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Shved illumina la notte del Forum: l’Olimpia, oggi, non vale questo livello

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«Ma che fortuna avete voi a pagare il biglietto e poter vedere campioni come questo nelle serate di Eurolega?» Parole e musica di Alessandro Mamoli, estasiato come il sottoscritto di fronte a quanto messo in mostra da Aleksej Shved nella sfida contro Milano. In effetti è più che una fortuna, è un piacere unico, è la sensazione di poter assistere allo spettacolo del gioco nella sua essenza più pura, espressione di un talento senza confini che solo una saltuaria pigrizia ha limitato negli anni.

Le luci del Forum sono tutte per il fenomeno di Belgorod, ventinovenne tra poco più di una settimana, ex Wolves, 76ers, Rockets e Knicks. Giovanissimo nello CSKA, dove fu croce e delizia anche di Ettore Messina, è oggi all’apice di una carriera che a questi livelli sta forse solo iniziando. Se al Khimki, sotto la guida di un coach Bartzokas in splendida forma, perfino divertito ed ironico in sala stampa «Mai domande…»), sapranno riempire le caselle giuste, nei prossimi anni bisognerà fare i conti entrambe le russe in Eurolega.

Le luci di Shved si contrappongono in modo impietoso al buio pressoché totale milanese. Inutile giraci intorno, la classifica è deficitaria (3-8) come lo era lo scorso anno in questo momento (4-7) e come lo fu alla fine della prima stagione col nuovo formato (8-22). Un chiaro e ben definito 11-30 totale la dice lunga e non lascia alcuno spazio a recriminazioni, lacrimucce, se e ma: Milano oggi non appartiene a questa competizione, se  non assai saltuariamente.

5 punti per centrare di entrare in ciò che ha detto la gara di ieri.

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