Euroleague 2018/19 : il Ranking di Eurodevotion

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Due giorni all’inizio della nuova stagione di Turkish Airlines Euroleague ed è tempo di Ranking.

 

1. REAL MADRID 

Ha vinto, assai meritatamente, attraverso una stagione dalle difficoltà terribili causa infortuni continui e lunghissimi. Ha perso un MVP come Doncic ma ne recupera uno come Llull. La “casa blanca” ha lavorato con grande intelligenza sul mercato, aggiungendo Klemen Prepelic, laddove Jaycee Carroll va per i 35 anni, e Gabriel Deck, forse il nome più sottovalutato sinora nelle considerazioni di tutti. Se pure Kuzmic torna al 100%, stiamo parlando dell’ennesimo squadrone madridista. La garanzia è Laso, ormai stabilmente tra i top coach europei ( e non solo…).

2. CSKA

Molto falso il verdetto di Belgrado per chi ha giocato la miglior pallacanestro d’Europa per sei mesi. De Colo ed Hines al 30% non si regalano a nessuno. Peters, Bolomboy (problemi burocratici?), Hackett e la sorpresa Ukhov sono tanta roba. Soprattutto il primo è stato firmato col preciso intento di limare il gap nella posizione 4 rispetto ai “blancos” ed al Fenerbahce. Rodriguez e De Colo, in spot 1-2, non li ha nessuno.

3. FENERBAHCE

Non mettere Obradovic al primo posto è sempre una bestemmia, o qualcosa di simile. Ad oggi per noi sta qui per una semplice ragione, ovvero il ruolo da definire con precisione di Tyler Ennis. Se sarà più guardia, potrebbe soffrirne Sloukas, costretto agli straordinari da playmaker e comunque in procinto si sfornare cifre da capogiro. Il roster, confermassimo, è di primissimo livello e c’è quella sensazione del voler tornare sul tetto d’Europa che potrebbe valere come il post Berlino. Se Melli e Datome crescono ancora, nulla è precluso. Occhio al possibile salto di qualità di Guduric.

4. OLYMPIACOS

Blatt che allena una squadra “da Blatt”. Serve altro? Williams-Goss e Timma sono due delle storie più attese del continente, Vezenkov è chiamato al salto in alto, LeDay intriga: il tutto su una base che non potrà mai prescindere dagli “Dèi” del Pireo, Vassilis e Georgios, nonché da una struttura confermata di altissimo livello. Anno della consacrazione per Strelnieks? Attendiamoci una sorta di “death lineup”, magari addirittura con Printezis, o LeDay, da 5. In perfetto stile Blatt, l’uomo che più di tutti sa vincere da non favorito.

5-6. KHIMKI

Reduce da un stagione splendida e da un discusso Playoff in cui ha messo in grande difficoltà il CSKA, Bartzokas ritrova molto della struttura vincente dello scorso anno. Un roster scosso dall’incomprensibile tragedia Honeycutt, che ha inciso sia umanamente che tecnicamente, vede le aggiunte di Bost, Crocker, Prather e Mickey. Paiono innesti giusti al posto giusto, soprattutto Jordan Mickey, potenzialmente devastante al ferro nonostante i cm non siano quelli da vero centro.

6-5. BASKONIA

Da queste parti si conosce il gioco come in pochi altri posti e la competitività ad alto livello è pressoché sempre garantita. Gli arrivi di Shields e Hilliard potrebbero formare, con Shengelia ed il sempre più convincete Garino, un gruppo di guardie-ali capaci di giocare sui 28 metri a livello clamoroso. Se esiste il concetto di doppia dimensione, qui siamo al massimo. Ben coperti anche i ruoli in regia e vicino al ferro, potrebbe cercare una “combo” feroce attaccante per completarsi ai massimi livelli.

7. PANATHINAIKOS

Concetto secco e senza fronzoli: Papagiannis e Langford saranno la chiave, così come Lekavicius dovrà dimostrarsi capace di reggere il timone della squadra quando Calathes si siederà in panca. Quest’ultimo è garanzia a livello di MVP, ma il centro rientrante dalla NBA deve dare qualcosa, finalmente si potrebbe dire, di grande. Per Keith Langford si tratta solo di capire se la condizione fisica resta di primo livello: il resto lo si conosce, come si conoscono le capacità di Xavi Pascual di non mancare mai i Playoff.

