Golden State per la storia, LeBron per affermarsi come il più grande di sempre. Benvenuti alle Nba Finals

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Non se ne esce. Siamo ancora qui, Golden State Warriors vs Cleveland Cavaliers, atto quarto.

Quarta finals identica consecutiva, mai successo nella storia Nba, e questo simboleggia due cose ben distinte.

Prima cosa, siamo di fronte a una delle migliori squadre della storia. La qualità di gioco espressa dagli Warriors è sublime, talento perfettamente coordinato e gestito da un coach in grado di motivare le migliori stare del pianeta. La somma del talento quasi mai da un risultato perfetto, Kerr però è in grado di esaltare le qualità dei singoli giocatori dosando le starr Curry e Durant con i comprimari Green e Thompson i quali però spesso sono più importanti dei primi.

Seconda cosa invece, ci troviamo di fronte alla Storia. Della pallacanestro ma pur sempre Storia. LEBRON JAMES. Non so voi ma io ho finito gli aggettivi per lo strapotere di un giocatore che, da solo, è in grado di garantire le Nba Finals. Ottava finale consecutiva, parliamoci chiaro non è esente da difetti. La sua gestione è sempre stata problematica, ha sempre avuto in mano l’intera franchigia e probabilmente non è mai fatto allenare come fu per Jordan e Kobe, ma il suo dominio è abbacinante.

Mai i Cavs sono stati cosi “scadenti” sia per qualità del roster che per gioco espresso. Love ha mostrato nuovamente i suoi limiti caratteriali e difensivi, Thompson e JR Smith sono estremamente discontinui e il resto della truppa è decisamente di livello inferiore. Eppure sono li, in finale, superando il miglior coach sulla piazza (pur privo di due star).

Tutto questo cosa vuol dire? Che la NBA è di scarso livello perchè ci sono sempre le stesse due squadre? ASSOLUTAMENTE NO. Perchè Houston ha mostrato qualità e ha avuto sfortuna, Boston ha il futuro davanti a se, Phila sta ancora completando il Process. Semplicemente siamo di fronte a una delle migliori squadre della storia e uno dei migliori giocatori della storia. Una contemporaneità ubriacante che sminuisce il resto.

Cosa ci stupisce di più? Il fatto che ormai non ci stupisce. Siamo abituati a tale livello da darlo per scontato, e questo è semplicemente assurdo

Passando all’aspetto tecnico, Golden State è ampiamente favorita. Quattro All Star perfettamnente compatibili, uno dei quali ti costringe a difendere a 10 metri del canestro, cosa senza precedenti. Il resto è tutto un domino, si aprono spazi per Thompson (glaciale nella sua semplicità) e per Durant, mentre Green chiude la difesa e smazza assist. L’orso ballerino forse è il giocatore chiave della squadra, in grado di fare da collante tra attacco e difesa. Ma attenzione alle condizioni di Iguodala, elemento fondamentale dalla panchina e nel death lineup.

Dall’altra parte c’è un giocatore e 4 comprimari che vengono trascinati. Mai LeBron è stato così solo sull ‘isola (Cit.) ma non ha mai neanche giocato così ad alto livello.
Perche parliamoci chiaro, le opzioni su queste finals sono due: o vince Golden State (dimostrandosi una delle migliori squadre della storia) o vince LeBron (e non Cleveland) affermandosi senza più diritto di replica come il miglior giocatore di tutti i tempi.

Preparate i Popcorn che domani si inizia. It’s all about the Ring.

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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