Marzo mese di gloria eterna. Loyola, i prospetti di Kansas e la follia di un torneo assurdo

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A Marzo la gloria eterna può essere raggiunta, le imprese più epiche possono essere realizzate e la follia è all’ordine del giorno. Stiamo parlando ovviamente del torneo Ncaa, la March Madness, che come ogni anno regala emozioni che raramente si trovano da altre parti nel mondo.

Parliamoci chiaro, chi vi scrive non è un nerd del college americano, non lo segue annualmente, ma non riesco a non essere ipnotizzato dalla magia di un torneo a eliminazione diretta da ben 64 (68 con le First Four) squadre. Ogni palla, ogni errore, ogni rimonta una grande emozione, e non solo per ammirare future stelle Nba (ma soprattutto futuri prospetti da Euroleague) ma anche per osservare chi il professionista magari non lo farà mai, ma che alla fine vivrà un mese da star.

Quest’anno non sono mancate le sorprese. Per la prima volta nella storia una #16 ha sconfitto una #1 (Virginia), e già questo basterebbe per archiviare marzo 2018 nella leggenda, ma non è finita qui. La Cindarella si chiama Loyola Chicago. Tre partite decise sulla sirena (Miami, Tennessee e Nevada) tutte con un risolutore differente, a cui aggiungiamo la magia di Sister Jean, 98 anni e seguace accanita dei Ramblers pronta per il gran finale alle Final Four. Only in the USA.

Ci saluta Duke con i suoi prospetti Nba, ci saluta Arizona con la futura prima scelta Ayton, autentica forza della natura con un fisico e una tecnica assolutamente impressionate sotto canestro. In fondo ci va Kansas, che ebbi la fortuna di vedere a settembre in Lombardia. Bill Self guida un gruppo di giocatori talentuosi guidati dal Senior Graham, ma il mio pallino è Sviatoslav Mykhailiuk, ala ucraina dal nome impronunciabili e dal tiro micidiale, contro Duke ha scardinato la zona. Futuro in Europa?

Chiudono il quartetto delle Final Four l’eterna Villanova, sempre ad altissimi livelli anche se la finale del 2016 sarà qualcosa di irripetibile nella storia, e Michigan. I Wolverines forse sottovalutati prima vincono a sorpresa il torneo di conference, poi arrivano in fondo per un totale di 13 vittorie consecutive. Anche loro hanno vissuto un assurdo buzzer con Pole, e certe cose a volte sono un segnale divino. Puntate gli occhi sul tedesco Wagner e su Muhammad-Ali Abdur-Rahkman, difensore pazzesco esaltato dal sistema di Michigan, chissà che non lo vedremo da questa parte dell’oceano.

Approfittate del weekend di pasqua e seguitevi le Final Four, la sfida Villanova-Kansas rischia di essere qualcosa di magico. E poi ci sarebbe Loyola…

Avete fatto il Bracket? Bruciato in mezza giornata? Tranquilli siete in buona compagnia

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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