CSKA, Belgrado è il capolinea dell’era Itoudis. Il greco naviga a vista, su di lui le ombre di Jasi e Blatt

Eurodevotion
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Fallimento. È questa la sensazione che accompagna il CSKA Mosca, di ritorno dalla campagna di Belgrado. Una débâcle inattesa alle Final Four, specie dopo il recupero di Hines e De Colo per la settimana più importante della stagione. Invece una prestazione ondivaga è costata la sconfitta contro il Real, una partita dominata tatticamente da Laso e dai suoi giocatori, mentre nella finalina solo nell’ultimo quarto la squadra di Itoudis ha espresso a pieno il suo potenziale. L’EuroLega dei russi, a tratti magnifica, si è chiusa nel modo peggiore possibile: due sconfitte che mettono in crisi la posizione di Dimitris Itoudis, chiamato ora a non fallire l’appuntamento con la VTB League per non rendere disastrosa una stagione già di per sé fallimentare per gli eccelsi standard del CSKA.

La delusione dipinta sul volto di Andrey Vatutin, intervistato da Eurodevotion alla vigilia della finale di consolazione, non ha lasciato spazio ad interpretazione alcuna: il presidente, visibilmente amareggiato per l’andamento e per il risultato conseguito sul campo contro il Real, ha promesso profonde riflessioni nella off season per riportare il CSKA sul tetto d’Europa. La sensazione? Belgrado ha segnato la fine dell’era Itoudis. L’allenatore greco è finito sotto la lente di ingrandimento per la sua incapacità di invertire la tendenza negativa della squadra nelle partite decisive. Lo scorso anno con l’Olympiacos, quest’anno con il Real. Due annate caratterizzate dallo stesso fil rouge, quello di una squadra che vuole imporre la propria pallacanestro contro qualunque avversario, ma che quando deve raccogliere i frutti del seminato si scioglie come neve al sole. Analizzando le regular season giocate dalla squadra moscovita dall’introduzione del nuovo format ci sarebbe solo da togliersi il cappello di fronte a quanto fatto da Itoudis per quantità e qualità del lavoro. Ma poi, guardando la realtà, alla voce titoli europei lo score recita zero, così come quello alla voce finali. Le ultime due eliminazioni hanno fatto riflettere Vatutin, molto abbottonato sul futuro ma allo stesso tempo capace di fare intendere molte cose con le dichiarazioni “diplomatiche” rilasciate ai nostri inviati a Belgrado nella giornata di sabato.

Lucido e perfetto nel suo ruolo, Vatutin ha confidato di essere fiducioso del fatto che la Final Four di EuroLega possa essere stata un buon viatico per capire i difetti e i problemi di una squadra che si è scoperta vulnerabile a partire dalla serie playoff contro il Khimki, condizionata però dalle pesanti assenze di De Colo e Hines (come Itoudis ha fatto notare a Belgrado prima della semifinale), e non è più riuscita a ritrovare quella brillantezza e quello smalto che avevano contraddistinto i primi mesi di stagione europea. Ora la testa dei giocatori del CSKA è concentrata sulla VTB League, che assegnerà il proprio titolo in una Final Four, esattamente come accade in EuroLega: i giocatori dovranno vincere la loro allergia alle gare secche per vincere il campionato. Ma la vittoria della VTB può salvare Itoudis? A parere di chi scrive no, la conquista del titolo non cambierebbe la decisione della dirigenza, che sembra già avere optato per un cambio della guida tecnica nella prossima stagione. Lo stesso Itoudis è apparso freddo e distaccato nella conferenza stampa successiva alla partita contro lo Zalgiris: è vero che la posta in palio era minima rispetto all’obiettivo iniziale, ma l’allenatore greco pare avere capito le intenzioni del board della squadra ed è pronto a preparare il terreno per un possibile/probabile, a questo punto, addio.

Ad alimentare le voci su un possibile avvicendamento in panchina a Mosca ci ha pensato il GM dello Zalgiris, che si è detto ˝preoccupato della squadra che abbiamo battuto a Belgrado˝ come forte concorrente per assicurarsi le prestazioni e la leadership di Sarunas Jasikevicius, ritenuto da diversi addetti ai lavori il miglior allenatore giovane d’Europa: il GM ha anche dichiarato che ˝siamo convinti di avere delle buone chances di farlo rimanere ancora a Kaunas˝. Lo stesso Jasi ha più volte glissato sul suo futuro, rimandando ogni discorso al termine della stagione e lanciando comunque messaggi d’amore allo Zalgiris (˝ci sono pochi posti in Europa dove si può fare pallacanestro meglio che a Kaunas. Io valuto tutto: il progetto, la città, l’offerta economica˝). È altrettanto vero che Sarunas sa benissimo che con una stagione di questo livello, può monetizzare al massimo il suo valore, volare in una big europea e aprire un ciclo. Chiaramente questo non vuole dire che lo Zalgiris sia di un livello inferiore, lo ha dimostrato quest’anno, ma che l’opportunità di giocare per vincere l’EuroLega tutti gli anni in un club super organizzato a cui forse manca un uomo carismatico come lui potrebbe essere una sfida altrettanto affascinante.

Ma il nome di Jasikevicius non è l’unico presente sul taccuino dei russi per la prossima stagione: La Gazzetta dello Sport ha definito l’interesse del CSKA nei confronti di David Blatt, fresco vincitore dell’EuroCup con il Darussafaka. L’ex allenatore dei Cleveland Cavs ha un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno con la società turca e al momento non ha ancora avviato discussioni concrete relative al suo futuro in Turchia. Nonostante la partecipazione all’EuroLega del prossimo anno, la sensazione è che Blatt possa volere una nuova esperienza professionale: quasi decaduta la possibilità di un suo ritorno in America, visto che la maggior parte delle panchine vacanti sono state riempite, l’Europa sembra essere la destinazione più probabile di Blatt. Qui si inserisce il CSKA, pronto ad affidare a un allenatore di grande prestigio e personalità la risalita verso i vertici europei. Perché dopo il fallimento di quest’annata di Itoudis, nelle idee della dirigenza l’anno prossimo dovrà essere quello del riscatto. L’obiettivo? Vincere l’EuroLega. Facile a dirsi, decisamente meno a realizzarsi. Ma Blatt e Jasikevicius hanno tutte le carte in regola per provarci. Quel che è certo è che Itoudis a Mosca sembra avere i giorni contati.

 

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