#F4Glory – Fenerbahçe Dogus Istanbul

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Il Fenerbahçe si avvicina alla Final-Four di Belgrado come principale favorito per bissare il titolo conquistato l’anno scorso in quel di Istanbul. Nonostante recentemente la compagine del lato asiatico del Bosforo si sia consolidata come una delle squadre più forti d’Europa, il suo status di “squadrone” è un’acquisizione abbastanza recente, grazie soprattutto agli sponsor (Ülker prima e Dogus poi) che hanno permesso di aumentare il budget e costruire così una squadra competitiva sia in Turchia che, negli ultimissimi anni, anche in Europa.

La storia: da squadra anonima a superpotenza

La squadra di pallacanestro maschile del Fenerbahçe è ultracentenaria, era stata fondata infatti nel 1913. I primi titoli di Turchia erano arrivati nel 1957, 1959 e 1965, ma tutti anteriori alla fondazione della Lega turca di pallacanestro, creata nel 1966, e quindi non formalmente riconosciuti. La prima apparizione in Eurolega è datata 1960.

Dopo anni bui, la squadra tornava a vincere il campionato nel 1991, e a partecipare così all’Eurolega del 1992, uscendo però al turno preliminare. Nel 1992, 1993 e 1995 il Fenerbahçe partecipa alle finali del campionato turco, senza però riuscire a vincere. Altro periodo anonimo, fino all’arrivo dello sponsor Ülker (azienda agroalimentare) nel 2006. La squadra, con un roster più competitivo, vinceva per due stagioni consecutive il campionato (2007 e 2008) e, dopo aver perso la finale contro l’Efes Pilsen nel 2009, torna a coronarsi campione nel 2010. Nel 2010-11, grazie al lockout NBA, il quadro turco metteva sotto contratto Thabo Sefolosha degli Oklahoma City Thunder e, grazie all’incorporazione di giocatori di livello come Bojan Bogdanovic, James Gist e Curtis Jerrells, vinceva nuovamente il campionato. Nel giugno del 2012 veniva ufficializzato l’ingaggio di Simone Pianigiani come tecnico del club, ma il coach italiano si era svincolato nel febbraio 2013.

Nel luglio del 2013, determinati a fare il salto di qualità decisivo, i dirigenti del club turco mettevano sotto contratto uno degli allenatori più forti d’Europa di sempre: Zeljko Obradovic. Con l’arrivo di giocatori del calibro di Nemanja Bjelica, Linas Kleiza, Luka Zoric e Melih Mahmutoglu, il club tornava a vincere il campionato, battendo in finale il Galatasaray. Nella stagione 2014-15 il Fenerbahçe raggiungeva per la prima volta la Final-Four di Eurolega, dopo aver battuto per 3-0 il Maccabi Tel Aviv ai Playoffs, ma in semifinale gli uomini di Obradovic non avevano potuto fare nulla contro il Real Madrid, venendo sconfitti per 96-87.

Appuntamento con la gran finale rinviato all’anno dopo quando, dopo aver battuto lo stesso Real Madrid per 3-0 ai Playoffs, la compagine turca si imponeva ai supplementari al Laboral Kutxa Baskonia, diventando il primo club turco a disputare la finale dell’Eurolega, dove però la compagine di Obradovic veniva sconfitta all’overtime dal CSKA Mosca.

Il resto è storia recente: con l’obiettivo dichiarato di alzare al cielo il titolo solo sfiorato l’anno prima, in occasione della stagione 2016-17 le grandi stelle del Fenerbahçe avevano rifiutato le varie offerte arrivate anche dall’NBA per portare a termine quanto iniziato negli anni precedenti. Ed infatti, dopo aver battuto il Panathinaikos ai Playoffs per 3-0 ed essersi imposti al Real Madrid in semifinale per 84-75, gli uomini di Obradovic vincevano il titolo battendo il finale l’Olympiacos per 80-64.

La stagione: un 2017-18 positivo

Il Fenerbahçe, contando tutte le competizioni ufficiali alle quali ha partecipato fino al momento, ha messo assieme un invidiabile bilancio di 52 vittorie e 14 sconfitte. Al record di 21-9 della regular-season di Eurolega, va aggiunto il 3-1 dei Playoffs della stessa competizione contro il Baskonia, e quindi quanto ottenuto in Turchia. Il Fenerbahçe ha già chiuso la stagione regolare del campionato di Süper Ligi al primo posto, con 27 vittorie e 3 sconfitte. A inizio stagione, la compagine di Obradovic era partita con il piede giusto, conquistando la Supercoppa contro il Banvit (torneo nel quale Gigi Datome era stato eletto MVP), mentre l’unica sconfitta importante è stata quella rimediata ai quarti della Coppa di Turchia, in occasione dei quali i campioni europei in carica erano stati sconfitti dall’Anadolu Efes, che aveva poi conquistato il trofeo.

Il 21-9 della regular-season in Eurolega era valso alla compagine turca il secondo posto in classifica, dietro solo al CSKA. Le sconfitte erano state abbastanza sparse durante la stagione, il che denota che i campioni in carica hanno commesso qualche passo falso, ma non sono mai incappati in una striscia negativa di risultati. Ai Playoffs, il Fenerbahçe si era imposto per 3-1 a un generoso Baskonia. Dopo essersi imposto in occasione delle prime due partite giocate in casa, i turchi erano stati sconfitti in Gara 3 al Buesa Arena, per poi chiudere l’eliminatoria nello scontro seguente, imponendosi all’ambiente ostile della capitale dei Paesi Baschi.

