Le squadre di Eurolega e le coppe nazionali: tra pochi trionfi e tante cadute

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Eurolega che esce con le ossa abbastanza rotte dalle coppe nazionali. 5 le squadre che hanno vinto, diverse quelle che hanno trovato difficoltà: alcune reali, altre inattese.

Le squadre di Eurolega portano a termine un fine settimana di coppa nazionali assai controverso nel quale hanno certamente fatto più rumore le cadute rispetto ai trionfi. Il caso della Spagna è il più particolare, ma anche in altri paesi, a partire dall’Italia, emergono situazioni da valutare.

5 sono i club partecipanti al massimo trofeo continentale che hanno sollevato i rispettivi trofei nazionali.

10 e lode al BAYERN di Andrea Trinchieri che, in una stagione in cui ha dovuto affrontare difficoltà clamorose, vince la Coppa di Germania superando Oldenburg in finale dopo aver sconfitto (83-77) l’altra squadra di Eurolega, un’ALBA che non riesce proprio ad ingranare e che nel passato recente aveva causato diversi problemi ai bavaresi. Era un successo che ci voleva, era un successo importantissimo da raggiungere e la squadra del trio italiano Trinchieri-Vertemati-Baiesi lo ha fatto alla grande: chapeau! Per i berlinesi altro momento complicato in una stagione sinora negativa.

Benissimo anche l’ASVEL che solleva il trofeo in Francia con un De Colo straordinario. Battuta in finale quella Bourg che aveva eliminato il MONACO, autore di una prova che gli stessi protagonisti monegaschi hanno definito come inaccettabile nei 102 punti subiti. Bene Lione, che dà un po’ di vita ad una stagione che in Europa non sta facendo impazzire, malissimo Montecarlo che conferma le difficoltà in patria.

Quarta coppa consecutiva per lo ZALGIRIS, favoritissimo, che in Lituania supera un coriaceo Jonava. I verdi di Kaunas proseguono un cammino ad oggi esemplare in qualsiasi competizione.

Passeggiata dominante quella dell’OLYMPIACOS, che una volta di più oggi si conferma la miglior squadra d’Europa. Finale stravinta contro il Peristeri allenato da Spanoulis dopo aver vinto facilmente anche la semifinale nel derby contro un PANATHINAIKOS sempre più gravemente in difficoltà. La situazione ateniese dice “Reds” sempre splendidi, “Greens” sempre peggio, con la stampa che parla di trattativa avanzata per uscire dall’accordo con Coach Radonjic. Vezenkov, non bastasse quello che sta facendo in EL, ha tirato 19/31 in due gare con 7,6 rimbalzi e naturalmente ha vinto il trofeo di MVP anche qui.

STELLA ROSSA vincente in Serbia (Korac Cup). In finale superato il Mega, in semifinale “remuntada” sul PARTIZAN dopo il -10 di metà gara. Ivanovic ed i suoi si confermano osso durissimo per Obradovic, come spesso accaduto nelle sfide recenti. Pollice alto per la Zvezda, nessuna negatività particolare per il Partizan, che ha comunque in corso un cammino globale assai positivo.

Non si è giocato, per le note vicende legate al terremoto che ha portato alla sospensione della competizione, in Turchia, quindi lungo periodo di inattività agonistica e di lavoro in palestra per EFES e FENERBAHCE. Vedremo se allenarsi così a lungo, cosa che non accade mai in stagione, sarà un fattore nelle prossime gare.

Delusione MACCABI in finale di Israel Cup. Sconfitta 67-61 contro un Hapoel Jerusalem che si conferma spesso indigesto ai gialloblu. La squadra di Kattash ancora una volta è capace di tutto, nel bene come nel male. Servirà svoltare nel senso di una continuità se si vogliono i Playoff di EL.

BRESCIA, LA COPPA E’ TUA

In Coppa Italia, cammino ben differente ma esito perdente sia per l’OLIMPIA che per la VIRTUS. Milano conferma un cammino che non ha mai convinto da settembre ad oggi, una confusione gestionale che si traduce in ben poca pallacanestro sul campo. E’ ovvio che sia dura da accettare una sconfitta nel panorama nazionale per un roster simile, tuttavia lo stupore diminuisce se si considera come la squadra ha giocato sino ad oggi.

