Gli Oscar di #eurodevotion al primo terzo di stagione

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Chi è l’MVP sinora? Il miglior Coach? Lo “starting 5” della competizione? Il sesto uomo? La squadra che gioca la miglior pallacanestro? Le 8 che faranno i Playoff? Chi delle ultime 5 in classifica può ancora ambire alla postseason? Qual’è la squadra che ha sorpreso in positivo? C’è qualcosa che è emerso significativamente dai primi due mesi di gare?

#Eurodevotion, attraverso al voce delle sue cinque firme, ha votato. Il dibattito è aperto.

Dario DESTRI

MVP – Nando De Colo. Cambia il Cska ma lui resta dominante. Cosa puoi dire a uno che segna 16 di media tirando con il 60% da 2 il 52 da 3 e che ha sbagliato un solo tiro libero (34/35)? Il tutto con 4.4 assist. C’è solo da alzare le braccia e applaudire. Il Cska è sempre ai massimi livelli, anche nel post-Teodosic.

Miglior Coach Dire Obradovic sarebbe semplice, quindi guardo qualcuno proiettato ad esserne un piccolo erede: Sarunas Jasikevicius. Il suo Zalgiris sta 5-5, con vittorie importanti senza avere sostanzialmente neanche una vera star. L’emblema dell’organizzazione del gioco in base al materiale a disposizione. Lo attendo in una big preparando i pop corn.

Starting 5 – De Colo-Erick Green-Doncic-Datome-Hunter. Premio Erik Green per l’inaspettato salto di qualità che ha fatto. Non me lo aspettavo così determinante. Datome-Hunter ormai sicurezze assolute, De Colo infinito, Doncic  non sorprende più, ultimo giro di Euroleague per lui. Gustiamocelo

Sesto Uomo Janis Strelnieks, sta giocando divinamente nel sistema Olympiakos. Tiratore micidiale (48,6% da 3), non forza mai una conclusione aspettando sempre la partita, e i risultati sono eccellenti. Plasmato negli ultimi anni da Trinchieri e si vede

Squadra tecnicamente migliore – L’Olympiakos è forse la squadra che sta giocando meglio, anche se è difficile valutarlo a solo un terzo di stagione. Ma se sei lì in alto, con diversi problemi fisici (Spanoulis su tutti) allora significa che riesci a far rendere chi hai al 100%, e questo vuol dire giocare bene.

Le 8 dei PO – Real Madrid, Fenerbahce, Cska, Panatinaikos, Olympiakos, Maccabi Tel Aviv, Baskonia, Zalgiris Kaunas

Le ultime 5 e la speranza PO  – Per me la più accreditata ad inseguire i Playoffs è il Valencia. Organico completo e molto coeso, che sta pagando diversi infortuni. Hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque e hanno un Erick Green incontenibile: certo che quella sconfitta in casa con Milano pesa.

La squadra sorpresa – E’, ancora una volta, il Brose Bamberg. Non avrei mai pensato di rivederli ancora  in lotta playoffs nonostante la perdita di elementi pesanti come Melli, Strelnieks e Causeur. Non fa altro che dare maggior credito al lavoro di Andrea Trinchieri.

La nota emergente – In questo inizio di Euroleague non si può non notare come chiunque sia finito in uno scivolone pesante. Sono volati diversi trentelli anche tra le big. Cosa vuol dire questo? Forse le grandi squadre hanno stabilito una preparazione diversa, o forse si comincia a pensare che, con questi ritmi serrati, ci sono partite sacrificabili. Lo scorso anno, però, molti coach sostenevano che ogni partita era una battaglia fino alla morte. Dove sta la verità?

 

Antonio MARIANI

MVP De Colo per i risultati di squadra. Doncic subito dietro

Miglior Coach Obradovic per il gioco della squadra, il migliore di EL. Per il rapporto squadra/risultato Jasikevicius: pallacanestro elegante, sporcata nei momenti necessari, e letture da fuoriclasse delle partite.

Starting 5 De Colo/Doncic, Shved, Clyburn, Printezis, Stimac.

Sesto uomo – Strelnieks

Squadra tecnicamente migliore – Fenerbahce

Le 8 dei Playoff  – Le prime 7, CSKA, Olympiacos, Fenerbahce, Panathinaikos, Maccabi, Khimki e Real. Come ottava tolgo lo Zalgiris e metto il Barcellona, nel quale credo ancora  nonostante tutto.

Le ultime 5 e la speranza PO Milano, spero.