I giocatori chiave: una rosa ampia con molte stelle

Solo leggendo i nomi dei componenti del roster a disposizione di coach Obradovic, il Fenerbahçe fa paura, anche se, più che i giocatori in sé, quello che spaventa dello squadrone turco è come i vari “pezzi” incassino alla perfezione, dando vita a un puzzle dove niente sembra fuori posto, un ingranaggio che funziona a meraviglia e dove ognuno occupa il suo posto facendo quello che deve fare. Il Fenerbahçe 2017-18, ancora di più rispetto alla squadra che aveva alzato la coppa lo scorso anno, trova il suo punto di forza nel gruppo.

Se volgiamo risaltare una stella, un giocatore che personifica la filosofia di gioco di Zeljko Obradovic, possiamo fare il nome di Kostas Sloukas. Il playmaker greco, che è entrato in campo più volte partendo dalla panchina che come titolare, è stato il giocatore più determinante nel trascorso della stagione, visto che spesso è volentieri è stato capace di cambiare volto alle partite in corso, apportando quella spinta necessaria e decisiva per portare a casa il successo. Sloukas si è dimostrato un cecchino dal sangue freddo non indifferente, ritagliandosi un ruolo da protagonista nonostante la “concorrenza” nel suo ruolo, con giocatori di altissimo livello come Brad Wanamaker, Bobby Dixon e Sinan Güler.

Da risaltare inoltre il livello di due uomini che l’anno scorso avevano avuto un ruolo meno vistoso, ma comunque importante, sacrificandosi per la squadra, mentre quest’anno hanno fatto un passo avanti e assunto le proprie responsabilità, esaltandosi e offrendo spunti in più alla squadra. Stiamo parlando di Jan Vesely e Gigi Datome.

L’atletico centro della Repubblica Ceca l’anno scorso era stato un po’ l’ombra dell’MVP Ekpe Udoh, mentre quest’anno sta dando il meglio di sé. Le sue statistiche individuali sia in regular-season che ai Playoffs, dove ha toccato i 13.3 punti e 7.5 rimbalzi, gli hanno permesso di venire inserito nel quintetto ideale della competizione. Jan Vesely, alla sua quarta stagione al Fenerbahçe, è diventato un leader sia dentro che fuori dal campo.

Anche il “nostro” Gigi Datome ha assunto un ruolo da protagonista quest’anno. Dopo la partenza di Bogdan Bogdanovic, infatti, l’azzurro è diventato uno dei principali riferimenti offensivi della squadra, senza per questo lasciare da parte il suo sempre attento lavoro in difesa. L’azzurro ha brillato per la sua eccellente percentuale di realizzazione in triple, con 43/99 (43.4%) in regular-season e 7/14 (50%) ai Playoffs.

Una squadra in perfetta forma

Contrariamente a quanto accaduto ad altre squadre o allo stesso Fenerbahçe l’anno scorso, quest’anno la compagine di Zeljko Obradovic non ha sofferto infortuni gravi e si presenta all’appuntamento più importante della stagione in perfetta forma. Certo, ovviamente qualche contrattempo c’è stato, con Nikola Kalinic e Bobby Dixon che hanno debuttato a stagione iniziata o James Nunnally, che era stato vittima di una vistosa caduta ed era rimasto fuori qualche settimana. Lo stesso Jan Vesely si è perso qualche incontro, ma in questo momento i giocatori sono tutti a disposizione.

Punti forti e debolezze

Zeljko Obradovic spera di poter alzare al cielo, nella sua Serbia, quella che sarebbe per lui la decima Eurolega. Il carismatico coach, che aveva vinto la massima competizione europea alla guida di Partizan, Joventut Badalona, Real Madrid e Panathinaikos (5 volte) prima dell’anno scorso con il Fenerbahçe, si ritroverà faccia a faccia in semifinale con il suo “allievo” Sarunas Jasikevicius.

Forse il maggior punto debole del Fenerbahçe in vista della sfida con lo Zalgiris è proprio mentale. I lituani non hanno assolutamente nulla da perdere: hanno disputato una stagione splendida, già qualificarsi alla Final-Four per loro è un successo, e potranno giocare “rilassati”, dando vita alla loro abituale splendida pallacanestro, consapevoli che, comunque vada, sarà un successo. Il Fenerbahçe ovviamente no. Come squadra che difende il titolo e favorita, “deve” vincere, e tutte le pressioni del caso saranno per i turchi.

Il duello nel pitturato tra Brandon Davies e Jan Vesely, così come quello esterno tra Kevin Pangos e Kostas Sloukas saranno i matchup da guardare sotto al microscopio. Il Fenerbahçe gioca spesso con il doppio play, schierando in campo Sloukas assieme a Brad Wanamaker, un giocatore che apporta fisicità al ruolo, e che potrebbe essere chiave per bloccare il flusso del gioco rivale.

Non dimentichiamoci della difesa, baluardo sul quale era stata costruita l’Eurolega del 2016-17. Vero è che quest’anno il Fenerbahçe ha concesso di più agli avversari in generale, ma con giocatori come Nikola Kalinic o Nicolò Melli un alto livello difensivo è sempre garantito, mentre Marko Guduric e James Nunnally sono pedine su cui contare, assieme a Sloukas e Datome, quando serve mettere a segno punti rapidi dalla lunga distanza.

Non ci sono dubbi che lo Zalgiris di Jasikevicius metterà in difficoltà il Fenerbahçe, ma grazie all’esperienza acquisita, alla qualità dei suoi giocatori e alla figura di Obradovic, capace di cambiare le cose in corsa con estrema abilità, ruotando le pedine a sua disposizione a seconda di rivali e situazioni, i turchi sono i favoriti non solo per qualificarsi per la finale, ma anche per vincere la loro seconda Eurolega consecutiva.

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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