Nicolò Melli e Gigi Datome: l’eccellenza italiana nei Playoff turchi.

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E’ gara 2 della serie finale di Playoff in Turchia. Il Fenerbahce si porta sul 2-0 con il Tofas Bursa, con un successo meno netto di gara 1 ma sempre perfettamente in controllo. La truppa di Obradovic pare aver smaltito la delusione di Belgrado e si conferma una superpotenza del basket europeo. Lo fa peraltro in un periodo in cui vi sono molti cambiamenti all’orizzonte, a partire dall’abbandono della sponsorizzazione del gruppo Dogus, che garantiva 15mln annui, ma che ha sfruttato la clausola di uscita a suo favore al termine di questa stagione. La nuova presidenza di Ali Koc, che succede alla ventennale reggenza di Aziz Yildirim, pare aver già dato ampie garanzie sul futuro ad alto livello e sulla posizione di forza economica del club turco.

Alla Ulker Sports and Event Hall era presente #eurodevotion, con  la nostra nuova collaboratrice Deniz Aksoy, che ha incontrato i due campioni italiani, Nick Melli e Gigione Datome.

Si parte da Nicolò, e non si può che tornare alla sua grande prova in finale a Belgrado, purtroppo negli annali come “losing effort”.

– Nicolò, cosa resta di quella grande prova?

Dispiaciuto ed arrabbiato di non aver vinto l’Eurolega, per cui abbiamo lavorato e lottato tutta la stagione. Fortunatamente sono arrivati subito i Playoff in Turchia, quindi c’è stato poco tempo per ritornarci sopra. Certo che il solo pensiero di quella sconfitta resta una ferita aperta.

– Come è stata la gestione del post Belgrado da parte di coach Obradovic?

Ha riconosciuto che abbiamo dato tutto, ma ovviamente era arrabbiato come tutti noi. Ci siamo gettati nell’atmosfera dei PO nazionali, senza cambiare una virgola di quello che abbiamo fatto sinora.

– Tecnicamente c’è una ragione perché la vostra squadra fa un po’ troppo poco contropiede sistematico, mentre parecchio deriva dalle palle perse provocate avversarie?

Dipende dalle partite, In questa serie, in gara 1, ne abbiamo fatto di più rispetto al solito. siamo una squadra atletica, forse è vero che corriamo un po’ poco per l’atletismo che abbiamo, ma cerchiamo sempre di tenere sotto controllo la gara attraverso il ritmo. Finora in questi Po ci siamo riusciti.

– Il tuo futuro con la Nazionale italiana?

Ho parlato con Meo Sacchetti, a giugno non ci sarò ma voglio esserci a settembre. Mi aspetta un’estate in cui lavorerò su diverse cose che mi hanno dato fastidio durante tutto l’anno. Così sarò pronto per la seconda finestra.

– La NBA pareva più di un’opportunità per te: come ti senti oggi nel contesto europeo?

Sono molto contento ed orgoglioso di far parte di questa organizzazione. E’ stata ed è ancora una stagione molto intensa, quasi 100 partite giocate: sono molto felice per la scelta fatta.

– Il prossimo anno?

Non è il momento, dobbiamo vincere questo campionato, pensiamo a fare quello, è la cosa principale. Poi si penserà al resto.

 

Da Nicolò a Gigi, ed anche qui Belgrado è tema da trattare immediatamente.

– Come avete gestito la sconfitta in finale con il Real?

E’ stato molto duro, come due anni fa. Era l’occasione per un altro trofeo importantissimo, è andata male. Tuttavia è stato molto bello e gratificante esserci. Dovevamo essere molto bravi a girare pagina e lo abbiamo fatto, gettandoci a capofitto nel campionato turco, che fortunatamente è partito subito dopo Belgrado coi Playoff, lasciandoci poco tempo per ripensarci.

– Gigi, un curiosità tecnica sultuo ruolo e dove ti senti meglio. Più da 3 o da 4, spesso tattico?

Io mi sento un 3, lavoro per essere un ottimo 3 ma poi le partite propongono diverse situazioni, il coach mi conosce ormai bene e sa come utilizzarmi. L’importante è giocare.

– Parliamo di Nazionale, la prima finestra non ci sarai, mentre per la seconda di settembre?

Ora penso a finire il campionato turco, poi per la finestra di fine estate devo parlare con coach Sacchetti.

– Giocare con Melli, due italiani in un club così importante, come vivi questa esperienza?

Non lo sopporto più… (ndr ride) E’ un anno che dormiamo in camera insieme, nazionale prima, ora qui, stiamo quasi per divorziare… Scherzi a parte, è bellissimo, siamo amici, è una brava persona ed un bravo giocatore. Sono felice di spendere del tempo con lui fuori dal campo e di averlo come compagno di squadra.

 

 

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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