Eurodevotion in Barbershop Conversations

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ALBERTO – Ciao Ale, finalmente ci siamo: da stasera è Eurolega e che inizio..

ALESSANDRO – Non vedevo l’ora soprattutto perché un campionato così non esiste nemmeno negli altri sport. E poi potrebbe essere addirittura un’evento non ripetibile, quindi il fascino aumenta.

ALBERTO – A Milano cominceremo con il Maccabi, che profuma di storia ma per me soprattutto di bella pallacanestro per via del suo Coach che amo moltissimo, quell’Edelstein che mi incantò con la sua Princeton offense ad Euro2015…

ALESSANDRO – Un Maccabi più forte, reduce dalle due stagioni peggiori della sua storia. Ci sono tanti giocatori offensivi, un po’ troppi, non so se faranno così bene.

ALBERTO – Parli di Galatasaray ed allora mi chiedo se Ataman possa dare una dimensione difensiva necessaria a primeggiare, perché se ce la fa si può arrivare in alto.

ALESSANDRO – Non ci riusciranno, giocheranno su un solo lato del campo. Anche dopo l’arrivo di Pleiss, un ritorno in Europa che non mi aspettavo.

ALBERTO – Quindi potrebbero essere i più deboli tra le turche?

ALESSANDRO – No, non più di un Darussafaka.

ALBERTO – Darussafaka che ha Blatt, per me fenomeno vero e coach perfetto da Eurolega, molto più che da NBA perché allenatore vero. Sono l’unico che ha dubbi su Wanamaker?

ALESSANDRO – Io non ne ho mai avuti. Gran giocatore. Leader. Più che altro mi chiedo se Blatt sia nel posto giusto al momento giusto.

ALBERTO – No, non credo per ora, ci vorrà almeno una stagione intera per crescere, poi l’anno prossimo seguendo di più i suoi dettami si potrà puntare in alto. Ma i dubbi sul posto giusto restano. E poi molto più della coppia Blatt-Wanamaker mi eccita l’idea di vedere Heurtel con Perasovic.

ALESSANDRO – Sì, c’è curiosità. Heurtel è una superstar un po’ dimenticata, se ne parla poco. Mi affascina anche l’idea che il coach sia arrivato qui senza portarsi i suoi pretoriani come spesso accade in questi casi. E’ arrivato per allenare, senza bisogno della scorta dei suoi vecchi giocatori. Ma dimmi, stai con Perasovic o con Bartzokas per la scorsa stagione?

ALBERTO – Non scelgo, fantastici entrambi, con una cosa in comune: allenavano tanta gente affiatata che voleva fare un salto in alto economicamente e come prestigio, sebbene un Baskonia non sia poca roba ovviamente. Ma guarda dove sono finiti, hanno rimpinguato i roster delle grandi, quando, come Delaney, non sono in NBA. Ma torniamo un attimo alle squadre turche: per loro sarà uno svantaggio avere un campionato durissimo?

ALESSANDRO – Certo, il più duro d’Europa, poiché ad esempio Barça e Real, sebbene in un torneo duro, nelle prime tre ci arrivano comunque.

ALBERTO – Il Fenerbahce per me è favorita, ma non gioca meglio dello CSKA: tu che ne dici?

ALESSANDRO – I russi hanno completato il roster con un giocatore di pick and roll straordinario come Augustine, che troverà Teodosic e De Colo, ovvero i migliori esecutori di quel movimento. Di certo lo giocano meglio di Dixon e Sloukas.

ALBERTO – Teodosic dice di voler andare in NBA, De Colo potrebbe tornarci, quindi prevedo un “ultimo ballo” per questa versione straordinaria dello CSKA.

ALESSANDRO – Il serbo fa bene a volerci andare, il momento è giusto ed il valore pure. De Colo ha un pluriennale senza “escape”: se è stato un accordo serio potrebbe rimanere.

ALBERTO – Più in basso ma non lontano io vedo l’Olympiakos, soprattutto per una frontline quasi assurda con Young, Birch e Milutinov.