8. ZALGIRIS

Rivoluzione notevole in regìa, ma una certezza che si chiama Jasikevicius. La nuova struttura con Walkup e Wolters al posto di Pangos e Micic, dice che si andrà con maggiore atletismo e fisicità in quei ruoli. Il primo potrebbe stupire ad altissimo livello. Westermann è poi “usato sicuro”. Molto del resto, a partire dal “frontcourt”, è invariato e questo potrebbe essere straordinariamente favorevole perché meglio si conoscono le richieste, alte, del coach. Tutti aspettano al varco Saras: consacrazione definitiva?

9-10. OLIMPIA MILANO

Se non è un altro anno zero a Milano, poco ci manca, ma questa volta si parte con giocatori veri nei ruoli chiave. Nedovic e James sono potenzialmente super, tra i cinque migliori “backcourt”: hanno già dimostrato molto in questo torneo. Jeff Brooks è addizione di alta qualità, Micov andrà gestito meglio e Kuzminskas potrebbe tornare il 3 di alto livello che è stato, con continuità. Gudaitis vale i top del ruolo, mentre Tarczewski è chiamato ad un miglioramento notevole in termini tecnici. Bertans sarà uomo chiave in tanti frangenti. La squadra c’è, ora deve giocare solo meglio del passato e deve essere gestita con molta meno “comfort zone” concessa agli atleti. Allora nulla sarebbe precluso.

10-9. BARCELLONA

Vale molto del discorso fatto per Milano. Troppe volte si è elogiato il roster dopo il mercato, per poi ritrovarsi con situazioni dalla gestione discutibile. In un ambiente che ha iniziato col piede sbagliato sulla questione Navarro, gli uomini per fare bene ci sono eccome. Pesic, come Pianigiani per l’Olimpia, determinante. Pangos ed Heurtel sono coppia dal fosforo unico, perfetti per il gioco di oggi. Singleton, se sta bene, è dominante. Kuric ottima addizione da verificare a questo livello, mentre Pustovyi interessa non poco e può cambiare tante cose. Hanga chiamato a tornare quello vero, mentre Blazic è garanzia di rendimento. Se Seraphin sarà in salute (ma quando?), Tomic potrebbe avere ruolo più limitato ma più incisivo, parola che spesso non si è accompagnata al suo rendimento.

11-12. ANADOLOU EFES

Il dubbio che relega l’Efes nel nostro ranking fuori dai PO è solo per la difesa, soprattutto sul perimetro. Dunston, con Pleiss che è però ben diverso, reggerà l’urto di tante penetrazioni “portate” nella sua zona? Per il resto è squadra dalle notevoli potenzialità. Larkin torna nella lega dove dominò due anni, fa, Micic è di una solidità notevole. Anche qui, coach Ataman più che decisivo: ha molta fiducia, cosa che nella sua carriera non gli ha mai fatto difetto. La squadra può benissimo tornare a lottare pre i PO, dove due stagioni orsono fu ad un passo dalle F4.

12-11. MACCABI

Wilbekin-Pargo, che coppia! Facile a dirsi, ma questo torneo non perdona errori ed i dettagli sono fondamentali: interpreteranno il ruolo nel migliore dei modi?  Tarik Black potrebbe dominare al ferro, O’Bryant piace. Il roster è completo e torna, dopo qualche tempo, ad avere un cuore israeliano, dove i vari Cohen, Levi ed il giovanissimo e promettente Avdijia proveranno a ripercorrere la strada di illustri predecessori. Kendrik Ray è tutto da vedere: dalla panca potrebbe fare male a tanti. Coach Spahija sa il fatto suo: dare continuità alla sua gestione tecnica è un grande passo avanti per l’ambiente.

13. BAYERN MUENCHEN

La migliore di quelle che paiono non avere chance di Playoff. Come allena la difesa Radonjic non lo fa nessuno e questo potrebbe essere il vero valore aggiunto per “provare a provarci”. Ha perso uomini importanti, ha recentemente aggiunto Dangubic, che, sano, sarà punto fermo del suo ex coach a Belgrado. Koponen porta tecnica ed esperienza, Devin Booker deve dimostrare di essere di questo livello: la scommessa è aperta. Jovic sarà garanzia di rendimento: la mettesse dall’aro, non sarebbe qui. L’ultimo arrivato si chiama Derrick Williams, mica poco. Questa aggiunta ne fa certamente la migliore delle ultime 4, ma basterà per provare a lottare al piano di sopra?

14. BUDUCNOST

Un genio come Dzikic non la darà persa, mai. Il Buducnost parte da qui. Poi tanti se… Craft sarà playmaker da Eurolega? Jackson scuoterà la retina a ripetizione? Il “backcourt” slavo reggerà l’impatto? Il duo Clark-Clarke reggerà il confronto con pari ruolo straordinari? Di certo vincere a Podgorica non sarà facile, almeno inizialmente, per nessuno. Mai sottovalutare i Balcani, la culla del gioco.

