Riccardo Sbezzi e l’Eurolega

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L’indiscusso numero uno tra gli agenti italiani ha risposto a qualche domanda di #eurodevotion sulla situazione attuale in Eurolega, parlando anche di Olimpia Milano e con un occhio ai giocatori che potrebbero diventare oggetto del desiderio di diversi club importanti.

Ciao Riccardo, partiamo da Belgrado. Dopo il capolavoro di Vitoria, la Stella Rossa ha battuto anche il Panathinaikos. Non si può più nemmeno parlare di sorpresa: quali sono i motivi di questa splendida stagione?

In primis un gruppo coeso, grazie alla nazionalità comune di molti ed al fatto che sono consci che si tratti di un trampolino di lancio per la carriera. E’ un sistema che funziona alla perfezione, c’è grande comunione di intenti tra tutti, un grande spirito di appartenenza ed il tutto vine elevato all’ennesima potenza da quel pubblico fantastico. Giocatori buoni, ma attenzione: può essere che fuori di lì, fuori da quel sistema, le cose cambino. Chi prenderà quegli stessi giocatori potrebbe ritrovarsi nella situazione di Milano con Jenkins, che venne preso dopo una stagione fantastica ma che non rese allo stesso modo lontano da Belgrado. Poi magari uno farà bene, ma non è scontato.

Stella Rossa vuol dire Radonjic: è un allenatore destinato ad una grande panchina? 

E’ bravo, me lo confermano amici serbi grandi conoscitori del gioco. ha il vantaggio di poter allenare il suo sistema senza doverlo stravolgere, come può accadere allenando le multinazionali odierne, dove devi adeguarti agli americani ed a tante nazionalità differenti. Le capacità ci sono, poi bisognerebbe verificare l’adattamento. Certo che se dovessi prendere un allenatore farei delle considerazioni chiare.

Che sarebbero?

Parto dal più bravo che è Obradovic, poi dal numero due che è Itoudis: che vincano o che non vincano restano i migliori, due fuoriclasse. Impossibilitato magari a prendere quei due andrei da quello che ritengo il migliore tra gli altri, ovvero Andrea Trinchieri. Non sono suo agente, non ci conosciamo di persona nemmeno troppo bene, ma se lavori nel basket devi conoscere i valori veri dall’interno, indipendentemente dai risultati, che dipendono da tanti fattori. Lui è bravo, molto.

Ragionando sulla stagione europea di Milano, cosa possiamo aspettarci fino al termine di questa Eurolega?

Vedo una cosa molto positiva, ovvero la possibilità di creare un gruppo italiano che si possa confermare negli anni. Milano deve prendere sempre gli italiani migliori e per l’Olimpia è più facile che in altri paesi dove c’è maggiore concorrenza. Non puoi sbagliare gli italiani e se lo fai bene sei al 50% del successo garantito. Herreros (GM Real Madrid) mi disse di recente come la base di spagnoli fosse la loro forza, pur dovendo confrontarsi col Barcellona in quel campo, meno col Baskonia. Fatto questo, continuò, basta centrare la metà degli americani e sei quasi a posto. Guarda tutte le grandi squadre: hanno tutti una base nazionale importante.

Milano vuol dire Repesa e vuol dire Cinciarini: sei d’accordo che le migliori versioni dell’Olimpia del coach croato siano coincise con i migliori periodi di forma di Andrea?

Sono il suo agente, magari non sono quello più indicato per confermarlo, però posso dirti con certezza che il Cincia è l’unico playmaker di Milano. Kalnietis è diverso, Hickman è una guardia in appoggio, come ha detto anche Repesa l’altro giorno. Non dico che è il più forte, ma che è l’unico. Su Andrea ti aggiungo che giocare con un minutaggio limitato è molto dura per tutti. A Milano poi è ancora più dura, tanto che non sono molti i giocatori che hanno reso perfettamente secondo le attese. Comunque è vero, quando lui gira al massimo Milano va meglio.

Non posso non chiederti qualcosa di Alessandro: sembra stia facendo un po’ fatica, ma era lecito pensare che fosse così. Qual è la tua opinione a riguardo?

Cambiare squadra in corso d’opera è dura, lo verificai anche con Pietro quando arrivò all’Estudiantes per sostituire Nunnally, che fu tagliato. Ale era reduce da un’ottima partita in campionato, poi è arrivata la prova di martedì col Barcellona, non positiva, e da lì è nata la gara di ieri a Belgrado, dove bastavano due cose positive per girarla, ma si sa, il basket è così. Giocare al Panathinaikos è difficile, lo sapevamo, ma siamo forti, abbiamo pazienza e serenità, le cose cambieranno con il lavoro. Certo che siamo partiti da una situazione difficile.

Per chiudere fammi tre nomi di giocatori fuori dai radar più importanti che ti piacciono in Europa. Se ti dico Mitrovic ?

Il primo è Pietro Aradori. Vero che è mio assistito, ma effettivamente un giocatore come lui è assurdo che non giochi in Eurolega. Mitrovic lo confermo, con i soli dubbi che ti ho detto prima sul rendimento fuori dal sistema Stella Rossa: ma è bravo. Darius Miller mi piace moltissimo, proprio forte. Ti aggiungerei Ante Zizic, ma qui siamo già a livello da roster NBA… Però voglio ricordarti che per tutti vale sempre che spesso basta un piccolo dettaglio a girare un stagione: pensa a Nunnally, che ha iniziato malissimo con Obradovic, era praticamente tagliato, Poi ha fatto un’ottima partita e da lì si è inserito benissimo.

Grande chiarezza e decisione, moltissime cose condivisibili, una su tutte: il Pietro Aradori di oggi, molto migliorato sotto tutti gli aspetti del gioco, non può non giocare in Eurolega.

 

 

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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