ALESSANDRO – Sì, sono d’accordo e ti chiedo: se Young sta bene ha avversari in Eurolega?

ALBERTO – No, non ne ha se non fisicamente Udoh e tecnicamente Raduljica. Ma continuiamo con un ipotetico ranking: Real molto intrigante, praticamente a livello dei greci. Il doppio play potrebbe proteggere l’esplosione di Doncic, che è forte, ma è così fenomeno per te?

ALESSANDRO – Confesso, non lo conosco così tanto ma è un fisico da ala con le doti di un play, può bastare direi… Tenendo sempre conto che spesso ci si entusiasma anche troppo per il giovane di turno, definito fenomeno prima di esserlo.

ALBERTO – Fenomeno che è Spanoulis, da anni, per me forse troppi e potrebbe essere un problema per Sfairopoulos se iniziasse il suo declino. Temo per i suoi 37 anni.

ALESSANDRO – Lui è Dio del basket. Lui può tutto. L’ultima finale in Grecia…

ALBERTO – Arriviamo a Milano. Secondo me a parte le prime quattro, con tutte le altre se la gioca tranquillamente: i playoff sono alla portata.

ALESSANDRO – Forse tendiamo ad ingigantire il valore di una squadra per vicinanza e frequentazione, la realtà dice che il 2016 è stato pessimo in Europa. Milano è forte ma poi ragioni e vedi che un Panathinaikos, tra le sue avversarie più dirette, ha mollato Raduljica per prendere Bourousis, che Dragic non è stato trattenuto dal Khimkhi, che Simon è ottimo ma ha trent’anni di cui nemmeno uno su questi palcoscenici, che Sanders in Europa è tutto da vedere. In realtà nessuno sa esattamente cosa sia Milano.

ALBERTO – Io ti dico che per me Milano sarà dove Repesa la porterà. Gioca un sistema di basket valido e competitivo per tutti gli ultimi tre decenni e questo è un grande vantaggio, spesso camaleontico e che può entrare sotto pelle agli avversari.

ALESSANDRO – Secondo me conta che il coach si specchi nella scelte di squadra che ha e credo lo farà poiché ha svolto un ruolo importante in questo processo di costruzione. Poi ha il vantaggio di giocare un campionato senza avversari.

ALBERTO – Ed allora chiudiamo qui con qualche giochino di quelli divertenti. Chi vince l’Eurolega, Milano fa o non fa i playoff e quale sarà la squadra che potrebbe fare il salto in alto più grande rispetto ai pronostici? Secondo me CSKA migliore ma tavola apparecchiata perché vinca il Fenerbahce, Milano fa i playoff ed occhio al Maccabi ed all’Efes, insieme a Milano.

ALESSANDRO – Unica certezza, il Fenerbahce non vincerà l’Eurolega. Sarà ancora Cska, che si è tolta la scimmia dalla spalla definitivamente. Milano farà ile Final Four.

ALBERTO – La delusione? Per me senza dubbio Barcellona: solo Bartzokas può salvarla e non è concepibile che un grande club sia nelle sole mani, peraltro assai capaci, di Rice e che abbia così poco sotto canestro.

ALESSANDRO – Condivido ed aggiungo che il mercato è stato fatto tardi ed a caso.

ALBERTO – Il coach che ti intriga di più, magari per un giocatore che allenerà? Io mi sono già espresso, il ritmo del basket di Perasovic nelle mani di Heurtel mi eccita da mesi solo al pensiero.

ALESSANDRO – Vabbè, così non va, stessa idea aggiungendo il potenziale rilancio di un Dunston e l’esplosione di un Osman. Non dimentichiamolo, da italiani, che una delle grandi curiosità sarà legata a Bargnani.

ALBERTO – Ok Ale, si comincia, buona Eurolega, godiamoci ogni singolo possesso.

ALESSANDRO – Non ne perderemo uno su @Eurodevotion.

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