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L’Olimpia sfiora l’impresa col Fenerbahce. La stella di Nik Melli, la crisi di Goudelock e gli italiani…

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Il record dell’Olimpia Milano recita 0-2 ma mai come oggi sembra bugiardo. Due partite solide giocate con carattere perse probabilmente per netta superiorità avversaria, eppure con il Fenerbahce c’era l’aria di impresa. Vediamo perchè.

-Quando scotta vai da Jordan Theodore. Si carica lui la squadra sulle spalle ritrovando le sue entrate di potenza. Bene anche come assistman (7). Se ci fosse anche il tiro da fuori sarebbe un giocatore completamente illegale. Soffre la fisicità di Wanamaker ma la tendenza a esserci nei finali pare una costanza, e non è cosa da poco.

-Quanto mancano i punti di Goudelock. In questo inizio di stagione Drew sta stentando nel tiro dalla distanza, e infatti con il Fenerbahce calano anche i tentativi, segno di poca fiducia. Contro le squadre italiane i punti arrivano comunque in entrata me contro la fisicità europea le “zingarate” riescono con fatica e infatti chiude a quota 9 con 3/9 dal campo.

-Brilla la stella di Nik Melli con una solida doppia doppia da 15+11. Ma non solo, infatti a fine quarto quarto è lui che segna i punti apparentemente decisivi. La sua crescita sotto Obradovic forse sarà lenta ma state pur certi che arriverà.

-Milano chiude con solo 7 palle perse, e questo è un dato nettamente positivo per Pianigiani, contro le Big(ma in generale in Euroleague) è FONDAMENTALE arginare gli errori e concedere contropiedi facili può risultare letale.

-Gli italiani il campo in Euroleague proprio faticano a starci. In attesa di Pascolo (che sicuramente troverebbe tanti minuti visto il fantasma di Jefferson) trova spazio solo Cusin e esclusivamente perchè Gudaitis si complica la vita con i falli. Si tratta di una questione che in Fip dovrebbe far riflettere, perchè gli unici italiani che paiono in grado di giocare nell’Europa che conta sono all’estero.

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