LBA #19, convincente la prima di Spahija: la Reyer tritura Pesaro

Lele
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Esordio con successo per Neven Spahija alla prima in LBA con la sua Reyer: i lagunari triturano Pesaro al Taliercio al termine di 40′ sempre condotti, con un po’ di affanno solamente nel secondo periodo, dove i marchigiani sono rientrati sino al -9. Devastante il primo quarto in favore di Spissu e compagni, con un 28-7 che ha praticamente indirizzato il resto della partita dando margine ragguardevole e di sicurezza.

Partita che gli oro-granata comandano con 4 uomini in doppia cifra ed altri due con almeno 7 punti a referto. Indisponibili Brooks e Ray in casa Reyer, Pesaro deve rinunciare a Moretti e Mazzola. Migliori marcatori Parks con 23, Granger 20, Willis 16 e Spissu 11 per i lagunari, Abdur Rahkman ne ha 20, Tambone 12, Cheatham 14 e Charalampopoulos 11.

54% dal campo per la squadra di Spahija, 39% per quella di Repesa il dato complessivo, con Venezia che controlla anche il dato dei rimbalzi con un +12 complessivo. Dunque, ottima la prima del tecnico croato dopo l’esonero di De Raffaele con un 93-77 davvero di livello.

IL FINALE DEL TALIERCIO

La partita

Parte fortissimo la Reyer, che fugge via subito sul 9-2 grazie a 4 punti di Granger, 2 di Parks e 3 di Spissu forzando il time out di Repesa dopo pochi istanti grazie ad un ottimo flusso offensivo ed una precisione incredibile. La squadra di Spahija prosegue la sua marcia con un ulteriore maxi break che porta Pesaro a sprofondare sino ad un disastroso -19 grazie al continuo lavoro in fase di realizzazione di Parks e Granger, che ne hanno 18 combinati sui 28 di squadra. Pesaro tira in maniera disastrosa dal campo, i lagunari chiudono 8/8 da 2 e 3/7 dall’arco.

Nel secondo periodo la Vuelle trova la forza di reagire grazie ai cesti di Abdur Rahkman: per il giustiziere oro-granata del match di andata sono 18 all’intervallo, con una serie clamorosa di giocate che riavvicinano i marchigiani sino al -9. Al 20′ – dunque – metà dei punti saranno del #5, con Venezia che si affida ancora a Parks per tenere un vantaggio in doppia cifra, andando lucidamente a prendersi diversi tiri liberi in occasione di bonus.

Nel terzo quarto a partire forte è la Reyer, che trova nuovamente la fuga sul +21 con un break di 20-9 che non ammette repliche: sempre sugli scudi Parks e Granger, con gli oro-granata bravi nel non calare di attenzione quando Pesaro ha provato il riavvicinamento.

Nell’ultima frazione Spissu e Willis chiudono i conti con una serie importante di giocate dall’arco utili ad ampliare il divario, con Delfino che realizza l’ultimo tiro di serata trovando gli unici 3 punti personali. 93-77 il finale per Venezia, che prova a scacciare le nubi con una prova convincente e con una fase offensiva importante.

ESULTA LA PANCHINA REYER: PESARO ANNICHILITA

Corsa, rimbalzi, flusso: la prima Reyer di Spahija vince in LBA

Ottimo esordio di Spahija sulla panchina Reyer alla prima in LBA. Quanto abbia impattato il tecnico croato sugli oro-granata in questi 3-4 giorni è difficile da dire considerando che una reazione d’orgoglio da parte di Bramos e compagni era prevedibile, ciò che – però – si può dire è che il tecnico ex Maccabi e Baskonia è riuscito a levare le prime briglie all’attacco dei lagunari, apparsi sempre piuttosto ingessati nel sistema di De Raffaele.

