Il CSKA si porta sul 2-0. Dove ha perso il Khimki?

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Anche gara due va in archivio con la vittoria della squadra di Itoudis, pur priva di De Colo e Hines, mentre la squadra di Bartzokas è costretta a recriminare quegli errori che sono costati i pochi punti di scarto con cui il CSKA si è portata sul 2-0. A differenza di gara 1, questa volta Rodriguez e compagni hanno dato sempre la sensazione di avere sotto controllo la partita, nonostante gli assalti dei gialloblù. Al suono della sirena finale il punteggio è 89-84, con il CSKA a un passo dalle F4 e con il Khimki alle corde.

Analizziamo il match nei consueti 5 punti:

  1. Rimbalzi offensivi. Le statistiche dicono che il CSKA ha preso 13 rimbalzi offensivi, contro i 12 del Khimki. Questa voce è stata uno degli elementi chiave della gara, in quanto è da considerare quanti punti ha prodotto la squadra di Itoudis su rimbalzo offensivo ma, soprattutto, da cosa sono scaturiti questi rimbalzi. Il più delle volte la difesa di Bartzokas ha girato come una trottola dietro a una circolazione di palla da manuale degli avversari, arrivando totalmente sbilanciata e disorientata a rimbalzo.
  2. Bussola. Indica sempre il nord o, nel caso del Khimki, indica sempre Shved. Itoudis ha preparato gara 2 su Shved, sia in fase offensiva che difensiva. Mentre in attacco il talento del numero 1 è quasi incontenibile (anche ieri 7 assist, 7 falli ricevuti, nonostante i 12 punti), in fase difensiva è stato il bersaglio principale di Itoudis: le doti atletiche di Clyburn lo hanno sfiancato e hanno spesso punito la difesa dei gialloblù. Questa scelta ha penalizzato pesantemente la squadra di Bartzokas: proteggere Shved o proteggerci da Rodriguez? Probabilmente starà ancora cercando una risposta e ha tempo fino a lunedì.
  3. Sistema e qualità. In assenza di De Colo e Hines il CSKA, pur soffrendo, ha condotto magistralmente la gara, mantenendo la propria identità e trovando tutti i giocatori pronti, nel posto giusto al momento giusto. Il merito di questo è sicuramente di Itoudis, aiutato anche dall’elevata qualità dei giocatori in squadra. Non ci sono troppe parole per descrivere il sistema offensivo -ma anche difensivo- dell’armata rossa, o meglio, andrebbero a limitarne la bellezza. Nei momenti in cui inizia la mezza ruota, ognuno dovrebbe fermarsi e rimanere a guardare. Inchinandosi.
  4. Sergio Rodriguez. Aveva il peso della squadra sulle sue spalle e ha risposto con una prestazione da 26 punti; 4/4 da 2; 4/10 da 3; 6/6 ai liberi; 10 assist e 36 di valutazione. Questo giocatore è un fenomeno. Ha delle sinapsi che viaggiano alla velocità della luce, leggendo, correggendo e riscrivendo l’azione di gioco mentre gli altri 9 giocatori in campo stanno ancora prendendo la propria posizione. Lui decide cosa accadrà sul campo e, caso strano, accade sempre ciò che vuole.
  5. Alternative. L’unica chance di vittoria che avrà il Khimki. Nella gara di ieri il CSKA ha avuto sempre 2 o 3 alternative comode in ogni possesso giocato, mentre il Khimki rimaneva in difficoltà nel caso in cui Shved fosse fuori dal gioco (eccetto qualche lampo di Markovic). Bartzokas deve trovare velocemente un’alternativa, anche se non sarà facile, perché sul parquet ieri Shved ha studiato gli avversari e ha capito che da solo non può farcela: ha messo in ritmo Gill e ci ha provato con Vialtsev e Robinson. Tuttavia l’unica alternativa a Shved sembra proprio Shved. Ci affidiamo al genio di Bartzokas per vedere cosa farà in gara 3. La sfida è ardua, l’impresa quasi impossibile, ma proprio per questo l’attenzione resta elevata. Ci sono almeno altri 40′ da vivere.

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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