#Euroleague Playoff – Il Fenerbahce per la terza Final Four consecutiva, il Baskonia per l’impresa

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Da una parte la corazzata turca alla ricerca del secondo titolo e della terza final four consecutiva, dall’altra l’orgoglio del Baskonia che non vorrà essere la classica vittima sacrificale. Benvenuti a Fenerbahce-Baskonia.

Qui Fenerbahçe

Il Fenerbahçe affronta i Playoffs dell’Eurolega come campione in carica della competizione e quindi come massimo favorito per accedera alla Final-Four. I turchi sono stati autori di una brillante regular-season, terminata con un bilancio di 21 vittorie e 9 sconfitte e il secondo posto in classifica dietro al CSKA. Le sconfitte sono state “sparse” in tutto l’arco dell’anno, quindi si può dire che lo squadrone di Obradovic non abbia mai avuto un vero momento d’inflessione, solo qualche passo falso che, in una stagione così lunga, può capitare anche ai migliori.

Dopo la partenza dei due dominatori della scorsa stagione Bogdan Bogdanovic ed Ekpe Udoh verso l’NBA, i turchi, con i milioni messi a disposizione dallo sponsor Dogus, si sono assicurati pezzi pregiati come Brad Wanamaker, Nicolò Melli, Marko Guducir o Jason Thompson. Il risultato è stata una squadra versatile con un roster molto profondo, nella quale difficilmente un giocatore prevale come assoluto dominatore, ma tutti danno il proprio contributo e molto spesso si sono visti cinque o sei giocatori in doppia cifra.

Risaltiamo comunque le prestazioni di quattro uomini che si sono contraddistinti nell’arco delle 30 sfide di regular-season e che potrebbero fare la differenza anche nei Playoffs. Innanzitutto Jan Vesely: il lungo della Repubblica Ceca, una volta partito Udoh, si è appoderato del dominio del pitturato. Grazie alla sua atleticità lo vediamo spesso e volentieri protagonista degli highlights della giornata. Vesely è stato il giocatore che ha realizzato più canestri da due punti di tutta la competizione: 137, con una media di 12.9 punti e 4.9 rimbalzi (16.5 di valutazione) a partita.

Un altro uomo che si pe contraddistinto, soprattutto per il suo “clutch” e per la capacità di cambiare le sorti degli incontri partendo dalla panchina, è stato Kostas Sloukas. Il playmaker greco, che si ritrovava a condividere la posizione con Wanamaker, Bobby Dixon e Sinan Güler, ha sapunto conquistare la fiducia del coach e a sorprendere per l’abilità di non sbagliare praticamente mai quando la palla scotta di più. 10.1 punti, 5 assist e 2.6 rimbalzi a partita per lui.

Una menzione a parte se la meritano anche i due azzurri. Gigi Datome e Nicolò Melli sono stati due degli artefici di questa cavalcata trionfale fino al secondo posto in classifica. Il sardo ha recuperato un ruolo importante anche nell’aspetto offensivo, restando sempre uno dei baluardi difensivi, venendo cercato molto dai compagni soprattutto per la sua abilità nel tiro da fuori, con un notevole 43/99 (43.4%) in triple. Nicolò Melli a volte è stato magari meno vistoso, ma il suo apporto è stato comunque fondamentale nell’economia della squadra, soprattutto in fase di contenimento. Il reggiano si è subito calato nella nuova realtà, chiudendo la regular-season con una media di 8.2 punti e 5.2 rimbalzi.

Qui Baskonia

Il Baskonia accede ai playoffs al termine di una regular season solida con 16 vittorie e 14 sconfitte, ma soprattutto una volata finale fatta di sei vittorie nelle ultime 7 partite, dove l’unica sconfitta è a giochi fatti contro l’Efes.

A definire la stagione dei baschi c’è sicuramente la grande stagione di Shengelia da 13.9 punti e 6 rimbalzi ad allacciata di scarpe, sicuramente un fattori per gli uomini di Pedro Martinez.
Tra le grandi vittorie stagionali spiccano il +30 contro il Real Madrid e un +32 contro l’Olympiakos, ma sono da evidenziare anche le due brutte L contro l’Olimpia Milano (corsara sul campo del Baskonia con un canestro decisivo di Theodore). Aspetto da non sottovalutare è che le due grandi vittorie sono avvenute nella prima metà di stagione mentre nella volata finale le uniche squadre da playoffs sconfitte sono state lo Zalgiris Kaunas e il Khimki.

Contro il Fenerbahce sono arrivate due sconfitte diverse: la prima nettessima la seconda molto più combattuta. Wanamaker e Guduric furono rebus irrisolti per Martinez, mentre pesò molto la brutta percentuale da 3 dei Baschi.

Le Chiavi della sfida

Il Fenerbahçe di Zeljko Obradovic è sempre stata considerata una squadra molto forte defensivamente. Forse quest’anno i turchi hanno difeso un po’ meno rispetto all’anno scorso, ma hanno anche segnato di più, portando a casa vittorie con punteggio più ampio. Da evidenziare l’eccellente percentuale di realizzazione globale dai 6.75 di squadra: 42.4%. Per battere il Baskonia senza troppo patemi, il Fanerbahçe dovrebbe cercare di chiudere bene in difesa dal primo minuto e mantenere queste percentuali di realizzazione.

Saranno particolarmente interessanti i duelli tra playmaker, con Sloukas e Wanamaker da una parte e Marcelinho Huertas e Jason Granger dall’altra, e soprattutto la sfida Nicolò Melli-Toko Shengelia nel ruolo di ala forte. Il georgiano è stato l’assoluto MVP dei baschi fino al momento, ma se c’è qualcuno che lo può fermare, questo è proprio Nicolò Melli.

Dall’altra parte il Baskonia dovrà cercare di tenere alto il lato difensivo e cercare costanza nella propria percentuale dall’arco. Innescare i vari Granger, Timma, Huertas e Voigtmann potrebbe essere fondamentale per aprire la scatola. In particolare il tedesco sarà chiamato a una prova di rilievo per confermare quel 65% da 2 e 58,5 % da 3 che serve come il pane.

Con il Fenerbahce nettamente favorito, giocare senza pressione potrebbe rendere più fluido e spensierato il gioco dei Baschi, riuscendo cosi a rallentare gli ingranaggi del Fenerbahce nella speranza di una zampata clamorosa

Di Laura Cristaldi e Dario Destri

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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