Nel primo devastante e determinante break degli oro-granata c’è tutto quello che non si era mai visto o che si era visto raramente con il coach degli scudetti: aggressività difensiva, controllo dei rimbalzi, immediata fuga in contropiede ed attacco vario e libero di trovare le giuste soluzioni con qualsiasi giocatore, su tutti un Granger decisamente caldo, attento e concentrato. La squadra di Spahija ha giocato spesso e volentieri in post basso con Parks e Watt, liberando i tiratori sul perimetro e lasciando campo alle penetrazioni del play uruguagio.

Se è vero che Pesaro è avversario di livello non altissimo, è altrettanto vero che oggi sono spariti quei black out che nelle ultime settimane hanno affondato gli oro-granata: una volta rientrati a -9 i marchigiani, Spissu e compagni sono rimasti lucidi continuando a creare e cercare quelle soluzioni che potevano essere considerate buone per il momento, avendo ragione.

Come detto sopra, la partita della squadra di Spahija si è sviluppata su ritmi offensivamente altissimi, con un controllo netto dei rimbalzi (38-26) ed un’idea chiara di aprire il contropiede spesso e volentieri, cosa che ha messo in grande fiducia giocatori da alta velocità come Parks e Willis: il primo ha trovato la miglior partita da quando è arrivato a Venezia con 23 punti e 9 rimbalzi, il secondo ha determinato l’ultimo grande allungo ed ha segnato 16 punti con 9 rimbalzi.

Maggior ritmo sì, ma tutto parte da una regia sapiente di uno Spissu più uomo assist che realizzatore vista la prova da 11 e 9 assist e da un’idea di costruzione dei possessi offensivi non sui 24″ ma nei primi 13-15″: è qualcosa di ben diverso rispetto a quanto si vedeva con De Raffaele, che sfruttava molto il post basso di Watt ed i pick and roll centrali. Proprio il lungo americano è quello che risente del cambio di flusso offensivo e dei meno possessi in post, ma è altrettanto evidente un coinvolgimento diverso della squadra.

SPISSU ESULTA: IL PLAY AZZURRO HA SFIORATO LA DOPPIA DOPPIA

Pesaro cade fragorosamente: si salvano in pochi al Taliercio

Una Pesaro in balìa della Reyer per almeno 25′ quella che si è presentata al Taliercio nell’esordio in panchina dei lagunari di coach Neven Spahija: coach Repesa aveva avvertito i suoi della sicura reazione di grande orgoglio da parte degli oro-granata, ma evidentemente non è stato ascoltato o quantomeno i suoi giocatori non sono riusciti ad eseguire nella maniera corretta. Il 28-7 del primo periodo diventa fattore cruciale nel successo locale, con i marchigiani che hanno dato un minimo di risposte solo nel secondo quarto e solo con Abdur Rahkman, autore di 18 dei 37 punti di squadra al 20′.

Pesante sicuramente l’assenza di Moretti, che ha tolto equilibrio ai bianco-rossi, ma Delfino e compagni non sono mai riusciti a reagire all’impatto energico e fisico che hanno messo in campo Watt e compagni, finendo per concedere un numero elevatissimo di canestri veloci e per perdere il duello a rimbalzo di 12 (38-26). I marchigiani hanno nel complesso provato a trovare soluzioni diverse, ma ci sono riusciti solo a sprazzi e senza soluzione di continuità, troppo poco per provare a riaprire il match.

Non intacca certo il cammino in LBA questo ko per i ragazzi di Repesa, ma è evidente come per competere sui campi più complicati oltre alla salute serva un’applicazione difensiva diversa ed una maggior presenza offensiva del resto della squadra: Charalampopoulos è entrato in partita tardissimo a buoi scappati, Abdur Rahkman ha giocato di fatto 10′ buoni, Kravic ha sofferto terribilmente e Gudmundsson oltre ad aver perso 2 denti non ha mai trovato soluzioni di continuità per l’attacco.

ABDUR RAHKMAN AL FERRO: 20 PER LA GUARDIA PESARESE

FOTO CREDIT: Reyer e Pesaro

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Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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