Troppo Fenerbahçe per la debuttante Gran Canaria

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Giornata storica per l’Herbalife Gran Canaria. La squadra allenata da Salva Maldonado ha debuttato nella Turkish Airlines Euroleague. Lo scenario non era proprio l’ideale per iniziare questa complicata avventura con il piede giusto, visto che la compagine spagnola ha visitato la pista del vice-campione in carica, il Fenerbahçe. Il risultato finale, un evidente 97-72, non lascia molto spazio all’immaginazione: i turchi sono stati superiori in ogni momento e in ogni zona del campo. La notevole differenza canestri regala agli uomini di Zeljko Obradovic il primo posto in classifica dopo la prima giornata di competizione.

Andiamo ad analizzare la sfida in cinque punti come di consueto.

  • Jan Vesely dominante. Il centro della Repubblica Ceca è stato l’autentico mattatore dell’incontro. Con 19 punti (7/8 dal campo, 5/5 dalla lunetta), 11 rimbalzi, 3 assist e 34 di valutazione in 21 minuti e mezzo, Vesely ha vinto di gran lunga il premio all’MVP della prima giornata di Eurolega. L’“elicottero ceco” ha sorvolato a piacimento il ferro della Ülker Arena, convertendo in canestro assist confezionati a pennello da vari suoi compagni e dando vita a spettacolari alley-oop. Da non sottovalutare neanche la statistica del 5/5 dalla linea dei tiri liberi, soprattutto se pensiamo alla finale dell’Eurolega di tre anni fa, quando il Fener era caduto all’overtime contro il CSKA e il ceco era stato autore di un clamoroso 0/10 dalla lunetta. Il giocatore, apparso già in forma in occasione dell’ultima finestra FIBA con la nazionale della Repubblica Ceca, deve aver lavorato parecchio su questo fondamentale, affinché l’incubo di tre stagioni fa non si ripeta.
  • I chilometri del Gran Canaria. Con più di 111.000 Km da percorrere per partecipare alle 15 trasferte previste in questa stagione di Eurolega, l’Herbalife Gran Canaria è di gran lunga la squadra che trascorrerà più tempo tra aerei e mezzi di trasporto vari della competizione. La geografia non lascia scampo: il Gran Canaria darà in tutto quasi tre giri completi alla circonferenza della Terra, un po’ come se una squadra delle Hawaii giocasse in NBA. Per gli spagnoli, ovviamente, questa non è una novità, visto che hanno partecipato in varie occasioni ad altre competizioni europee. In EuroCup, ad esempio, hanno sfidato anche l’Unics Kazan, situato a quasi 6.000 Km di distanza (più che Madrid-New York, ad esempio), pero l’Eurolega, con la sua competitività e i doppi turni, è tutta un’altra cosa.

  • Italiani protagonisti. Zeljko Obradovic conta sempre di più su Gigi Datome e Nicolò Melli. I due azzurri sono infatti partiti in quintetto. Datome è stato autore di un’ottima partita, con 12 punti (4/6 dal campo, 2/3 in triple), 4 rimbalzi e 16 di valutazione in 21 minuti. Un po’ più in ombra Nicolò Melli, che ha messo a referto 4 punti, 5 rimbalzi e un assist in 17 minuti.
  • Joffrey Lauvergne già integrato, Tyler Ennis da rivedere. C’era molta curiosità di vedere come si sarebbero integrati i nuovi pregiati acquisti dello squadrone turco in Eurolega. Il lungo francese  Joffrey Lauvergne, che nella massima competizione europea aveva già giocato 7 partite con l’Elan Chalon nel 2012-13 e 24 con il Partizan Belgrado l’anno successivo prima di volare in NBA, ha dimostrato di non aver perso l’abitudine alla pallacanestro europea. Con 12 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi (19 di valutazione) in 24 minuti, il transalpino è stato uno dei migliori tra i suoi. Tutt’altra storia, invece, per la guard Tyler Ennis, alla sua prima esperienza a questo lato dell’Atlantico dopo 4 stagioni in NBA. Il giocatore, scelto al primo giro del Draft 2014, ha giocato 12 minuti e messo a segno 5 punti, apparendo un po’ spaesato soprattutto per quanto riguarda il metro arbitrale: 3 falli commessi. Ci vorrà un po’ di pazienza.
  • La difesa del Fenerbahçe non lascia scampo. L’Herbalife Gran Canaria, seppure sempre sotto nel marcatore, ha comunque lottato per tre quarti contro i più blasonati ed esperti rivali. L’immagine offerta dalla squadra di Salva Maldonado durante 30 minuti non è stata poi così pessima come potrebbe lasciar pensare il risultato finale. Alla fine i consolidati meccanismi difensivi messi in atto dal Fenerbahçe hanno ingabbiato la compagine spagnola, rendendola inoffensiva dove normalmente punge di più, ovvero dalla linea del 6.75. Solo 6/31 (meno del 20%) di realizzazione in triple per gli ospiti, e non si è trattato solo del fatto che il Gran Canaria ha tirato male dalla lunga distanza, ma piuttosto è stato costretto a farlo da una squadra che gioca a memoria in fase di contenimento.

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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