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Obradovic : siamo pronti, ma sette giorni senza giocare sono tanti.

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Live dalla Stark Arena di Belgrado, teatro delle Final 4 di Turkish Airlines Euroleague, abbiamo incontrato il coach dei campioni in carica del Fenerbahce Dogus.

Concentrato ma tranquillo, sorridente e disponibilissimo, nessuno più di lui sa come prepararsi per queste manifestazioni.

– Coach, in inglese o in italiano?

Italiano va bene, ci provo.

– Ci sono differenze tra la preparazione di una F4 come quella di Istanbul, arrivando dalla sconfitta di Berlino 2016, e quella di quest’anno, dopo il trionfo della scorsa edizione?

Preparare una F4 è sempre uguale, l’abbiamo fatto  come per  tutte le gare di Eurolega. La vera differenza è che si gioca sempre ogni tre giorni, mentre questa settimana abbiamo potuto allenarci e l’ultimo impegno agonistico è stato venerdì scorso. Passano sette giorni prima di rigiocare, non siamo abituati ed ho visto la squadra un po’ nervosa magari. (NDR Nick Melli, a pochi metri, dice che non vede l’ora che si alzi quella palla a due…)

– Il Real Madrid si può dire che arrivi a queste finali in modo che ricalca un poco il vostro cammino dello scorso anno?  Tanti infortuni e condizione crescente, tanto che nessuno può conoscere il valore reale di una squadra che ha giocato pochissimo insieme.

Sì, è vero, hanno vissuto una stagione speciale, con tanti infortuni, ora stanno tornando insieme. Con il roster che hanno adesso parliamo di una grandissima squadra.

– Ultima domanda su Luka Doncic. Lei ha detto che un’esperienza su una panchina NBA non le interessa perché la sua NBA è in Europa. Da coach che ama il gioco ed i grandi giocatori, consiglia a Luka di stare qui ancora un anno o provare subito in NBA?

Luka è un ragazzo molti intelligente. Ascolta tutti ma alla fine decide lui per il meglio. E questo è ciò che fa la differenza rispetto agli altri, così sembra che giochi da tanti anni, ma è giovanissimo. 

 

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