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Il CSKA è un’orchestra perfetta: dirige Itoudis, suona De Colo. Ma un grande Olympiacos non è da meno.

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Gioia, ammirazione, stupore, anche se di questo, con  questa gente, non se ne dovrebbe provare più. La gara di Mosca è tutto questo, è semplicemente qualcosa che chi ama questo giochino vorrebbe guardare, riguardare e poi rifarlo ancora. Dopo CSKA-Fenerbahce della scorsa settimana, un’altra perla nella collezione della creatura di Jordi Bertomeu.

E’ il duello del decennio, quasi sempre, quando conta di più, faccenda riservata a  quelli del Pireo. Che Spanoulis ed Itoudis siano stati sinora una sorta di nemesi per i russi è verità assoluta, anche se, interrogati, vi diranno che si tratta di un grande avversario come un altro. Andrey Vatutin, plenipotenziario CSKA, inquadrato a metà terzo quarto, ha la faccia di uno che sa che la faccia del diavolo è quella biancorossa.

Vince il CSKA, perché alla fine è più forte, non di poco, e perché sta cavalcando un momento  inarrivabile, come la recente impresa tecnica di Istanbul , perfetta sui due lati del campo, ha dimostrato. Ed allora la nemesi può attendere: ci si rivede a Belgrado?

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