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Senza retorica, vince il migliore

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Doveva essere sfida complicata e così è stato. Vince la squadra migliore, con più talento, fisico ed atletismo. C’è poco da dire, è giusto così. Con un sano realismo sapevamo bene che Israele ed Ucraina non avevano nulla a che fare con i lituani, sorpresi all’esordio dalla Georgia, o più probabilmente dal proprio sapersi battere da soli, cosa che, contro gli azzurri, ultimamente, non avviene.

Gigi Datome gioca una grande partita, che attesta il valore raggiunto dal giocatore, negli anni, attraverso il lavoro. Tutti gli altri azzurri portano un mattoncino importante, tuttavia insufficiente: non è colpa di nessuno se a Valanciunas e Gudaitis possiamo opporre Cusin e Biligha, è semplicemente la realtà.

Per qualche minuto si è creduto di poterla fare franca sotto canestro e che i problemi derivassero dalla prestazione balistica dei baltici, ma in realtà lo score finale è chiaro: 39 a 24 i rimbalzi, ma soprattutto nessuna pericolosità sotto canestro, dove Messina non ha nulla. Dall’arco, alla fine, è stato 11/26 Italia contro 11/28 Lituania.

Come da nostra ormai consolidata abitudine, ecco i cinque spunti di riflessione che emergono dalla gara.

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