15-16. DARUSSAFAKA

Crudelmente, si scende di livello. Coach Caki dovrà fare il miracolo, con un roster che non vale le altre squadre, e non di poco. Nelle mani di McCallum e Brown le fortune di una squadra che, se vincesse 10 gare, avrebbe compiuto una vera impresa. Interessante Peiners, in gioco il “vecchio” Diebler, mentre Kidd, ottimo tra i Junior College nel 2011-12, è un’altra grande scommessa a queste latitudini. Che per lui vuol dire un solido 40% dall’arco.

16-15. GRAN CANARIA

Vale il discorso Darussafaka, forse con una concezione del gioco, quella dell’espertissimo Salva Maldonado, esteticamente più di impatto. Il miracolo della scorsa in ACB ha lanciato la squadra in un contesto dove tutto appare molto complicato. «Dobbiamo semplicemente giocare bene» è il mantra del Coach. Molto, molto bene, se si vuole provarci in Eurolega. DJ Strawberry, Tillie e Pasecniks sono i nomi da tenere in considerazione, con quest’ultimo che potrebbe anche esplodere, finalmente, a livello di quel “piccolo Porzingis” che tanti lo definirono qualche annetto fa.

 

Ricapitolando…

La lotta per le F4 è limitata alle tre grandi di sempre Real, CSKA e Fener, con l’aggiunta del nuovo Olympiacos di Blatt. Qualche chance superiore alle avversarie per Baskonia e Khimki, prime indiziate per i Playoff. Il Panathinaikos pare aver qualcosa in più delle altre rivali in quest’ottica. L’ultimo posto potrebbe essere una questione di “tonnara” tra Zalgiris, Milano, Barcellona, Efes e Maccabi, non necessariamente in questo ordine. Il Bayern si fa preferire a Buducnost, Darussafaka e Gran Canaria, per cui le possibilità di postseason sono quasi nulle.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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One thought on “Euroleague 2018/19 : il Ranking di Eurodevotion

  1. Ranking condivisibile. Situazione polarizzata con tre squadre (Real, CSKA e Fenerbache) di livello superiore e che sarebbe una sorpresa enorme non vedere alle Final4 di Vitoria, e tre squadre (Gran Canaria, Buducnost, Darussafaka) viceversa con possibilità vicino allo zero. Nel mezzo, dieci squadre con chance concrete per giocarsi le cinque posizioni rimanenti per i playoff, con le due greche forse sopra le altre per tradizione (e incisività del fattore campo nel caso del Pana). Concordo sul Real favorito (a patto chiaramente che Llull si dimostri pienamente recuperato, ma i segnali sono ottimi). Aggiungerei a quanto scritto che mi aspetto molto da Anthony Randolph, reduce da una stagione sotto tono, se torna ai suoi livelli passati è uno che sposta. Tavares lo scorso anno è arrivato a stagione in corsa, ora sta dominando le prime giornate di ACB, oltre all’intimidazione in difesa con le sue braccia se affina la tecnica e trova più solidità mentale può diventare un giocatore fuori categoria in Europa. Col recupero di Kuzmic si completa un roster dalla profondità e qualità clamorose. Il CSKA è un’altra squadra in piena continuità tecnica, e col backcourt di gran lunga migliore d’Europa (e alle spalle di De Colo-Rodriguez c’è Higgins che come completezza sui due lati del campo è la migliore guardia della competizione). Fenerbache al solito di alto livello, anche se Nunnally e Wanamaker sono perdite notevoli. Anche quest’anno la loro caratteristica sarà quella di non avere una stella assoluta che spicca sugli altri, ma di poter trovare un protagonista diverso di alto livello in ogni serata all’interno del loro sistema. Lo Zalgiris con Pangos perde moltissimo, ma rimane una squadra interessante e con diversi giocatori in ascesa, tra cui Brandon Davies che ha tutto per esplodere come uno dei migliori centri d’Europa, e Birutis che lo scorso anno è stato MVP del campionato lituano e potrebbe diventare il nuovo Valanciunas, anche se forse per questa stagione è ancora presto perché possa avere un impatto significativo in Eurolega. Barcellona, Milano, Efes e Maccabi sono le squadre che – anche visti gli ingenti investimenti estivi – devono cercare di riscattarsi, Milano e Maccabi sembrano costruite con logica e a immagine e somiglianza dei rispettivi allenatori, Barcellona ed Efes hanno fatto mercati di assoluto livello ma a mio avviso con meno logica nel complesso.

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