KHIMKI – OLYMPIAKOS, SIAMO ANCORA ALL’INIZIO

Buon inizio per i greci; ancora tanto da migliorare per i russi. Ma siamo solo all’inizio!

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L’Olympiakos vince comodamente la prima gara stagionale di Euroleague, espugnando il parquet del Khimki Mosca per 66-87. Il match è stato in equilibrio per circa 15’, prima che emergesse la superiorità tattica e tecnica dei greci e di uno Spanoulis che manda le squadre negli spogliatoi con 10 punti di divario, ammazzando il match.

Analizziamo il match nei consueti 5 punti di Eurodevotion

  1. Shved. Ancora un altro trentello nella sua carriera, realizzando 34 punti con il 50% dalla linea dei tre punti, 4/5 ai liberi e 3/7 da dentro l’area. Sebbene queste statistiche parlino chiaro, ergendo ancora una volta Shved a miglior realizzatore della lega, il russo ha accentrato troppo il gioco su di sé e il gioco del Khimki è stato decisamente insufficiente. Colpa del sistema o merito dell’avversaria?
  2. Spanoulis-Printezis. Passano gli anni, i due invecchiano e diventano sempre più determinanti. Non cito cifre statistiche perché non sono necessarie, il tandem greco fa quello che deve fare quando lo deve fare. Potranno passare gli allenatori sulla panchina del Pireo, ma sono loro a definire le regole della dinastia.
  3. 1° Round. Tutto e niente. Le squadre hanno appena iniziato i rispettivi campionati e le identità non sono ancora definite: il Khimki deve ancora riprendersi dalla tragedia estiva di Honeycutt e Blatt deve ancora imporsi ai suoi giocatori. La curiosità sarà vedere il match di ritorno tra queste due squadre.
  4. Canalizzare le energie. Credo che il Khimki sia una buona squadra ed essendo al secondo anno di sistema Bartzokas, tutti devono dare qualcosa in più per tornare dove sono caduti lo scorso anno e provare a fare anche meglio. Il talento e le doti atletiche non mancano, la gestione delle energie sul parquet non è ancora buona. Gestire Shved sarà fondamentale: non facile, ma neanche impossibile.
  5. Tornare nel tempio degli dei. Il must dell’Olympiakos. Le aspettative intorno alla squadra sono alte e c’è anche consapevolezza di poter far bene durante la stagione. Se la squadra che ha affrontato ieri il Khimki cresce con equilibrio, l’ambizione minima deve essere quella della Final Four.

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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