La leadership di Granger affonda lo Zalgiris: il Baskonia è più forte degli infortuni e vede i Playoff

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La terza vittoria consecutiva degli uomini di Pedro Martinez ha un sapore dolcissimo: ora l’obiettivo Playoff è molto più che reale, con tre delle ultime quattro gare da giocarsi tra le mura amiche della Fernando Buesa, dove arriveranno Bamberg, Maccabi ed Efes, con l’intermezzo della sola trasferta di Barcellona prima del probabilmente decisivo incontro con la squadra di Neven Spahija, inopinatamente sconfitta in casa, nel primo dei due spareggi Playoff,  dal Khimki.

Se è facile pronosticare che, appunto, molto della lotta per la postseason si deciderà il 29 marzo contro gli israeliani è oggi importante dare il giusto merito alla squadra basca, sempre competitiva da anni ed in grado, dopo il tormentato inizio della gestione Prigioni, di dare recuperare posizioni in graduatoria senza isterismi, senza piangersi addosso e migliorando costantemente la qualità della propria pallacanestro.

Kaunas in fondo non è mai arrivata a Vitoria: uno stop, anche pesante, ci può ovviamente stare, dopo una serie di prestazioni di altissimo livello.

5 punti per analizzare una gara fondamentale, 5 punti per capire anche i motivi della brutta prova dei lituani di Jasikevicius, alla peggior esibizione in stagione.

  • Jayson Granger, dominante e fondamentale nel duello, stravinto dai piccoli baschi, con Kevin Pangos. 20 punti in 22 minuti con 5/7 dall’arco (il 2/2 consecutivo di “tabella” è una perla assoluta in tutti i sensi…) basterebbero già a dire tutto. L’importanza di un giocatore come il 29enne nazionale uruguagio forse si capirà a carriera finita, tirando le somme di un rendimento sempre fedele alle aspettative. E’ la sua leadership ad aver trascinato il Baskonia attraverso le intemperie di una stagione cominciata col piede sbagliato.
  • Vado con Valerio Bianchini, quando afferma che l’Eurolega è la lega dei Coach. Per Martinez «Non dobbiamo pensare agli infortuni e rimpiangere chi manca (oggi Toko e Marcelinho), dobbiamo viverla come un’opportunità, tornare in palestra domani e pensare a quello che dovremo ancora fare, invece di bearci della striscia vincente». Saras è ancora più diretto, sempre secondo quella linea di condotta che lo accomuna ogni giorno di più al maestro Obradovic: «Non sono stato capace di trasmettere alla squadra i concetti da tradurre in campo, non ho trovato il giusto modo di preparare la squadra». Il messaggio trasmesso dai coach ai propri atleti è più che fondamentale: quelli veri fanno così.
  • 29 tiri da tre del Baskonia, dei quali 13 a segno. Il numero chiave è tutto lì. Quando questa squadra sta bene trova ritmo da oltre l’arco, dove gode di una batteria di frombolieri di assoluto livello, ben bilanciata dalla profondità interna, dove si può permettere di non soffrire l’assenza di Shengelia, uno che è molto vicino a chi si giocherà il titolo di MVP.
  • L’approccio alla gara delle due squadre è stato sufficiente per indirizzarla in modo assai univoco. Gioco da tre punti di Poirier,  altri due dell’interessantissimo francese e poi tripla di Janning: 8-0 contro avversari stranamente balbettanti sui due lati del campo e senza quei tagli e quel movimento di uomini tipico della loro pallacanestro sinora. I lituani ci hanno provato, poi, ma i 27 punti subiti nel primo parziale sono stati già pietra tombale. Tra i baschi, sempre più importante il contributo di Vildoza e Garino. Più visibile, anche per il ruolo, il primo (10 assist), mentre il secondo fa tutta una serie di cose che fanno la differenza. Uomo da “intangibles”, se ce n’è uno, senza disdegnare le cose classiche del gioco. Se due giocatori tutto sommato sconosciuti al grande pubblico ti vengono segnalati da uno scout di alto profilo, un motivo ci sarà…
  • Zalgiris ad un passo dai Playoff matematici, possibili già martedì prossimo contro Milano, ma con un calendario terribile. Poi si andrà a Madrid, si riceverà lo CSKA e si chiuderà al Pireo. Meglio far cassa subito. Brutta la gara dei giocatori di Jasi, che non possono permettersi di perdere 21 palloni con soli 14 assist e di avere Pangos fuori dalla gara, che poi è stata la grande mossa di Martinez.

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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