La squadra sorpresa Non può che essere il Maccabi. Sarebbe stata una sorpresa a prescindere, vista la rivoluzione. Lo è in positivo per come sta giocando e per l’identità che sta pian piano acquisendo la squadra.

La nota emergente – Proprio sull’identità mi volevo soffermare.  La bellezza di questa lega è l’identità che gli allenatori stanno dando alle proprie squadre. I giocatori hanno la libertà di espressione dentro dei parametri che fissa il coach; questo coincide con la mia idea di pallacanestro e sport di squadra, quindi ritengo sia il massimo spettacolo che si possa desiderare da uno sport. Le partite non sono mai scontate e vince sempre chi, pur affaticato dall’intensità della partita e dalla mole di gare disputate, ricorda sempre chi è, che maglia veste e per quale allenatore gioca. Sinceramente la delusione più grande per me è il Real Madrid, non tanto per i risultati (comprensibili visti gli infortuni) quanto per una mancata identità. Sembra che la squadra non sia di Laso, quanto di Doncic. Perciò va a seguire un “modello NBA” mediocre che non condivido e apprezzo. Il fatto che manchino i giocatori più forti dovrebbe determinare una mancanza nell’efficacia e nella freddezza, non nella qualità del gioco.

 

Laura CRISTALDI

MVP – Nando De Colo. Perso Tedosic, se il CSKA continua ad essere una delle massime favorite al titolo è grazie al play francese, ora anima unica della squadra, determinante.

Miglior coach – Andrea Trinchieri. Gli hanno decurtato la squadra e lui fa ancora meglio con un’accozzaglia tra giovani tedeschi, vecchie glorie europee e scarti vari di altre squadre. Idolo.

Starting 5 – Nick Calathes, Nando De Colo, Gigi Datome, Giorgios Printezis, Vladimir Stimac

Sesto uomo Dico Erick Green, che è scelta strana, ma se ci fossero tutti, a Valencia, probabilmente sarebbe il senso uomo.

Squadra tecnicamente migliore – Fenerbahçe

Le 8 dei Playoff –  CSKA, Fenerbahçe, Olympiacos, Panathinaikos, Real Madrid, FC Barcelona, Maccabi, Valencia Basket

Le ultime 5 e la speranza PO – Valencia Basket (ora sono tutti rotti, sembrano i Clippers!)

La squadra sorpresa – Zalgiris Kaunas

La nota emergente – Massimo equilibrio rispetto all’anno scorso e mentalità più “NBA”: se si perde una partita non se ne fa un dramma e si pensa subito a quella successiva. Gli infortuni sono “parte del gioco”, le squadre ne prendono atto ed ampiano le rose.

 

Alberto MARZAGALIA

MVP – Shved. Qualità e leadership, limitando quella pigrizia…

Miglior Coach –  Trinchieri e Jasikevicius ex aequo. Pallacanestro vera.

Starting 5 – Sloukas Shved Datome Clyburn Robinson

Sesto uomo – Strelnieks. Giudizio difficile, visti i mille cambiamenti di quintetto.

Squadra tecnicamente migliore – Fenerbahce. Gli Spurs che difendono più degli Spurs.

Le 8 dei Playoff –  CSKA, Fenerbahçe, Olympiacos, Panathinaikos, Real Madrid, FC Barcelona, Baskonia, Khimki. Una chance al Maccabi.

Le ultime 5 e la speranza PO – Nessuna. Forse, ma veramente forse,  minima speranza per Valencia ed Efes, ma il divario tecnico è netto.

La squadra sorpresa – Zalgiris e Bamberg

La nota emergente – La tendenza consolidata a giocare con due piccoli, creatori di gioco per la squadra ed in grado di attaccare individualmente. In aggiunta la tendenza, di quasi tutti, a non piangersi addosso per gli infortuni ed il calendario: così è, così si gioca. Senza dimenticare chi fa “solo” pick and roll:  sta in fondo alla classifica.

 

Alessandro MAGGI

MVP – Luka Doncic

Miglior coach – Neven Spahija

Starting 5 – De Colo, Doncic, Shved, Printezis, Vesely

Sesto uomo – James Nunnally

La squadra tecnicamente migliore –  Fenerbahce

Le 8 dei PO – Non lo so

Le ultime 5 e la speranza PO –  Valencia

La squadra sorpresa – Maccabi Tel Aviv

La nota emergente – Di fatto dieci giornate estremamente grigie, con un notevole abbassamento di competitività sui 40 minuti. Se il doppio turno deve darci un’altra Nba bene, ripensiamo tutto, non abbiamo i giocatori dell’Nba.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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