Fenerbahce-CSKA, ode alla pallacanestro: una magia di De Colo risolve una partita straordinaria

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Una gara stupenda, ricca di elementi tecnici e tattici di assoluto rilievo, risolta dalla prodezza di un campione. Basterebbe questa sintesi per descrivere l’andamento di Fenerbahce Dogus-CSKA Mosca, che ha dato ai russi la (quasi) matematica certezza del primo posto in stagione regolare grazie al successo conseguito sul campo dei campioni d’Europa. In un’atmosfera caldissima, resa tale dai tifosi del Fenerbahce che hanno sospinto la loro squadra, i due duellanti hanno dato vita a un duello leale senza esclusione di colpi, giocando un livello di pallacanestro sconosciuto o quasi a queste latitudini. Il canestro di De Colo ha chiuso la contesa dopo quaranta minuti molto interessanti, che proviamo a riassumere nei nostri consueti cinque punti:

  • La Grande Muraglia Russa: si è spesso elogiato la squadra di Itoudis per l’altissima qualità del suo gioco offensivo, meno per la capacità di soffrire e difendere alla grandissima contro qualsiasi avversario. Il CSKA ha offerto una prestazione enciclopedica sotto questo punto di vista sul campo del Fenerbahce, forzando l’attacco dei campioni d’Europa a 18 palle perse, di cui alcune per errori banali: un dato sottolineato anche da Itoudis e Obradovic nell’intervista di metà partita, rivelatosi decisivo per le sorti dell’incontro. La capacità degli esterni e dei lunghi russi di cambiare contro qualsiasi avversario, soffocando fisicamente i palleggiatori – Sloukas e Wanamaker – della squadra di Obradovic, ha a tratti irretito l’attacco dei turchi, costretti a inseguire a lungo dopo un avvio devastante. Le scelte difensive sono state chiare, per cercare di limitare e non fare entrare in ritmo le principali bocche da fuoco dei turchi, riuscendo nell’intento nell’arco dei quaranta minuti e accusando un piccolo black out da questo punto di vista solo nel terzo periodo di gioco;
  • Ali vs Frazier: proprio come due pugili opposti sul ring, CSKA Mosca e Fenerbahce hanno dato vita a un duello emozionante, fatto di colpi di fioretto, di classe, dei giocatori di maggiore talento, e giocate di pura forza fisica arrivate dai lunghi di entrambe le squadre. L’intera gara è stata spettacolare da questo punto di vista, perché i due duellanti hanno sempre tratto benefici da situazioni di vantaggi tecnici e tattici trovati alla perfezione nell’intero arco della gara: le ali del Fener – Kalinic in particolare – spesso hanno creato situazioni di vantaggio partendo dal post basso, se marcati da De Colo o Rodriguez, mentre i due playmaker russi hanno aperto il campo con le loro penetrazioni e hanno trovato una serata di grazia al tiro da fuori da parte dei ricevitori appostati e pronti a ricevere i loro scarichi. Nel secondo tempo il Fener si è spesso appoggiato a Vesely sotto canestro, provocando cambi difensivi favorevoli, mentre il CSKA ha saputo giocare con le sponde dei suooi giocatori più dotati che hanno permesso conclusioni facili al ferro a tutti i compagni. La pazienza e la capacità di trovare le soluzioni migliori anche con attacchi insistiti e ragionati sono state alcune chiavi della partita, che si è mossa in una continua alternanza di emozioni e si è risolta solo nel finale;
  • Gli insoliti sospetti: in una partita così tirata e decisa nel finale, a fare la differenza spesso sono quei giocatori di sistema che non sempre rubano la scena con giocate spettacolari ma sono in grado di indirizzare una gara in maniera determinante. E’ il caso, ad esempio, di Andrey Vorontsevich, Mister Utilità, che sfodera una partita pazzesca al tiro, segnando tutte e sei le conclusioni tentate – di cui cinque con i piedi dietro l’arco – mettendo insieme 17 punti e consentendo al CSKA di allungare nei momenti importanti della partita. Oppure Kyle Hines, grande difensore della squadra russa, che si riscopre anche attaccante di buon livello, finalizzando le scorribande degli esterni della squadra di Itoudis. Per il Fenerbahce come non citare Nicolò Melli, sempre più calato nella sua parte all’interno del sistema di Obradovic: il lungo italiano non sbaglia una scelta e segna canestri in momenti importanti della gara, con un campionario di soluzioni pazzesco. Oppure l’ex Avellino James Nunnally, diventato non solo un realizzatore ma un giocatore totale e in grado di risultare decisivo per i turchi;
  • Correggere gli errori: è questa la qualità migliore dei grandi allenatori, e sul parquet di Istanbul ieri erano opposti quelli che sono forse i due migliori allenatori di EuroLega in questo momento. Itoudis sceglie un quintetto molto alto – Rodriguez, Clyburn, Kurbanov, Vorontsevich, Hines – per iniziare la sfida, provando a mettere in difficoltà con il fisico i giocatori del Fenerbahce, che per tutta risposta parte con un 9-2 che costringe l’allenatore greco a fermare il gioco e a correre ai ripari, inserendo De Colo e Higgins per il  Chacho e Clyburn e tornando a un assetto più tradizionale che paga i dividendi attesi da Itoudis, anche grazie a un Vorontsevich fin da subito ispirato. Nel corso della gara, entrambe le squadra spesso giocano con il doppio playmaker per provare a mettere in difficoltà l’avversario, per trovare quel dettaglio che può spostare l’equilibrio in una gara così dura e combattuta. La capacità di lettura di Obradovic e Itoudis ha portato a un grande duello anche in panchina, nel corso dell’intera gara;
  • De Colo e Rodriguez, assi pigliatutto: nella pallacanestro ci sono buoni giocatori, alcuni grandi giocatori e qualche campione. I due esterni del CSKA Mosca appartengono a quest’ultima categoria e rappresentano – secondo l’opinione personale di chi scrive – i migliori giocatori europei attualmente in circolazione in EuroLega. Una coppia diabolica, due geni del Gioco, quello vero, che omaggiano ogni volta che si allacciano le scarpe ed entrano in campo. Anche ieri, in una partita in cui entrambi non hanno segnato molti punti – comunque in doppia cifra – sono stati perfetti direttori d’orchestra di una squadra oliata a meraviglia e che sembra essere lanciata in questo momento della stagione: il Chacho ha messo insieme una serie di assistenze pazzesche nei momenti delicati della gara, mentre De Colo ha fatto valere il suo status di possibile MVP della stagione con 8 assist uno più bello dell’altro e il canestro della vittoria sulla sirena. Non sempre continuo nell’arco dei quaranta minuti, Nando ha mostrato ancora una volta le doti di leadership che non sempre gli vengono riconosciute nei momenti decisivi – semifinale di EuroLega dello scorso anno, ottavo di finale degli Europei contro la Germania – che lo rendono un giocatore magnifico da questa parte dell’Oceano. Una coppia di esterni di questo livello non ce l’ha nessuna squadra in Europa, saranno loro due con ogni probabilità a decidere le sorti della squadra di Itoudis in EuroLega.
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