Il disastro e le stelle: Olympiacos-Efes

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90-66 non lascia spazio ad alcun dubbio. L’Efes al “Pace ed Amicizia” non è esistito. Olympiacos bello a tratti, ma se gli avversari giocano così diventa tutto più semplice.

Quando inizi 0 su 10 da due, 0 assist contro 5 e  subisci regolarmente ogni primo passo dell’attacco direi che la frittata è fatta. Porgere il fianco in questo modo a campioni del calibro di Spanoulis e Printezis è suicida: i due “dei” greci fanno a pezzi quella che dovrebbe essere una difesa proponendo tutto il loro campionario, splendido sì, ma come detto in maniera troppo facilitata.

Heurtel è cercato più volte in isolamento da Mantzaris, e tuttavia i turchi subiscono poco in questo senso, forse solo fortunosamente. Ma da Tyler Honeycutt a Derrick Brown, da Deshaun Thomas a Bryant Dunston, l’intensità manca totalmente e non solo in difesa. Atteggiamento che non credo paesi inosservato nelle stanze delle decisioni dello storico club della capitale. Lo stesso Perasovic, non esattamente uno “morbido” in palestra, ha già dato la sua interpretazione parlando di «aver mollato completamente a cinque minuti dalla fine , il che è inaccettabile per noi»: non il più conciliante viatico per una  ripresa degli allenamenti che si preannuncia complicata.

Efes che è vissuto di qualche fiammata come quella  dei 5 punti consecutivi di Thomas nel primo tempo seguita dal triple di Heurtel sulla sirena e da un mini-break di Granger nel terzo quarto: tutte situazioni in cui non è mancata la collaborazione di un Olympiakos non stratosferico, che appena subiti tali piccoli parziali, ha reagito sfruttando una lunghissima serie di clamorose idiozie dei blu.  Di ben diverso valore la squadra di Sfairopoulos con in campo Spanoulis e Printezis rispetto a quando i due sono seduti: credo che le avversarie dirette dei greci,  a partire da Milano, dovranno provare a colpire in quei 15-20 minuti. Si conferma comunque che il sistema difensivo sia di primissimo livello, se non il meglio in Europa.

Esiste un problema Young ad Atene sponda biancorossa? L’informatissimo sito greco http://www.sport24.gr ha dato un’interpretazione soft alla condizione dell’ex centro dei Gators di Billy Donovan, cercando quasi di giustificare le differenze tra la corsa dello scorso anno e quella attuale: di certo la situazione è complicata e la coppia Birch, discreto ieri ma senza grossi movimenti, e Milutinov, bravissimo a giocare nelle falle turche, non dà lo stesso peso sebbene non da buttare. 25 anni da compiere aiutano, ma quali siano le reali conseguenze dell’infortunio, se vi sono, ce lo diranno solo i prossimi mesi.

Nel buio totale del disastro Efes brilla una stella la cui estrema lucentezza non era difficile indicare fin dai primi passi sui parquet europei: Cedi Osman. Non sono tanto i 22 in 32’15” con 5 su 6 da due e 3 su 6 da tre accompagnati da 6 rimbalzi e 5 falli subiti, quanto la maestria con la quale ha ripetutamente provato  prendere in mano una squadra i cui americani andavano in realtà presi a calci nel sedere. Il 21enne macedone di Ocrida, con nazionalità turca, ha semplicemente tutto : palleggio, passaggio e tiro da qualsiasi posizione. Vogliamo fargli le pulci? Il rilascio nel tiro è straordinario poiché rapidissimo (sul pick and roll ad esempio ha sempre una frazione di secondo di vantaggio sia su chi prova  passare che su chi cambia) ma forse parte un po’ troppo dal basso per i suoi 204 cm. Se hai i tempi di Steph è solo un vantaggio, altrimenti rischi di subire le angherie difensive dei pari stazza. Ma francamente stiamo parlando del nulla.. Detto che tra pochissimo sarà in NBA, non mi stupirebbe una carriera a metà sulle orme di Turkoglu. Deve crescere in difesa ma lo può e sa fare.

Ora Perasovic, che sta cercando il suo ritmo offensivo (troppa mezza ruota e troppe esitazioni senza reale minaccia per la difesa) ma non può prescindere dal limare qualcosa dei 174 punti subiti in due gare, avrà lo CSKA in casa ed il derby col Darussafaka fuori, peraltro magari non disponibilissimo a perderne un’altra in casa a stretto giro di posta: molto del futuro dei turchi si giocherà nei prossimi otto giorni. Un’inizio 0-4 potrebbe fare troppo male.

Milano in casa e trasferta a Vitoria per Sfairopoulos: i reds restano gente con cui si dovrà fare i conti. A quale livello ce lo diranno le prossime 4-5 partite.

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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