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Efes vs Olympiakos #3, limitare le palle perse è sempre decisivo nei playoffs. L’Olympiakos di gara 1 è un lontano ricordo e ora serve l’impresa

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L’Efes vince e convince in gara 3 portandosi a un passo dalle Final Four casalinge. Olympiakos con le spalle al muro costretto all’impresa in gara 4. Ma vediamo come gli uomini di Perasovic hanno vinto la partita nei nostri consueti 5 punti

Limitare le palle perse è un mantra da seguire nei playoffs, e ci riesce perfettamente l’Efes che ne concede solo 5 recuperandone ben 10. Speculare la situazione greca: 3 recuperi e 18 perse, 8 delle quali di Spanoulis e 4 di Mantzaris. Così diventa difficile vincere.

-L’Olympiakos chiude secondo e terzo quarto con solo 10 punti segnati, parziali che nei playoffs di pagano. L’Efes con Dunston fa lo strappo e chiudendo cosi bene la propria area trova la fuga decisiva. Ancora una volta le vittorie partono dalla difesa.

-L’Efes ha vinto una partita mettendo a segno sole due triple (2/18) e perdendo il confronto a rimbalzo (43-35). Ecco se vinci in queste condizioni è per alcuni motivi molti semplice. Sei freddo e consapevole dei tuoi mezzi e abbastanza razionale da non cadere nella trappola del tiro ma concentrarti nel gioco sotto canestro nettamente superiore (50%). Questo è sicuramente merito del lavoro di Perasovic che ancora una volta si dimostra un coach di prima fascia.

Vassilis Spanoulis, ancora lui anzi, sempre lui, è il cuore dell’Olympiakos. 15 punti, ben 8 perse ma a spingere fino alla fine una rimonta clamorosa è il suo talento. Birch lo tradisce dalla lunetta ma il messaggio è chiaro: su Vassilis non si passa facilmente. L’Efes deve fare tesoro dell’ultimo quarto per prendere consapevolezza del fatto che le Final Four sono vicine ma anche terribilmente lontane.

Thomas Heurtel, il cervello dell’Efes è lui. 13 punti e 6 assist, preciso nel servire Dunston ed essenziale nel dettare i ritmi. Qualche errore di troppo al tiro ma due palle recuperate importanti e perse limitate. La sua intelligenza cestistica è il punto focale del gioco di Perasovic

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