I 10 volti delle Euroleague Final Four, l’apice di una stagione intera

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Le Final Four sono un momento magico. Un momento di basket ai massimi livelli europei, costituito da luoghi magici, momenti indimenticabili e personaggi indelebili.

Noi di Eurodevotion proviamo a raccontare non solo il lato tecnico ma anche quello simbolico ed emotivo, e a poche ore dalla palla a due ecco i nostri 10 volti di questa Final Four.

-Jordi Bertomeu, non può che esserci lui in questo elenco. Il presidentissimo che dopo un anno di guerra alla Fiba porta a casa risultati indiscutibili. Una delle stagioni migliori di sempre, enorme successo di pubblico e basket di altissimo livello. Ma con le nazionali come la mettiamo?

-Milos Teodosic, come può il prestigiatore serbo non essere un volto di questa Final Four? Solita stagione di alto livello, condizionata da qualche infortunio. Un anno fa si è tolto il peso di non riuscire a vincere col Cska, ora c’è l’occasione di ripetersi contro l’eterno rivale Spanoulis. Vassilis vs Milos, basta scriverlo e vengono i brividi

-Il volto da bambino della stella nascente Luka Doncic. Prima Final Four per il giovane prodigio sloveno, con tanti occhi addosso anche da oltreoceano. Nel 2018 non è esclusa una chiamata alla numero 1 del Draft Nba, e allora quale miglior occasione per ammirare il suo strepitoso talento? Vincerà l’inesperienza? O il ragazzo è già pronto? Una cosa è certa, uno così non si vedeva da tanto, tantissimo tempo.

-Il Fischietto italiano di Luigi Lamonica. Settima Final Four per l’arbitro italiano, ormai un veterano della competizione. Ad alzare la palla a due dell’attesissima Real Madrid-Fenerbahce ci sarà lui.

-Vassilis Spanoulis. Era il 2012 quando con Printezis vinse la finale più incredibile di sempre. Era il 2015 quando al termine di una brutta partita regalò la finale a Madrid eliminando il Cska. È il 2017, cambiano le cose ma Spanoulis è la costante. Ogni anno a sperare nell’ultimo ballo del Dio greco, ma sarà davvero l’ultimo ballo?

– Zelimir Obradovic, ancora lui, anzi sempre lui. L’uomo delle Final Four con 8 Euroleague vinte in carriera. Manca quella col Fenerbahce, lui è a Istanbul per quello. E una Final Four casalinga non si può più sbagliare…

– Bogdan Bogdanovic, l’uomo in grado di trascinare il Fenerbahce alla vittoria. Dopo una stagione complicata dagli infortuni, il fenomeno serbo ha dominato i playoffs. Con lui il Fenerbahce trova una nuova dimensione, una pericolosità elevatissima in grado di alzare anche il rendimento dei compagni. Il futuro parla di Nba, il presente dice che è il momento di alzare il trofeo.

-La leadership di Sergio Llull. L’uomo dal nome palindromo si è consacrato con una stagione da assoluto Mvp, ma soprattutto ha dimostrato di saper prendere in mano la squadra quando conta. Parliamo forse del giocatore più “clutch” d’Europa, quello che tira meglio da 10 metri piuttosto che da 6. Quale occasione migliore per ribadirlo?

-Il volto italiano di Gigi Datome. Non si può non parlare dell’unico italiano in gara (pensiero anche per Hackett infortunato). Datome è andato in Turchia con il solo obiettivo di vincere l’Euroleague. Lo scorso anno l’ha sfiorata, giocando una buonissima finale, ora è il momento di vincerla. E vedere un italiano con la coppa in mano non è poi così male…

-Chiudiamo con il volto dei tifosi, degli appassionati. Il nostro volto. L’ammirazione di chi sente la Devotion, di chi l’Euroleague non può non seguirla. Le Final Four sono l’apice di una stagione e anche se molti non saranno a Istanbul (e ci sono buoni motivi per non andarci) i brividi non mancheranno. Come se fossimo li, con gli occhi sbarrati di fronte a una tripla decisiva.
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About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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