Batticuore Reyer, in una G1 thriller batte un’ottima Sassari

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Una Gara 1 da batticuore, con la Reyer che fa, disfa, crea di nuovo prima di rischiare pesantemente la capitolazione in casa contro Sassari. Partita tesissima, con tantissimi fischi ed una discreta dose di tensione da ambo le parti: non è soltanto clima da playoff, è – anche – l’ennesimo incrocio tremendo tra oro-granata ed isolani. Venezia continua il proprio momento di fiducia stendendo la Dinamo, portandosi avanti 1-0, con l’obiettivo di prendersi poi G2 domani sempre al Taliercio.

I lagunari dopo un avvio contratto e sofferto nei primi 14′ di partita, prendono in mano la situazione e trovano il vantaggio sul +5 dell’intervallo, poi aumentato nel terzo quarto. Nell’ultima frazione quando il match sembra avviarsi verso un epilogo favorevole alla squadra di Spahija, gli ospiti trovano la forza di rimettersi in partita trovando il -1 e bruciando anche il possesso del sorpasso a 50″ dal termine. 19 di Watt, 12 di un gran Bramos e 10 di un Willis glaciale dalla lunetta per la Reyer, 34 combinati per il duo Robinson-Dowe non bastano a Sassari.

VENEZIA SI IMPONE IN GARA 1

La partita

Avvio contratto per la Reyer, che si trova sotto ben presto di 6 punti tra un attacco sotto-ritmo ed una fase difensiva troppo tenera, che favorisce il break esterno di una Sassari concentratissima e decisamente sul pezzo. Dowe guida il parziale isolano, che è parzialmente riassorbito dai canestri di Watt, prima di un ulteriore strappo che porta il vantaggio esterno sul 22-29.

Nel secondo quarto la Dinamo tocca la doppia cifra di vantaggio sul +12 (22-34), ma l’ingresso in campo di Mokoka e Brooks rovescia completamente l’inerzia: la difesa lagunare stringe le maglie e forza tiri poi sbagliati alla squadra di Bucchi, l’esterno francese ben coadiuvato da Watt e dall’ala forte ex Milano è la vera carica energetica oro-granata trasformando in punti tutto ciò che dietro viene svolto al meglio. Un break terrificante di 21-5 mette in partita il pubblico e la squadra di casa, che al 20′ è avanti di 5 lunghezze.

Parte bene nella terza frazione Venezia, un 7-2 di break con Parks protagonista e Willis ad affondare la schiacciata del +10 crea il primo solco locale con Bucchi che è costretto a fermare la partita per parlarci sopra. Nella difficoltà realizzativa esce Bendzius, che con 4 punti rimette in carreggiata i suoi, mettendo il punteggio nuovamente in discussione. Al 30′ il punteggio è 65-58 in favore della squadra di Spahija, che sembra controllare bene i ritmi.

Nell’ultimo quarto Venezia trova il nuovo +10 con la Dinamo che pare ripiombare nelle difficoltà grazie ad una tripla pazzesca di capitan Bramos, ma la solidità di Diop e Dowe tiene aperta la partita. Si ferma l’attacco oro-granata tra palle perse e tiri forzati, il punteggio al 35′ dice 74-71 e tutto apertissimo, con Spahija che cerca aiuto pescando dalla panchina ed arrabbiandosi notevolmente con i suoi. Una tremenda schiacciata di Watt in testa a Diop pare riaccendere tutto l’ambiente, ma Sassari è dura a morire e con Dowe fallisce anche il tiro del sorpasso. In lunetta ci va Willis, che mette in ghiaccio il match e G1 va alla Reyer.

ADAM MOKOKA, GRANDE IMPATTO SUL MATCH DEL FRANCESE

Mokoka gira la Reyer, ma i rimbalzi e le palle perse rischiano di pesare

La Reyer non gioca una partita del tutto negativa in questa Gara 1, ma rischia di cadere contro una Sassari sempre sul pezzo e decisamente in partita. L’ avvio complicato a livello offensivo e difensivo necessitava una scossa, ed è ciò che porta Adam Mokoka in coabitazione con Jeff Brooks: la guardia francese e l’ala ex Olimpia consegnano energia e soprattutto una solidità difensiva che fin lì era mancata, trasformata – poi – in punti dall’attacco guidato da Watt.

