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Il Maccabi fa a pezzi l’Olimpia: enorme la differenza di preparazione a Yad Eliyahu

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E’ buona la prestazione degli uomini di Neven Spahija e la terza vittoria in cinque gare è normale conseguenza di un dominio durato quasi tutta la gara, fatta eccezione per uno spicchio iniziale in cui solo l’energia di Kaleb Tarczewski ha tenuto in partita Milano.

Partita orripilante da ogni punto di vista per la squadra di Simone Pianigiani: non vi sono scusanti se ti presenti in campo senza alcun tipo di risposta, sia atletico che tecnico e tattico. E questa mancanza di preparazione assume toni più allarmanti se si considera che viene pochissimi giorni dopo Sassari, occasione di un’altra severa punizione. Italia od Europa che sia, il risultato non cambia.

Gare come queste sono assai complicate, o forse semplicissime, da analizzare. Da un lato si può ridurre il tutto ad una differenza di energia e di approccio che è stata evidente, mentre, altrimenti, risulta assai incomprensibile un tale divario quando è chiaro che Milano non sia così inferiore al Maccabi, come detto pure da Pianigiani in sala stampa.

Rapidamente archiviata la stagione delle “belle sconfitte”, proviamo a capire cosa sia emerso dalla sfida di Yad Eliyahu.

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