Vittoria numero 14 del Fenerbahçe campione in carica in quest’edizione della Turkish Airlines Euroleague. La compagine turca ha battuto per 86-82 il FC Barcelona Lassa al termine di una sfida intensa e decisa dalla “battaglia” dei tiri liberi finali.
14 vittorie in 20 partite. Siamo ormai a 2/3 della stagione e si può dire che l’armata turca, salvo ecatombe inspiegabile, ha già un posto per i Playoffs in tasca. La stessa cosa non si può di certo dire per il Barça di Sito Alonso, che si trova attualmente relegato al 12º posto in classifica, con 7 vittorie come Valencia Basket e Brose Bamberg, meglio solo dell’Olimpia che ne ha 6 e del fanalino di coda, l’Anadolu Efes, fermo a quota 5.
Analizziamo la sfida vissuta alla Ülker Arena di Istanbul attraverso i nostri canonici cinque punti.
- Nicolò Melli, tanti auguri a te! Il 26 gennaio di 27 anni fa nasceva a Reggio Emilia Nicolò Melli, di professione ala forte del Fenerbahçe. L’azzurro ha regalato a sé stesso, agli appassionati del Fener e a tutti i suoi tifosi una splendida prestazione a tutto campo, risultando ancora una volta decisivo nell’economia del gioco dei suoi. 23 punti, 4 rimbalzi e 2 assist in 31 minuti, nonché la sensazione di vederlo sempre presente nelle situazioni di gioco importanti e la sua solidità in difesa, una delle chiavi dell’esito della compagine allenata da Zeljko Obradovic.
- Senza Kevin Séraphin il Barça nuoce poco nel pitturato. Al contrario della scorsa stagione, durante la quale i blaugrana avevano fatto i conti con una quantità assurda di infortunati, quest’anno Sito Alonso ha potuto disporre a piacimento della sua rosa, fino a quando lo scorso 4 gennaio il lungo francese Kevin Séraphin si era fatto male ad un ginocchio, e ne avrà ancora per un po’. Senza di lui, il Barça sotto canestro è tornato a soffrire, con Ante Tomic incapace di risultare decisivo. Sono anni che il centro croato vive delle sue statistiche. Sì, perché chi non guarda le partite e legge solo il boxscore può pensare che con 20 punti e 7 rimbalzi (27 di valutazione) Tomic sia stato il migliore dei suoi… Invece la sensazione trasmessa dal campo è diametralmente opposta. I suoi canestri sbagliati hanno pesato di più di quelli messi a segno, perché arrivati in momenti “clutch”, inoltre in difesa è stato scavalcato spesso e volentieri, nonostante i 2.18 (venendo “posterizzato” anche da Melli, che è alto 13 centimetri meno di lui).
- Brad Wanamaker, un mastino tuttofare. A 28 anni d’età e nella piena maturità agonistica, Brad Wanamaker si è ritrovato nel miglior contesto possibile per brillare e far valere le sue doti. Eppure la scommessa per il Fenerbahçe non era così scontata, visto che i turchi contano su altri playmaker di lusso come Kostas Sloukas, Bobby Dixon o Sinan Guler. Ma l’americano non ci ha messo molto a ritagliarsi il ruolo di titolare, e anche contro il Barça è stato il migliore in campo, con 24 punti (3/4 in triple), 7 assist e 5 rimbalzi. Con 33 di valutazione è stato l’MVP della 20ª giornata di Eurolega.
- Le triple mantengono in vita, ma non bastano. Il Barça ha disputato una splendida partita considerando i tiri dai 6.75, con 13/26 in triple. Un ammirevole 50% e quindi ben 39 punti arrivati con “bombe” dalla lunga distanza. Impeccabile Petteri Koponen (4/4) ed eccellenti Thomas Heurtel (4/5) ed Adam Hanga (3/4); bene anche Victor Claver con 2/4. Le triple hanno permesso ai blaugrana di restare in partita fino alla fine, ma non sono bastate: la pallacanestro, almeno in Europa, non è fatta tutta di tiri da oltre l’arco.
- Rakim Sanders, mai in partita. A meno di una settimana dalla sfida contro la sua ex Olimpia Milano di giovedì prossimo e la settimana dopo risultare decisivo per i suoi con il canestro vincente che era valso la vittoria contro il Brose Bamberg, l’incostante giocatore è stato autore di una prestazione pessima: nessun punto messo a segno in 15 minuti, con 0/3 da due e 0/3 in triple, 4 rimbalzi, 2 palle perse e -3 di valutazione. Questo Barça, soprattutto senza Séraphin, ha bisogno della sua miglior versione per aspirare a vincere delle sfide così combattute.