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La nazionale di Messina annulla il fenomeno Markkanen e vola ai quarti come due anni fa

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L’Italia vince e torna ai quarti di finale come due anni fa a Lille, ma con premesse ampiamente diverse.
Aspetto da non sottovalutare e che analizzeremo nei nostri 5 punti, ma forse la stella della partita non era in campo.

-Ettore Messina, ma non solo. Anche Pino Sacripanti, Fioretti e Rick Fois. Game plan eseguito perfettamente, soprattutto sul lato difensivo. L’Italia ha annullato splendidamente lo spauracchio Markkanen (non pensate male, questo è forte e lo sta già dimostrando) grazie anche a una strepitosa prova di Nick Melli, tutt’altro che deludente in questo europeo. I Nostri top player stanno anche in panchina.

-i 30 punti del primo quarto sono il simbolo di quanto può fare l’Italia quando si gasa. I punti di Belinelli (faro imprescindibile), la qualità di Datome (anche come stoppatore) e un Nick Melli tutto campo. Questa è il potenziale, ma purtroppo incostante. Per andare oltre serve il salto di qualità.

-Se in altre partite il gladiatore era Filloy, oggi il premio va a Biligha, autore di una partita di carattere. 6 punti (compreso un piazzato fondamentale nelle difficoltà) e tanta lotta sotto canestro. Utilissimo sui cambi difensivi e negli aiuti. Nel secondo tempo Messina gli da tanto spazio e lui risponde presente. L’Italbasket ha bisogno di questa personalità.

-Colpiscono le rotazioni corte di Ettore Messina. Praticamente fuori CInciarini, Burns e Abass, inoltre solo 5 minuti per Baldi Rossi  e 11 per Cusin. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che Ettore non vuole far perdere la fiducia nei suoi punti cardine anche nelle difficoltà. Fondamentale insistere su Filloy cavalcando il suo carattere, importante dar fiducia a Biligha e far capire a Baldi Rossi che il suo spazio, seppur poco, c’è. Può sembrare brutto per gli “esclusi” ma gerarchie chiare e fiducia nel quintetto in una competizione breve e a ritmi forsennati possono portare ampi benefici al gruppo.

-Chiudiamo con una nota “negativa”. Pietro Aradori, non per la prima volta, non è sembrato reattivo e pronto in campo. Non è una accusa è solo una constatazione e sicuramente lui è consapevole di poter fare di più. Lo abbiamo visto nel girone che i suoi punti possono spezzare le gambe degli avversari. E mi sbilancio, contro la Serbia (se saranno loro) i suoi punti saranno fondamentali.

Riflessione extra: l’Italia è ai quarti di finale, come due anni fa dove uscì con la Lituania. Le premesse erano tutt’altro che positive e una nazionale incredibilmente impoverita di talento. Due anni fa c’erano Gallinari, un Gentile al top della forma e un Bargnani ancora in grado di colpire pesantemente le difese avversarie. Eppure il risultato è lo stesso ora. Cosa vuol dire? Parlare di campioni sopravvalutati è riduttivo e ingiusto ma c’è solo una certezza: il rammarico per le occasioni sprecate. Che sia questa la chance di rialzare la testa?

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