EUROLEAGUE SEASON PREVIEW (pt 3)

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CSKA MOSCA

Il CSKA ha chiuso la passata stagione rivivendo l’incubo della Sinan Erdem Dome del 2012, sempre con il mostro Olympiakos. L’estate dei moscoviti è stata una delle più movimentate dell’ultimo decennio, tra partenze e cambi di equilibri nel roster, ma con l’obbiettivo di costruire per vincere puntando sempre sull’allievo di Obradovic Dimitris Itoudis. Il nucleo della squadra è sempre lo stesso: Khryapa, Vorontsevich, De Colo, Higgins, Fridzon, Kurbanov. Tutti giocatori che conoscono molto bene il sistema di gioco di Itoudis e che ne interpretano la parte nel miglior modo possibile. A lasciare la capitale russa sono stati, invece, Teodosic, Jackson e Augustine rimpiazzati rispettivamente da Rodriguez, Hunter/Makiev e Westermann, con l’arrivo di Clyburn a regalare un ulteriore salto di qualità al team.

Se l’addio di Teodosic-volato in NBA- è stato un duro colpo, aggravato dalla partenza di Jackson, di certo Vatutin non è rimasto con le mani in mano e ha provveduto subito a rimpiazzare le perdite portando in Russia Rodriguez e Westermann. Sebbene venga spontaneo fare un paragone tra il serbo e lo spagnolo, è però da evidenziare come i due siano giocatori diversi, seppur interpreti strepitosi dello stesso ruolo. Teodosic ha fatto delle sue giocate creative, sia da passatore che da realizzatore, le armi migliori mentre Rodriguez gioca più sul piano geometrico e ha una maggiore freddezza nei momenti cruciali della gara. Sarà da scoprire come Itoudis plasmerà il nuovo tandem PG e ciò che è sicuro è che l’armata rossa avrà bisogno di pazienza per riuscire ad adattarsi e adattare la cabina di regia.

Othello Hunter è nel mirino di Itoudis da ormai diverse stagioni, a quanto il coach greco ha dichiarato da prima che vestisse la maglia dell’Olympiakos. La domanda che genera curiosità è legata al fatto che l’ex Real è un undersized big man, proprio come Kyle Hines. Itoudis vuole tanta energia sotto le plance per aumentare il livello difensivo della squadra e per dare più ritmo e atletismo alla fase offensiva. Un’altra coppia da rodare per vedere che CSKA vedremo durante questa stagione è Rodriguez-De Colo. Riuscirà Nando ad avere con Sergio lo stesso feeling che aveva con Milos?

Un altro giocatore da considerare è Clyburn, nella passata stagione al Darussafaka. Insieme a Vorontsevich e Khryapa andrà a comporre quello che, secondo noi, è il terzo miglior trio di ali piccole della competizione. Un felino del gioco in grado di volare a canestro con molta facilità e molto bravo a mettersi in ritmo per colpire da dietro l’arco. Risponderà presente, insieme a Rodriguez e De Colo, quando suonerà il campanello d’allarme.

 

PANATHINAIKOS

“Quando giochi per il Panathinaikos devi vincere!” -Nick Calathes

Ed è vero, ricordando l’ultimo Panathinaikos di Euroleague affiora alla mente il ritorno  con il pullman in Grecia da Istanbul per l’eliminazione nei quarti di finale contro il Fenerbahçe poi campione d’Europa. Forse la punizione inflitta da Gianakopoulos ha sortito i suoi effetti perché neanche due mesi dopo è arrivato ad Atene il 35° titolo nazionale.

Tuttavia risulta difficile scrivere del Panathinaikos comparando la rosa di quest’anno con quella dello scorso perché è avvenuta una vera e propria rivoluzione. A rimanere in maglia verde sono stati Calathes, Rivers, Singleton e la bandiera Gist, oltre al manico della scopa Xavi Pascual che ha già fatto vedere nella scorsa stagione l’impronta da dare alla squadra.