Bologna butta al vento un’occasione notevole, forse sedutasi nel momento in cui ha realizzato che la finale non sarebbe stata l’eterno duello con i biancorossi. E’ un peccato cestisticamente mortale, è una situazione che andava gestita meglio ed una leggerezza che a questo livello è difficilmente accettabile. L’ottovolante di rendimento prosegue, purtroppo, e bisogna venirne a capo se si vuole realmente competere per i PO di Eurolega.

Infine la Spagna con un’edizione di Copa tanto sorprendente quanto portatrice di spettacolo e di valori futuri per il movimento. 4 squadre di Eurolega, 2 di Eurocup e 2 di Champions League: ebbene, la finale è appannaggio di queste ultime due, con tutto il merito del mondo. E se vogliamo andare oltre, l’unica W per una squadra di EL è arrivata solo perchè si giocava tra due squadre di quella competizione (Real v Valencia): il resto sono state tutte sconfitte.

IL PICASSO DI MALAGA

BARCELLONA e REAL cadono entrambe con Malaga, rispettivamente nei quarti ed in semifinale, due gare in cui gli andalusi hanno vinto giocando semplicemente meglio a pallacanestro. Due cadute uguali nella sostanza ma diverse nella forma e nelle possibili conseguenze. Se in Catalunya la posizione di Jasi è sempre più messa in discussione per la prossima stagione dalla stampa che gli imputa mancanza di flessibilità ed imposizione delle sue idee senza andare incontro alle caratteristiche dei giocatori, nella capitale il discorso è diverso. Coach Mateo convive con eventualità future e paragoni col passato da inizio stagione e sarà così sino alla fine. 8/48 da tre in due gare è dato che non si può non sottolineare, visto che almeno 35 di quei tir erano veramente ottimi e semplicemente non sono entrati. Globalmente però il gioco madrileno non è piaciuto per nulla.

VALENCIA ha perso una grande occasione contro Madrid nei quarti, perchè non sappiamo quante altre volte capiterà un Real da 5/27 da tre, come si diceva, e da 12 errori in lunetta. Il giudizio globale sui “taronja” resta tuttavia positivo poiché i problemi che hanno attanagliato gli uomini di Mumbrù non posso essere dimenticati.

BASKONIA assai deludente, autore di una bruttissima gara con Badalona ed alle prese con alcuni problemi già visti di recente dopo una serie di partite eccellenti soprattutto a dicembre. Serve riprendere il filo con la pallcanestro scintillante di prima, serve farlo anche quando la pressione sale. Male, molto, Markus Howard.

Ed a proposito del successo ella manifestazione ed all’entusiasmo che ha generato, nel video di Marca ecco come i tifosi dell’UNICAJA MALAGA hanno accolto la squadra alle 3 del mattino in aeroporto.

Globalmente valgono due considerazioni assolutamente applicabili un po’a quasi tutte le squadre di Eurolega.

La prima è che le sorprese nelle coppe nazionali sono all’ordine del giorno da sempre, quindi c’è poco da stupirsi nel contesto di una gara secca. Quello che fa la differenza è il fatto di non dover arrivare alla Coppa dopo mesi troppo negativi e considerarla come una sorta di salvataggio della stagione, almeno sino ad oggi. Così, infatti, la si carica di contenuti che accrescono la difficoltà insita proprio in quella gara secca già di per sé complicata. Ecco perchè non ha senso paragonare i flop di Barça, Real o Monaco, tutte ottime sinora in EL, con quelli di una Milano o di un Pana, disastrose nel cammino stagionale globale ad oggi.

La seconda considerazione guarda ai roster nazionali rispetto a quelli europei e l’esempio italiano è lampante. L’Olimpia e la Virtus che vediamo in EL sono ben diverse, a causa dei regolamenti, da quelle che vediamo in Italia e quindi i rapporti di forza vanno valutati su queste basi. In sostanza più lungo è il roster, maggior scelte ed esclusioni saranno richieste nelle competizioni nazionali. Se poi gli atleti che “devono” giocare solo per regolamento sono ai margini da inizio stagione ecco che la faccenda si complica.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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