L’Olympiakos spiega pallacanestro e l’Olimpia Milano cade nuovamente. Il debutto di Kuzminskas e il problema esterni di Milano

Altra sconfitta, netta, per Milano. Il debutto di Kuzminskas e il problema di compatibilità degli esterni

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Altra sconfitta, netta, per l’Olimpia Milano in Euroleague, questa volta contro l’Olympiakos di Spanoulis che continua la sua micidiale marcia europea. Ma cosa è successo in questa sfida? Quali sono le prospettive milanesi?

-L’Olympiakos ha praticamente sempre condotto la partita. Fatta eccezione per un 4-3 iniziale i greci sono stati sempre davanti, ma forse è più corretto dire in controllo. Distanze mantenute, forze risparmiate. Massimo risultato minimo sforzo, e questo la dice lunga sulla qualità degli uomini del Pireo

-Spanoulis quando gioca così è incontenibile. Fin dalla prima azione (tripla con consegnato) si capisce che sarà dura per Milano. Il problema è che queste azioni si replicano per tutta la partita senza reali contromisure. Vassilis dipinge basket smazzando 7 assist fondamentali per le percentuali greche (51% da 2 41% da 3)

-Il confronto degli assist è senza storia. Prima dello sprint finale negli ultimi due minuti Milano era ferma a quota 9, mentre l’Olympiakos a 23. Si chiuderà a quota 14 per la squadra di Pianigiani ma il dato è moto simbolico della differenza di qualità del gioco, ma soprattutto del differente utilizzo del pick and roll.

-I problemi sull’asse Theodore-Jerrells-Goudelock continuano. Non ingannino i 20 punti dell’ex Fenerbahce, quasi tutti a buoi ampiamente scappati, il problema rimane la scarsa circolazione di palla. I tre americani, pur con qualità balistiche differenti, hanno tra di loro un gioco molto simile, fatto di isolamenti e forzature. Giocatori che possono assolutamente essere utili in un sistema di gioco ma che tutti insieme forse offrono poche alternative finendo per essere ripetitivi e diminuendo l’importanza dei lunghi (anche se ieri mancava Gudaitis)

– Chiudiamo con una piccola nota su Kuzminskas, al debutto dopo un solo allenamento. 12 punti con buoni movimenti, buona tecnica e probabilmente un po’ di mano da recuperare ai liberi. Non male per chi è appena arrivato dopo un paio di mesi di stop. Rimane chiaro però che non potrà limitarsi ad aspettare un raro scarico ma andrà inserito in maniera approfondita.
Interessante e giusto dare subito tanti minuti al lituano, ma con M’Baye ancora impalpabili mi chiedo: ma Pascolo?

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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