Bamberg, tutto perfetto ma… siamo già giunti al limite?

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C7dnIBgX4AEn785Il Bamberg è ormai fuori dalla lotto playoffs ma se c’è una realtà che ha stupito (almeno in parte) in questa nuova Eurolega è proprio la squadra tedesca di Trinchieri.

Roster costruito con pochi soldi ma tanta organizzazione, Andrea Trinchieri ha saputo costruire un sistema di basket efficace anche in un contesto di alto livello come l’Euroleague.

L’esperienza fondamentale di Zizis (più di 4 assist a partita per l’ex Siena) come un faro alla guida dei tedeschi, aiutato dai punti di Darius Miller (ad oggi vanta un 50-40-90 al tiro, numeri di alta fascia), dal tiro di Strelnieks e dalla solidità di Nicolò Melli.

L’ex Olimpia Milano oggi è il secondo rimbalzista di Euroleague (7,4 carambole a partita) con una percentuale dall’arco del 43%, sostanzialmente il prototipo perfetto del 4 moderno, e non a caso i GM di Euroleague lo hanno votato come miglior 4 della competizione.

Trinchieri ha saputo trasformare Nicolò nel punto focale del suo sistema, in grado di segnare ma anche di creare gioco coinvolgendolo spesso. Ed è proprio cosi che il reggiano ha trovato fiducia nei propri mezzi e nel proprio talento. Mani morbide, capacità di creare dal post basso e di mettere palla a terra contro i marcatori più lenti. Inoltre è cresciuta di livello la qualità difensiva già nota negli anni milanesi.

La capacità di leggere la situazione in difesa è fondamentale per essere considerato a tutti gli effetti un top player. La velocità di piedi e la stazza fisica rendono Nicolò molto adatto ai recuperi difensivi dal lato debole.

Sembra tutto bello, tutto perfetto, eppure il Bamberg ha 9 vittorie e il terzultimo posto in classifica. È questo il massimo a cui può aspirare? Ha raggiunto il proprio limite? La realtà tedesca è sempre in crescita ma la strada per salire di livello è ancora lunga e c’è il rischio che a fine stagione si debbano salutare molti pezzi fondamentali. Uno su tutti: Andrea Trinchieri. Il creatore di questo sistema potrebbe essere chiamato al salto di qualità in un Big o addirittura oltreoceano con un posto di assistente. Lo stesso Melli ha molti occhi addosso da tutta Europa.

Può la grande organizzazione tedesca mantenere il suo livello con questi possibili addii? Difficile a dirsi.
Ciò che per noi italiani è certo però è che, ancora una volta, vediamo talenti nostrani esplodere in realtà straniere, senza che nessuno faccia mai un ragionamento approfondito sulle motivazioni.

Dario Destri

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One thought on “Bamberg, tutto perfetto ma… siamo già giunti al limite?

  1. Bamberg è una realtà destinata a crescere, così come tutto il basket tedesco. Due gli elementi su cui la pallacanestro made in Germany può contare e che invece mancano a quella made in Italy: 1° i palazzetti dello sport moderni, 2° i media competenti e, soprattutto, indipendenti.

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