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I progressi del Panathinaikos di Pascual, e la confusione del Galatasaray: il vero colpevole è Ataman

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Una non partita. L’85-58 di Panathinaikos-Galatasaray racconta l’unicità di due momenti letteralmente opposti. L’ottimismo «green» di una società acquietatasi intorno ad un coach di riconosciuto livello internazionale, esperto a differenza di Sasha Djordjevic, versatile certamente più di Dusko Ivanovic, credibile ben più di un Argyris Pedoulakis. Il disagio «giallorosso», dove un padre padrone fa e disfa in una società assente, che ancora non ha capito dove intervenire.

LA GARA

Un primo tempo di piccoli colpi senza continuità, prima di una ripresa in fuga senza ostacoli. Galatasaray in disarmo senza Dentmon, Daye e Pleiss, e con un Jon Diebler da 4’ di utilizzo. Panathinaikos che martella con il p&r di Calathes, ma non allunga (39-31 al 20’) per l’1/9 dall’arco. Si rivede per la seconda volta in stagione Mike James, e non è un caso che la presenza dell’ex Baskonia permetta i pochi attimi di rientro turco. Se con Calathes il p&r è coinvolgimento per l’intera squadra, James è oggi ovviamente un oggetto sconosciuto in un sistema in collaudo, che tende inevitabilmente a prediligere la giocata individuale. Il Galatasaray ha qualcosa dal reintegrato Russ Smith, ma solo offensivamente. Calathes e Rivers martellano, la squadra nel secondo tempo fa 4/9 dall’arco, e il solo Schilb va in doppia cifra tra gli uomini di Ataman.

LA SODDISFAZIONE GRECA

Kenny Gabriel. Impalpabile con Darussafaka e Barcellona, il nuovo lungo di Pascual produce una gara da 20’ con 14 punti e 5 rimbalzi.

IL PANDEMONIO TURCO

Più che lamentarsi della mancanza di continuità della squadra, Ergin Ataman deve scendere a patti con sè stesso e intervenire sul gruppo a disposizione. In settimana è stato reintegrato Russ Smith e messo alle corte Justin Dentmon. La cronologia dei fatti rasenta la follia. Il 17 novembre i due giocatori vengono messi fuori rosa dopo aver abbandonato, senza permesso, l’hotel della squadra durante la trasferta di Kaunas. Dopo alcuni giorni Dentmon viene reintegrato, mentre all’agente di Smith viene comunicata l’intenzione della rescissione. Siamo a metà dicembre, e nulla è stato risolto, anzi, le sorti si sarebbero anche invertite.

Alessandro Luigi Maggi

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