Nel momento di “down” Venezia fatica a controllare i rimbalzi a causa dello scarso aiuto degli esterni in questo fondamentale, concedendo – così – tante seconde opportunità e – soprattutto – non riesce a contenere le folate al ferro di giocatori atletici ed esplosivi come Dowe. In attacco – invece – la poca vena di Granger sembra frenare i compagni, che non trovano ritmo e dinamismo.

L’ingresso di Spissu nonostante la precaria condizione fisica e quelli sopra citati di Mokoka e Brooks restituiscono brio, energia, aggressività: da qui parte la controffensiva che sfocia nei missili dei 3 giocatori entrati dalla panchina e nelle giocate offensive del solito Watt, estremamente solido e molto presente in fase realizzativa. A difendere il ferro ci pensa soprattutto Parks, che va a trovare delle stoppate che danno energia. Un break tra i due quarti centrali guidato dalle triple degli esterni e dalle giocate in roll di Watt.

Energia, difesa e Parks: gli oro-granata costruiscono l’allungo con questi 3 assi portanti, l’esterno ex Napoli continua la sua personale protezione del ferro stoppando Bendzius e dando energia alla metà campo offensiva grazie ad una bella tripla. La Dinamo non molla, continua a controllare i rimbalzi e mette in moto nuovamente il duo Diop-Dowe, che trovano spesso e volentieri le giuste soluzioni. Pasticcia, perde palloni e si complica la vita da sola Venezia, ma i liberi di Willis annegano le speranze di colpo esterno degli isolani.

WATT E PARKS, ENERGIA REYER IN QUESTA GARA 1

Rimbalzi, lotta e poche triple, Sassari è vivissima ma imprecisa

Dodici tiri in più dal campo, 9 rimbalzi in più (16 totali in attacco su 39), meno palle perse e più recuperate. Questo il bottino complessivo di Sassari in Gara 1, ma il risultato finale dice che a vincere è la Reyer seppur di sole 3 lunghezze. Gli ospiti hanno il grande merito di colpire con continuità vicino al ferro (75% al 10′) grazie a Dowe e Diop nel primo quarto, ma non trovano mani calde da oltre l’arco, cosa che a lungo andare pesa e non poco.

La squadra di Bucchi gioca una partita attenta sulle difficoltà di Venezia nel macinare gioco e scappa grazie alle folate degli esterni e di Diop, ma ha la colpa di incartarsi su sé stessa quando gli oro-granata alzano ritmi e giri del motore: l’incapacità di saper attaccare gli 1 vs 1 con Mokoka e Brooks in campo è pagata a caro prezzo con un break terrificante di 21-5.

Gli isolani hanno più punti dalla panchina (36 a 29) ed hanno meno palle perse (15 a 10), conquistano più rimbalzi (39 a 30 con 6 a 16 in attacco) e tirano più liberi, ma vedono sfuggire la partita per un’ingenuità difensiva: sul -4 Tessitori commette fallo in attacco, ma Dowe ferma il lungo azzurro dopo il fischio e l’antisportivo è inevitabile. Dal possibile -4 e possesso si è passati ad un +9 oro-granata, cosa che ovviamente fa la differenza.

A lungo andare il dato dei rimbalzi offensivi aumenta, ma non per forza è un dato così soddisfacente: la squadra di Bucchi sbaglia tantissimo con i piedi oltre l’arco ed ha poca lucidità nel giocare il possesso del sorpasso a 45″ dal termine, prendendosi una stoppata da Parks. Nel complesso c’è tanto equilibrio ed i sardi giocano con impeto, forza e qualità con un roster inferiore a quello della Reyer, ma vengono puniti per percentuali scarse e lucidità in una notte che ha dato tanti vantaggi nelle altre chiavi a Gentile e soci. Serie apertissima, ma non sempre si avrà dalla propria un controllo netto di rimbalzi e palle perse/recuperate.

CHRIS DOWE ATTACCA PARKS

Foto credit Reyer e Sassari

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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