Malaga è uno spettacolo, Tenerife al capolinea stagionale

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Malaga devastante in una cornice di pubblico eccezionale. Tenerife non può nulla ed è eliminata. E Kalinoski diventa KLAYnoski…

Notte per cuori forti al Martin Carpena dove arriva Tenerife col massimo senso di urgenza in una situazione senza domani.

Il 59-72 di domenica a San Cristobal de la Laguna, già ribattezzata come “la gara della gastroenterite”, problema che ha colpito diversi membri della squadra di Txus Vidorreta, è lì a dirci che Malaga può chiudere la serie e guadagnarsi una semifinale in cui, a partire da mercoledì’ prossimo, ci sarà una rivale tra Barça e Valencia, coi catalani avanti dopo gara 1. Se Tenerife vuole pensarci deve solo vincere e riportare la serie sull’isola per l’eventuale bella di domenica.

Difficile sulla carta pensare di rivedere una prima parte di gara a bassissimo punteggio come accaduto nel primo episodio della serie, tuttavia va detto che la difesa di Malaga è diventata un fattore essenziale in stagione. Unitamente ad una qualità offensiva mai mancata, ha confermato la bontà del lavoro di Ibon Navarro.

Dall’altra parte è attesa una certa rinascita della combinazione eterna Marcelinho-Shermadini, ben poco efficaci in gara 1. I problemi fisici del georgiano saranno una delle chiavi.

Al termine della sfida il tabellone dello splendido impianto andaluso, che ospiterà la Copa del Rey 2024 e forse anche la Supercopa di settembre secondo le prime indiscrezioni, dice 97-74 e ciò vuol dire che Malaga vola meritatamente in semifinale, mentre si ferma ai quarti il cammino di Tenerife, comunque all’ennesima stagione di alto livello.

In fondo è la Liga, è livello altissimo ed uscire al primo turno di Playoff è possibilissimo, visto che razza di rivali ci si può ritrovare di fronte.

LA GARA

Partono bene gli ospiti, aggressivi e con ottime percentuali. I locali sono assai imprecisi e Navarro deve cambiare qualcosa.

Lo fa egregiamente, dato che dopo il 13-22 dei primi 10′ inizia il festival verde. Travolgenti, inarrestabili, coi primi colpi sparati da Kalinoski ed Osetkowski, che rimettono immediatamente le cose a posto sul 21-22.

Di lì in poi c’è una sola squadra al comando e nulla può il ricorso ad uno Shermadini non a posto fisicamente.

50-36 al riposo lungo, il secondo tempo dice poco o nulla di diverso. Isolani che lottano sino a 4′ dal termine, provando ad arrivare alla singola cifra di svantaggio, ma le percentuali di Malaga non lasciano nessuno spiraglio. A quel punto Vidorreta issa la bandiera bianca.

LE CHIAVI

Il secondo quarto di Malaga è l’immagine perfetta di quanto accaduto al Martin Carpena. Il 37-14 è maggior numero di punti realizzati in un solo periodo di Playoff , nonché maggior scarto nella storia dello stesso club. Per trovare roba simile bisogna tornare alla grande squadra allenata da Sergio Scariolo nel 2005, 35 punti a referto e 21 di scarto contro Valencia.

C’è tutta la squadra di Navarro in quei 10 minuti e c’è tutta l’impossibilità “tinerfena” di controbattere alla strapotenza andalusa.

Una squadra che tira il 67% da due ed il 44% da tre non si batte e soprattutto l’impresa diventa impossibile per un Lenvoo che avrebbe dovuto far male sull’asse Marcelinho-Gio, spuntata dalle condizioni fisiche complicate del centro.

MVP

Ma sul ponte di comando c’è Tyler Kalinoski, in versione facilmente traducibile in KLAYnoski. 21 con 3/3 da due e 5/7 da tre: le retine del Martin Carpena ringraziano per quanto soave sia la rotazione del pallone che le scuote.

Se però cerchiamo un MVP forse ancor più grande dobbiamo guardare a bordo campo, in direzione Ibon Navarro, semplicemente perfetto in questo stagione sinora, col solo piccolo neo di quella BCL sfuggita. Ma possiamo andare anche oltre la panchina fino agli spalti: il pubblico di Malaga è molto più di un senso uomo e lo è senza il minimo eccesso curvaiolo in un clima di sportività totale. Uno spettacolo che avevamo avuto modo di vivere direttamente a Badalona per la Copa, qualcosa di assolutamente confermato dal clima dell’arena andalusa. 10602 volte grazie.

SALA STAMPA

Ibon Navarro dà l’idea di uno che non vuole fermarsi qui : «Grande partita, guardiamo avanti» Ed il Carpena canta, secondo abitudine “Ibon tiene un plan” Il Coach se la ride, sornione: «Spero sia vera questa storia del piano…».

Txus Vidorreta è realista : «Ci abbiamo provato sino a pochi minuti dal termine, ma il loro secondo quarto con quelle percentuali ci ha fatto troppo male. Saremo qui anche l’anno prossimo a provare a contrastare chi ha mezzi maggiori rispetto a noi. Ci piacerebbe avere un palazzo con 10 mila persone e questa passione…»

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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