soltanto 2 punti e 3 rimbalzi registrati in 19′ di gioco), bensì hanno ridotto le capacità realizzative dalla lunga distanza per la squadra ospite (fino al terzo quarto di gioco 4/20 totale dall’arco).
  • Dominio sotto le plance per il Panathinaikos. In questo match la compagine ellenica, grazie al contributo dei suoi big man sotto le plance, è riuscita ad acquisire grande energia non solo grazie alle giuste tempistiche per un cambio sistematico aggressivo sul pico-and-roll avversario, bensì all’efficiente utilizzo degli aiuti sul lato debole con conseguente utilizzo del fondamentale del tagliafuori. Il risultato? Sono ben 38 i rimbalzi conquistati dal Panathinaikos di cui 27 nella propria metà-campo, che hanno dato subito un’immediata iniezione di energia alla transizione rapida richiesta da coach Pascual.
  • Second-unit incisiva ancora una volta per i bianco-verdi di Pascual. Come successo nell’esordio stagionale in Eurolega contro il Maccabi Fox Tel-Aviv, il Panathinaikos fa suo il match grazie allo straordinario apporto dalla panchina. In sostanza cambiano alcuni interpreti (Ioannis Papapetrou e sopratutto un Lukas Lekavicius apparso in ottima forma), mentre altri come Nikos Pappas e DeShaun Thomas continuano a macinare gioco nella fase centrale della partita. Il loro contributo, insieme a quello dei big man Lasme e Papagiannis, è di grande fattura. Sono ben 65 i punti realizzati dalla second-unit dei padroni di casa sui 102 totali.
  • Ioannis Papapetrou. È l’ex ala dell’Olympiacos la stella del match in casa Panathinaikos. Il numero 10 bianco-verde incide nel match a partita in corso con una sontuosa prestazione da 15 punti realizzati (3/5 da 2 punti, 1/2 da 3 punti e un eccellente 6/6 dalla lunetta), condita da 7 rimbalzi, 2 palle rubate, 1 stoppata e ben 6 falli subiti in 27′ di utilizzo. È il suo contributo, insieme a quello del tandem Lukas LekaviciusKeith Langford (prestazione da 16 punti a testa in questo match) ad incidere nell’esito dell’incontro, mai in discussione e sempre nelle mani di un ritrovato Panathinaikos.

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