Molti i nuovi volti in casa Pana, partendo da Matt Lojeski che lo scorso anno vestiva la maglia dei rivali del Pireo. Il suo apporto alla squadra sarà fondamentale, soprattutto per aiutare i compagni nella gestione dei momenti più delicati delle partite. Nello stesso ruolo del belga/americano la società greca ha acquistato le prestazioni di Denmon, ventisettenne americano proveniente dai turchi del Gaziantep dotato di un buon atletismo e di un buon tiro; sarà importante vedere come coach Pascual lo inserirà nel sistema. Un altro importante innesto è Antetokounmpo Thanasis: l’abbiamo visto disputare una stagione positiva in Spagna ed è stato uno dei migliori della sua Grecia durante Eurobasket 2017. Di sicuro il suo fisico sarà un’arma che Pascual dovrà sfruttare al meglio. In cabina di regia ad assistere Calathes ci sarà il neo acquisto Lekavicius, preso dallo Zalgiris ed esperto al punto giusto da garantire qualità di gioco quando Nick sarà a riposo. Anche sotto le plance ci sarà un nuovo volto, quello di Vougioukas che nella scorsa stagione ha vestito la maglia dei russi del Lokomotiv. Una bella scommessa è il ventunenne Mitoglou, ala grande proveniente dall’Aris, dotato di bei movimenti spalle a canestro e di una mano molto morbida.

Nel complesso la squadra è molto giovane – 25 anni di media- e deve unirsi il prima possibile per partite al meglio in questa nuova stagione. Sarà fondamentale il ruolo che svolgerà Pascual, sfidato a mostrare il suo valore per tornare grande in Europa.

 

MACCABI TEL AVIV

Una squadra nuova, totalmente. In maglia gialla sono rimasti soltanto Smith e Segev, oltretutto giocatori che non faranno parte del quintetto iniziale. La squadra è nelle mani di Neven Spahija, coach croato con esperienza anche in NBA. Uno sguardo superficiale alla squadra fa pensare a un ennesimo tentativo di assemblare una squadra competitiva senza costruire prima un progetto, sperando di agguantare l’ottavo posto per entrare nei playoff.

Il reparto migliore degli israeliani è quello degli esterni, composto da Roll e Kane, due giocatori che hanno giocato in Eurocup, ma sono esordienti in Eurolega. Già questo è un punto interrogativo per quanto riguarda la capacità della squadra nel saper gestire i momenti caldi della stagione, dal momento che le chiavi della squadra sono in mano a due giocatori “inesperti”. L’elemento che svolgerà una funzione accentratrice all’interno del sistema è Parakhouski, pivot alto e dai bei movimenti anche se molto macchinoso. Nel ruolo di 4 Maccabi vede tornare a casa Choen, oltretutto vincitore dell’Eurolega con Blatt. Non una stella, ma la sua esperienza e la capacità di essere un giocatore da sistema lo aiuteranno molto a fare bene in questa stagione; può essere un perno del gioco del coach croato. L’altra ala titolare sarà Mashour, israeliano classe 1991 che al momento non ha ancora esordito in competizioni Uleb.

La Maccabi che vedremo quest’anno può essere una sorpresa perché, effettivamente, è tutta da conoscere e può regalare degli scontri avvincenti come ha fatto lo scorso anno la Stella Rossa o Il Darussafaka; tuttavia la linea che divide la sorpresa dal flop è molto labile e questo è il rischio più grande per gli israeliani.

 

BROSE BAMBERG

Anche per questa stagione le ambizioni del team tedesco non sono quelle di una squadra che punta a vincere o raggiungere l’obbiettivo playoff, considerando le partenze di Melli e Causeur e un mercato poco brillante.

La stella della squadra è senza dubbio il coach italiano Andrea Trinchieri, in grado di trasformare in oro ciò che tocca (allena). Questa è la speranza maggiore di un Bamberg che non ha molta qualità in squadra. Sicuramente l’augurio di coach Trinchieri è la rinascita di Hickman e di Hackett, due grandi giocatori che- per un motivo o per un altro- non sono due elementi sui quali poter fare affidamento.

In cabina di regia troveremo Lo, non particolarmente brillante nella passata stagione, ma con un’esplosività notevole e conscio dell’aiuto di Daniel Hackett e di Zisis: un trio di esperienza che può gestire con relativa serenità i momenti bui che la squadra vivrà durante la stagione. In posizione di guardia Taylor è un giocatore che conosce la competizione, ma non l’ha mai vissuta con il nuovo formato e -soprattutto- in una squadra che dovrà disputare sistematicamente 2/3 partite a settimana; a condividere con lui minuti preziosi ci sarà Hickman che nella passata stagione non ha deluso le aspettative a Milano. Sotto le plance Mitrovic avrà il compito di affermarsi in questa competizione, dopo 4 stagioni da gregario a Belgrado con numeri poco esaltanti. L’ala grande titolare sarà Rubit che nella scorsa stagione ha fatto bene a Ulm, tra Eurocup e campionato tedesco.

Il materiale a disposizione di Trinchieri non è dei più invidiabili, ma il coach milanese riuscirà a dare un senso a questo gruppo e farà divertire gli spettatori.

Antonio Mariani

 

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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