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Milano supera Baskonia col brivido

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Milano conquista la sua seconda vittoria consecutiva superando il Baskonia alla Fernando Buesa Arena 82-83 con un canestro di Theodore a 0.6″ dalla sirena finale. Una bella partita ritmata, in equilibrio, quasi paragonabile a un romanzo per la sua circolarità, essendo finita nello stesso modo in cui è iniziata: con un canestro di Theodore in penetrazione da destra. Non è mancato il brivido, con Shengelia che ha quasi fatto esplodere di gioia il pubblico amico con un alley-oop uscita di un niente a 0.6″ dalla fine. La squadra di Pianigiani chiude una settimana europea con due vittorie dal valore curativo, con tanto morale e carica energia per affrontare i prossimi incontri.

Analizziamo la partita nei consueti 5 punti:

  1. Continuità. C’è stata continuità con la buona prestazione di due giorni fa a Milano. La squadra ha giocato una partita punto a punto in una delle arene più difficili da espugnare dell’intera lega, senza mai perdere di vista l’obbiettivo, arrivando al canestro della vittoria con un’azione di pura lucidità.
  2. Equilibri. Kuzminskas e Gudaitis stanno dando alla squadra moltissimo, soprattutto in termini di equilibrio e fiducia ai compagni. Con loro in forma il campo si allarga, le difese sono costrette a fare scelte che portano ad alleggerire la pressione sugli esterni, permettendo loro una maggiore tranquillità e consapevolezza nella gestione dei possessi. Kuzminskas chiude il match con 10 punti e 5 falli subiti, mentre Gudaitis con 12 punti e 7 rimbalzi, ai quali aggiungono 4 falli subiti. Ai due si aggiunge anche un Tarczewski che dà energia e cattiveria agonistica sotto le plance. Se Milano continua a sfruttare il potenziale di questi tre giocatori, questa è la musica che si sente.
  3. Credere. Il mantra per questo gruppo, ciò che la squadra ha fatto nella partita di ieri. L’idea di non essere mai domi, la voglia di giocare un possesso offensivo in più e concederne uno in meno agli avversari andando a rimbalzo con decisione e “cattiveria”, aumentando opportunamente il ritmo e l’intensità senza avere paura di mettere avanti il proprio corpo. Una delle foto del match è la palla rubata di Kuzminskas sotto il canestro dopo aver perso un rimbalzo offensivo. That’s the way!
  4. Difesa. La difesa è attitudine, è sacrificio, è voglia di proteggere al costo (metaforicamente) della vita. La difesa è unione, è essere squadra. Nelle ultime due gare la difesa dell’Olimpia è stata questo. Non era affatto scontato, soprattutto se presa in considerazione la situazione nella quale si trovava 3 giorni fa. Trovare così tanta energia da spendere in difesa è un segnale positivo, è una speranza e un auspicio. C’è ancora da lavorare ma se c’è questa disponibilità al sacrificio, allora il percorso è quello giusto.
  5. Theodore-Goudelock. Non solo per i 32 punti messi a segno in due (16-16), ma anche per la bellezza (quasi) poetica con la quale hanno espresso e fatto esprimere il gioco dell’Olimpia. La pazienza e la tranquillità messe in campo sono benefiche ai compagni sotto le plance, in una reciprocità positiva a tutti. Se Theodore continua a produrre questa qualità di gioco, con questa mole di assist, la pericolosità della squadra aumenta esponenzialmente e la sicurezza con cui escono le giocate di Goudelock e Bertans è maggiore.

A inizio anno si parlava di questa Milano. È arrivato il momento?

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