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Senza difesa l’Eurolega è impossibile: ancora 100 punti subiti e sconfitta Olimpia a Belgrado

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E’ quasi scontato, è totalmente logico: Milano non difende e quindi non può che perdere in Eurolega. Giocando nella propria metà campo con intensità da amichevole estiva non si va da nessuna parte ed infatti 7-15 è record che ti porta lontano, sì, ma lontano dalla classifica che conta.

La quarta prova stagionale da almeno 100 punti subiti in Europa è ancora una volta fatidica per gli uomini di Pianigiani, totalmente inconsistenti ed a cui non va concessa l’attenuante di un gioco che scorre più fluido palla in mano: la pallacanestro si svolge su due lati del campo e sono pochissimi gli esempi di sistemi vincenti che concedessero di tutto agli avversari.

Vi sono numeri inquietanti, vi sono prestazioni individuali inquietanti e vi è un’organizzazione difensiva inquietante: dopo 6 mesi di stagione non è certo un buon segno, soprattutto se la faccenda è andata regredendo nel tempo.

Vincere a Belgrado è difficile, o meglio lo era, visto che contro questa Stella Rossa lo hanno già fatto ben 5 squadre in 11 gare, di certo record casalingo non impressionante: ci vuole personalità, quella di cui la squadra milanese è del tutto sprovvista, in mancanza di un leader tecnico e morale, sia in campo che fuori. Gli unici momenti stagionali in cui è parso vedere quella leadership sono coincisi con la presenza sul campo di Andrea Cinciarini, ieri malissimo, che però ben sappiamo come non sia sufficiente per andare lontano in Europa. L’Italia è diversa, sicuramente: il prossimo weekend ci dirà se è così oppure se le difficoltà proseguiranno anche in quel territorio.

I nostri abituali cinque punti possono tranquillamente ridursi a due situazioni basiche, in fondo parte dello stesso problema, ovvero Jordan Theodore nella propria metà campo e l’effetto domino della sua inconsistenza su tutto il sistema difensivo, che crea problemi irrisolvibili ai centri ed a chi deve ruotare, comunque non esente da gravi mancanze. Ed allora proviamo a leggere il tutto partendo da lì, proprio la difesa su un movimento che oggi è fondamentale, poiché parte di tutti gli attacchi.

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