Sensazioni in giro per l’Eurolega

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Secondo turno completato e già diverse situazioni importanti nella stagione regolare che non ha pari su questo pianeta.

  • Sfiga Real(e) Dopo Llull in estate, oggi tocca ad Ognjen Kuzmic, in forma molto più grave, almeno per gli effetti. Stagione finita ed ovvio occhio al mercato. Aggiungiamo la spalla di Randolph (3-4 settimane) ed è chiaro che mentre Laso chiede gli orari dei voli per Lourdes,  Milano un pensierino al colpaccio di martedì prossimo lo può fare.
  • Thomas Robinson… Che l’ultimo arrivato potesse essere l’invitato di lusso l’avevamo già sospettato. 38’26” in campo in due gare, con 15/23 da due, 0/0 da tre, 5/10 ai liberi, 5 rimbalzi offensivi ed 11 difensivi, solo 3 perse, 3 assist e due recuperi. Il tutto condito da 10 falli subiti. Le statistiche, in relazione ai minuti giocati, sono clamorose. E’ un lungo che giostra tra la posizione di 5 e quella di 4 tradizionale: non tira da tre e chissà cosa diranno i fans della perimetralità degli interni. Bartzokas se lo gode, per ora a piccole dosi, ed il Khimki vince la seconda di fila. Stranezze del calendario ora propongono, ancora tra le mura amiche, la Stella Rossa, poi si vola al Pireo per l’esame di maturità, o forse di laurea.
  • La Stella Rossa, l’orgoglio serbo… Inutile, ci caschiamo sempre e non impareremo mai. Ancora una volta dati tra le ultime, spacciati anche per la sola competitività in un simile torneo, i guerrieri di Belgrado, dopo una sconfitta tiratissima alla Zalgirio Arena, mettono sotto un Barcellona che solo pochi giorni fa era parso scintillante nell’asfaltata del Pana. E’ meglio cominciare ad imparare bene i nomi di quelli che non conosciamo tra i serbi, magari partendo da quello di Ognjen Dobric, già titolare di un 40,5% da tre giocando per l’ FMP: ha un rilascio che crea situazione di imbarazzante libidine tra i cultori del gioco. Se poi Lessort ha questa fisicità, “Perone” Antic tira giù nove carambole , Taylor Rochestie gioca come al Nizhny  e Milko Bjelica è migliorato a questi livelli, aspettiamoci altri miracoli. Che poi sono soltanto lavoro, lavoro e lavoro. Coach Alimpijevic ha 31 anni: sul sorpasso catalano  (79-80) mostra una tranquillità che gli garantisce di competere con Miguel Indurain a livello di battiti.
  • La sfida di Jordan… JT è già leader di Milano, e solo Dio sa quanto mancò nelle stagioni passate un personaggio simile, in quello spogliatoio come in campo. Giocare contro Sloukas e Wanamaker è pareggiato, a livello di difficoltà, solo dal trovare Doncic e Llull, piuttosto che Rodriguez e De Colo. Il play meneghino soffre terribilmente atletismo e fisicità degli avversari, nonché la tecnica senza eguali di Sloukas nel darla via dopo il blocco, tuttavia mostra ancora una volta, in questo breve periodo di stagione, che quando il pallone scotta lo vuole lui, sapendo bene cosa farne. C’è un gap chiarissimo da colmare, ma sono proprio questi i giocatori che hanno la possibilità di farlo: l’Olimpia è sua più di chiunque altro, panchina compresa. Se oltre alla leadership, già palese, ci mette anche del lavoro su quei talloni che in difesa stanno troppo incollati  a terra…
  • I polpastrelli di Kevin Seraphin… Poesia. Due o tre conclusioni terribilmente difficili,  chiuse con una dolcezza che non si vedeva da anni. Quel mezzo gancetto è poesia, appunto, nonché musica per chi ama il gioco dentro. Sito Alonso deve solo chiarire le gerarchie, perché un Tomic stranamente attivo e partecipe nel finale, è comunque un tassa che non si può pagare. Se poi ne dobbiamo discutere con uno che in due gare fa 17/21 dal campo, mi pare che ci sia poco da parlare.
  • Novità all’ombra del Partenone…  In modi diversi, in ruoli diversi, Lekavicius e Vougioukas nel Pana ed Hollis Thompson nell’Oly, sono i volti nuovi dell’eterna sfida ateniese. Un Euro sul playmaker lituano…
  • Valencia ed Erick Green… Nel giorno dell’esordio del bambino islandese Tryggvi Hlinason, Valencia batte l’Efes con una grande prova di Erick Green. Si può dire che però la troppa concentrazione di responsabilità offensive su questo giocatore non convince  a fondo? Se qualcuno ha notizie di Kruno Simon… Che il croato non sia mai stato un protagonista ad alto livello in EL lo dice la storia, ma che sia questo non è possibile. Efes nel destino, da quella sciagurata presenza in gennaio ad un futuro tutto da costruire.
  • Back to glory days? Norris Cole guida il Maccabi alla seconda W consecutiva, complice anche un calendario abbastanza accomodante. I Baschi sono un cantiere, dalle cui fondamenta non ci stupiremmo di veder emergere Luca Vildoza.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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