Site icon Eurodevotion

Milano se la gioca anche a Madrid: ora comincia l’Eurolega?

Annunci

CSKA, Fenerbahce e Real : Milano è 0-3. Questa è la realtà, come da pronostico.
Tutto normale e niente altro che la normale continuità dei pessimi risultati di Eurolega degli ultimi due anni? No, parrebbe di no, anche perché di giudizi affrettati, sul torneo continentale col nuovo formato, se ne sono letti anche troppi già dall’anno scorso.

Sia chiaro, si poteva tornare a casa con tre scoppole tipo quella di Mosca dello scorso anno (a Madrid ed Istanbul Milano fu perfino più vicina al successo rispetto a ieri sera, sebbene in un contesto di risultati ormai disastroso) ed invece l’impressione è positiva per quel che riguarda la voglia di stare in campo e lottare della squadra, o meglio, dei sei uomini realmente competitivi. Dopo l’inopinato 20-0 del terzo quarto era assai più facile pigliarne 25 che rientrare a meno 3, come giustamente osservava il coach senese in sala stampa.
Ottima la qualità di alcune porzioni, anche significative, di ognuna delle tre partite giocate, esattamente come altre parti delle stesse presentano risvolti che possono giustamente preoccupare.
Gli ultimi tre quarti di Mosca hanno detto 77-54 russo, il terzo quarto di Madrid ha scritto un 20 a 0 a tratti imbarazzante, mentre lo stesso terzo quarto col Fener vide la squadra milanese barcollare pesantemente sotto i colpi di Sloukas (16-27 il parziale), ma forse è proprio quest’ultimo il punto focale: barcollare senza crollare, sebbene poi il risultato dica sconfitta, è novità per l’Olimpia europea.
E’ da qui che deve partire l’Eurolega di Milano, che inizia domani con il Barcellona, la prima di una serie di gare decisamente più abbordabili. Le quali saranno il vero termometro del cammino continentale meneghino, poiché ora si deve cominciare a vincere. E non è detto che la pressione sia minore in queste occasioni, rispetto alle sfide con le favoritissime.

Proviamo ad entrare nella prova madrilena dell’Olimpia analizzando alcune situazioni che ci sono parse più importanti.

Obiettivamente, si sarebbe potuto evitare di parlare di qualunque cosa e limitarsi a scrivere il nome di Luka Doncic a caratteri cubitali. Se ami il gioco, ti limiti a quello e non puoi che godere infinitamente. Magari tralasciando il fatto che abbia 18 anni, cosa che ha francamente stufato più della legge elettorale in Italia, ma seguendone le letture e le esecuzioni, assolutamente sopraffine.

Exit mobile version