Read Time:1 Minute, 31 Second
Tutto facile per l’Olympiakos che si impone in ogni fase del gioco contro un deludente Efes. 87-72 il punteggio finale ma andiamo a vedere i cinque punti focali di questa gara 1.
- I padroni di casa hanno nettamente dominato a rimbalzo: 47-31 il confronto ma il dato più pesante è quello dei rimbalzi offensivi, ben 18 per l’Olympiakos. Questo cosa vuol dire? Vuol dire tanti extra possessi e infatti i greci mettono a referto 24 punti da seconda opportunità contro i soli 4 dell’Efes. Un confronto senza storia.
- Vangelis Mantzaris, l’uomo chiave della partenza sprint dell’Olympiakos. Nel primo parziale mette a segno due triple (di cui una micidiale in transizione) ed è una presenza consistente a rimbalzo. Chiuderà con 4/8 dall’arco e 6 rimbalzi e due rubate. Fondamentale.
- La varietà dell’attacco dell’Olympiakos è un arma fondamentale per coach Sfairopoulos. Poter alternare folate offensive di Mantzaris, Erik Green e Spanoulis toglie punti di riferimenti alla difesa turca che non riesce ad adattarsi ai vari momenti “on fire” degli avversari. Bravo Sfairopoulos a gestirli lasciando spazio al momento giusto.
- Georgios Printezis ancora una volta una sicurezza, anche quando il tiro non brilla. 3/10 complessivo dal campo per il greco ma anche 11 rimbalzi di cui 5 offensivi, chiudendo comunque con una doppia doppia. Printezis un’assoluta certezza per l’Olympiakos da entrambi i lati del campo.
- La stoppata di Deshaun Thomas. Scegliamo questo incredibile gesto atletico su Birch (deludente in gara 1 ) per simboleggiare la voglia di rivincita dell’Efes. Il problema è che l’attacco vive su azioni individuali (Honeycutt-Heurtel-Granger bene offensivamente) ma poco di squadra. Inoltre l’Efes non può sperare di competere coi lunghi avversari se Dunston chiude con un solo rimbalzo a referto. Ripartire dall’orgoglio di quella stoppata, ma soprattutto dalla voglia di rivincita deve essere l’imperativo di Coach Perasovic.