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#PlayoffEL2 – Quel che resta dell’Oaka, tra arbitraggi irragionevoli e processi a Xavi Pascual

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Il Real Madrid si vendica all’Oaka e si prende gara-2 playoff, impattando la serie sull’1-1. Analizziamo in cinque punti l’82-89 finale, non parlando solo e semplicemente di “gioco”.

Fisico. Senza play, il Real Madrid doveva metterla sul “fisico”, e il conto è stato subito convincente. 43-24 a rimbalzo, 44 punti dai lunghi, momenti interminabili con due ali/pivot in campo. Il Panathinaikos è andato subito in difficoltà, avendo nel solo Singleton un velo baluardo del “corpo a corpo” nel pitturato;

Fischi. In un simile contesto, i 36 falli (a 23) fischiati ai danni del Panathinaikos stridono terribilmente. «Speriamo di avere, a Madrid, lo stesso metro arbitrale che il Real ha avuto qui» tuona Xavi Pascual, spostando la serie su un nuovo piano. Ed è forse il piano preferito del Real Madrid;

Prospettive greche. Xavi Pascual continua a confrontarsi con un mercato fallimentare. Mike James produce, ma nonostante il picco di Adreian Payne (13 punti con 6/6 da 2), nei 12 ci sono almeno 5 giocatori (Denmon, Vougiuokas, Gabriel, Lojeski, Antetokounmpo, a cui poi si aggiunge lo stato fisico approssimativo di Kc Rivers) che non valgono questo sistema a questo livello. In un simile scenario, impossibile non ricercare colpe nel coach spagnolo, che oggi si ritrova con un pugno di giocatori da rotazione;

Prospettive spagnole. Il Real passa all’Oaka senza Llull e Campazzo, e con un Randolph che si conferma in condizioni disastrose. Impossibile ottenere continuità al livello della seconda serata dell’Oaka da Rudy e Reyes, ma è auspicabile la crescita di Luka Doncic, abbastanza in ombra nelle prime due gare;

Felipe Reyes. 17’, 18 punti, 3/6 da 2, 2/2 da 3, 6/6 ai liberi, 6 falli (eccessivi) subiti. Nel basket da «sangue e arena», nessuno in Europa è al suo livello. E il bello dello sport, è anche qui.

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